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A proposito di Polly Morgan

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Si mormora che il gallerista e mercante d’arte Alex Dellal, figlio del multimilionario Guy Dellal volesse piazzare nella sua camera da letto una delle opere di Polly Morgan. Una piccola bara, fatta fare a posta per lui in dimensioni ridotte. E si mormora che la fidanzata di Alex, la chere Charlotte Marie Pomeline Casiraghi si sia rifiutata di tenere nella loro camera da letto l’opera, che effettivamente risultava un po’ macabra. Si mormora anche che anche Kate Moss e Courtney Love abbiano commissionato delle opere a Polly. Courtney pare abbia voluto un piccolo uccellino in una scatola di fiammiferi e si mormora che un addetto al suo trasloco l’abbia buttato nella spazzatura per errore.

ritratto dell'artista - photograph by Gino Sprio

E’ curioso come anche Polly Morgan, come fu per Damien Hirst (che l’ha pure scoperta insieme a Bansky), sia diventata la reginetta del jet-set dell’arte contemporanea londinese grazie a degli animali morti. Non per minimizzare il valore concettuale, ma si può dire che le sia bastato cambiare tecnica di conservazione degli animali morti, passando dalla formaldeide (di Hirst) alla taxidermia che più comunemente si definisce come l’azione di “impagliare gli animali”. Un’imbalsamatrice, ecco cos’è Polly Morgan. Avete mai accarezzato un animale impagliato? Io si, una zia di mia madre aveva nella sua casa una civetta impagliata e credo che quella civetta con le sue penne morbidissime sia stato uno degli oggetti che più hanno colpito la mia immaginazione da bambina. Sul sito di Polly c’è un avviso che dice che se ti fa schifo vedere immagini di animali morti non devi continuare a visitarlo. Ma le sue opere non hanno la violenza delle mucche tagliate in pezzi del collega Hirst. Non sono per niente splatter, anzi le opere di Polly sono eleganti, tenere e armoniose.

La cosa più importante da dire è che Polly lavora sempre con animali (di piccola taglia) deceduti per cause naturali: i suoi cadaverini sono sempre animali come topolini, volpi, conigli nani e uccellini, che quando arrivano nel suo studio sono già passati a miglior vita negli studi veterinari di Londra, che Polly frequenta spesso per recuperare “materie prime”, o semplicemente sono esemplari trovati da lei stessa per caso e subito conservati nella sua grande cella frigorifera. Nel suo studio c’è una grande lavagna dove Polly segna tutti gli animali presenti nella cella, per non dimenticare o perdere di vista niente. L’artista ha raccontato di aver congelato lì dentro anche un uccellino che aveva vissuto con lei e il suo ex ragazzo nel loro appartamento, ma pare che non sia riuscita a impagliarlo per il troppo dolore della sua perdita.

Non ho mai attaccamento emotivo per gli animali con cui lavoro, non voglio soffermarmi sulla loro vita. Sarebbe molto diverso se sapessi di chi erano prima o se li avessi visti da vivi“. Si sono dette un sacco di cose sulla sua infanzia nelle campagne del Cotswold, dove è cresciuta a contatto con gli animali. Pare che la sua famiglia avese molti animali domestici come cani, gatti, pesci, criceti e pappagallini oltre a circa duecento capre e sei lama. Polly definisce suo padre un po “eccentrico” e racconta che si dedicava all’inseminazione artificiale dei bovini per gli allevatori, poi un giorno osserva suo padre aprire uno dei buoi deceduti e ne rimane affascinata. Polly Morgan si serve delle sue competenze di tassidermista per creare sculture complicate e originali. A differenza di quanto accade nella tassidermia tradizionale, Polly sovverte l’obiettivo classico di imitare gli habitat naturali degli animali, ponendo questi ultimi in ambienti inaspettati e innaturali, associandoli e accostandoli a oggetti trovati per caso.

Nella sua personale Psychopompos, si ricollega alle creature che nelle tradizioni religiose e mitologiche trasportano le anime nell’aldilà (Hermes e Caronte, le Valchirie) immaginandoseli come macchine volanti costituite da gabbie toraciche umane che proteggono degli uccelli rossi tenuti in sospensione da palloncini. Mi ha incuriosito il fatto che è in un intervista Polly facesse notare che c’è una distinzione generale tra tassidermisti maschi e femmine: “Gli uomini tendono a favorire gli animali grandi, le creature robuste, e le donne sono attratte dalle creature delicate e fragili“. Chissà perchè.

Per chi volesse saperne di più: pollymorgan.co.uk

Laura L.

scritto da

Questo è il suo articolo n°36

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