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Mamma ti presento Chloè

Si parla di:

Chloè è una ragazza francese, parigina doc, con una passione sfrenata per il surf, che la diverte a Biarritz nella vicina costa bretone, e per la musica elettronica, tutta. Quella che si scioglie tra l’house e l’electro, passando dalle variazioni acid a quelle più dure dell’influenza tedesca.
Una tipa timida, con due occhioni grandi e determinazione innata. Un avvocato che ha deciso di buttarsi nella musica a tutto tondo, senza titubare e senza esitare, sin dai primi tempi.

Chloè suona dischi, li produce, compone e canta. I suoi dj set sono ipnotici quanto potenti, uno stile sensuale e incredibilmente ricco di groove la contraddistingue e l’ha portata in alto, sino ad essere oggi una delle dj più richieste al mondo. E’ dietro ai piatti dal 1995, dopo il rmx di Avril uscito su Fcom, c’è I Hate dancing che ha letteralmente spaccato tutto.
I suo album The waiting Room e One in other sono detonatori che, senza sgomitare, sono esplosi dentro la french touch con una gran classe.

[vimeo width=”575″ height=”450″]http://vimeo.com/15945328[/vimeo]

Distant è una canzone arrivata nelle radio internazionali, electro pop gustosissimo con un video meraviglioso, realizzato dalla regista Lidia Terki in cui vediamo una Chloè cantante e misteriosa.

Chi è oggi Chloè?

Ho conosciuto la musica elettronica quando ero ancora molto giovane, ho cominciato a frequentare spesso i club e i rave alla scoperta di questa musica che era possibile trovare solo in vinile e solo in negozi specializzati. Ho cominciato, quindi, a collezionarli e naturalmente ho avuto voglia di mettermi a mixare, come quando ho cominciato a suonare la chitarra. Avevo voglia di suonare i pezzi che avevo trovato, quelli che mi facevano vibrare. Mi piaceva l’idea di costuire un set, avevo voglia di comunicarlo e di dividerlo con gli altri! Nello stesso momento sono tornata all’università, ho avuto la fortuna di fare grandi incontri: Simon Says (etichetta Dialetto) e Vincent Dargent (Silvervince aveva appena pubblicato un album sulla label Dialect)
Malgrado tutto questo tempo passato a fare tutta questa musica con loro, a suonare e uscire, ho continuato a studiare legge e mi sono laureata in diritto penale. Avevo iniziato anche diritto penale, ma dopo gli scritti non ho mai fatto gli orali, talmente la musica aveva coinvolto la mia vita!

Hai anche studiato al conservatorio, è stato difficile?

È stato un periodo entusiasmante che mi ha fatto molto bene, il periodo in cui ho tentato di andare oltre nella mia capacità di composizione, creare mie produzioni.Allora ho scoperto compositori, correnti musicali, ho lavorato su un nuovo software, tra quelli sviluppati da IRCAM (Max / MSP ) ed ho imparato ad ascoltare in modo diverso una composizione e a costruire diversamente i miei brani.

Hai suonato un po’ dappertutto, nei migliori locali e nei migliori festival (Sonar, Benicassim, Montreaux jazz festival, Mutek, etc.). Dove hai trovato i club migliori, i ricordi più belli?

Ho molta affinità con i club (il Robert Johnson di Francoforte, Pitch Club di Porto, Harry Klein a Monaco di Baviera, il Watergate a Berlino, il Mondo a Madrid, la scalinata di St. Malo, ecc …)
In particolare mi ricordo dell’after ufficiale di Benicassim con Miss Kittin, ho finito la serata suonando all’aperto sulla spiaggia con la gente che mi circondava a 360 gradi e il sole che sorgeva. Un momento magico.

L’esperienza che hai fatto al Pulp è stata enorme, la prima volta che le donne s’impongono così nella scena “clubbing”. È un po’ come Female Cut a Roma. Raccontami com’era il Pulp e l’importanza di questa rivoluzione femminile nella scena dell’elettronica francese..

Sono molto legata al Pulp perché è stata la mia prima residenza, ho visto il club diventare quello che è oggi, ed è unico. Al Pulp sono stata dj resident per molto tempo, qui ho conosciuto i miei più cari amici e ho fatto degli ottimi incontri professionali. È un locale gestito da donne che invitano spesso donne (Sophie Lesne, ex capo del Pulp, mi ha dato fiducia dall’inizio. Poi Jennifer Cardini e Sextoy. Fany Corral hanno organizzato ‘No dancing please’ e “Kill the dj’, grandissime serate. Nella crew anche Rebecca Bourgnigault che ha fatto la cover del mio EP “I hate dancing” nel 2004, Axelle Le Dauphin, ecc.)

Cosa ascolti quando sei tranquilla a casa tua? Qual’è il miglior album del 2010 secondo te?

Adoro l’album di Circle Square ma anche Massive Attack, mi piace ascoltare di tutto quando sono a casa.

Conosci qualcosa della musica italiana? C’è musica italiana nel tuo flycase?

Ho conosciuto Giorgio Gigli qualche anno fa, amo molto quello che fa.

Collabori ancora con Ivan Smagghe? La Label?

Suono spesso con Ivan nelle serate ‘Kill the DJ’ al Robert Johnson di Francoforte e in altri posti. Abbiamo la stessa etichetta insieme a Fany Corral e un altro socio. Ci inviamo i brani che riceviamo per l’etichetta con Ivan e gli altri soci, scambiamo le nostre opinioni, i nostri desideri, quello che produciamo, i remix per noi e per gli altri. Il confronto è fondamentale!

Per te è sempre stato molto importante la cura per il visual, l’immagine, la grafica, i disegni ed i video. Sei tu che coordini tutto questo?

Durante i miei spettacoli dal vivo sono sempre accompagnata da artisti, trasfrmisti, performer che hanno creato immagini per il mio live. C’è sempre un punto in comune tra le immagini, le produzioni, il dj e il live: io ho continuamente bisogno di giocare con i contrasti (aperto e chiuso, caos e cosmo, significato apparente e significato nascosto ) e tutto con molto piacere.

Articolo di Manuela Maiuri – claquemusique.com
Thanks to femalecut.it

Manuela Maiuri

scritto da

Questo è il suo articolo n°58

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