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A colloquio con Giulius di KIY (Keep It Yours)

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Abbiamo scambiato due chiacchiere con Giulio Michelini, ideatore ed organizzatore della serata KIY (keep it yours), appuntamento romano con la musica made in UK!

Chi è Giulio e cos’è il Kiy?

Giulio non è né carne né pesce. Ha 25 anni ed una sola certezza: la passione per la musica e per il Clubbing. Kiy nasce dalle ceneri di kill your idols, serata indie alternative romana nata e morta in soli tre eventi nel 2008…R.I.P.
Kiy, letteralmente “Tienitelo!” è una club-night che non si limita a proporre live concert, ma si impone nella realtà capitolina con la stessa audacia dei party londinesi a base di casino, musica, e location cool-underground.

Sono quindi i club londinesi e l’atmosfera british ad influenzarti principalmente e a dare l’impronta alle serate che organizzi?

Nelle frequenti scappatelle londinesi, principalmente negli anni passati, ho imparato ad apprezzare il concetto del live club, posti minuscoli dove si esibiscono band di livello internazionale con un pubblico ammassato, in delirio, capace di creare la giusta atmosfera ed il calore ideale per un party. Kiy vuole che l’apice emotivo, il momento clou sia a notte inoltrata con i live delle band principali, ma non punta esclusivamente sulle esibizioni dal vivo e sulla garanzia che i nomi delle grandi band indie dello scenario made in UK assicurano. La fine dei live chiude la prima parte delle serate, il dj set dei Noize Invasion garantisce sfrenatezza e casino almeno fino alle 4 di notte…Nanni e Sebastian sono davvero forti…! Il senso e la forza delle tre lettere KIY stanno proprio nella voglia di divertimento, divertimento, divertimento il che implica innanzitutto come dicevo musica di qualità, ma al tempo stesso è la gente giusta e il contesto alternativo a fare la differenza!

Qual è il criterio in base al quale recluti le band, gusto personale o mode del momento?

Semplicissimo: prendo l’ ipod, mi innamoro con una cadenza settimanale di una band e mi faccio in quattro per averla nel mio club. Non seguo assolutamente le hit charts del momento, la radio l’ascolto al massimo per conoscere la viabilità sulla tangenziale, non ho la pretesa di trasmettere una realtà alternativa ad ogni costo, non punto sulle novità del momento, ma il mio obiettivo è quello di proporre uno scenario autenticamente indie, magari meno conosciuto, ma che non ha nulla a che vedere con i prodotti che i media impongono ad ogni costo!

Perche il Rashomon?

Mio fratello Valerio è resident alla serata del sabato, quindi mi sono avvicinato a questo locale come punto di riferimento underground delle notti romane. E’ un club piccolo, scuro, le pareti sono rosse o nere… boh, non mi ricordo.. però ha il palco basso, e questo permette un contatto direttissimo, a pelle con il pubblico… e così deve essere Keep It Yours!!

Raccontaci un po’ di te, della tua formazione.

Ho una formazione prettamente artistica che deriva dagli studi e dai miei interessi personali: ho studiato come curatore di eventi artistici, ho vissuto un anno a Barcellona dove ho lavorato in una piccola galleria d’arte contemporanea e tornato in Italia mi sono diplomato in una nota scuola di design.

Progetti futuri?

Nell’immediato il 30 gennaio ci saranno gli Eight legs da Londra! L’obiettivo è quello di crescere senza troppa fretta, punto molto sulla crew che mi sta intorno e mi da una mano per le varie questioni…., fino a maggio con una cadenza mensile andremo avanti continuando a proporre band inglesi esplosive impegnandoci a crescere a livello qualitativo. Ho in mente di portare tutte quelle band che per vari motivi non sono mai capitate a Roma e che ovviamente fanno parte della mia Podlist! Per ora non svelo nulla, ma vi assicuro che faremo le cose in grande!

E’ un lavoro per te?
Assolutamente no, è un gioco serio, una rivincita, un divertimento. E’ un inizio.

Ritornando a casa cosa ascolterai nell’i-pod?

Sicuramente Unfinished Business dei White Lies…..mamma mia che traccia!!

Giuditta Albanese

scritto da

Questo è il suo articolo n°11

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