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Al Fashion Film Festival Milano c’erano pochi fashion blogger

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A Milano, settembre è il mese più fashion di tutti. C’è la fashion week, la fashion night, i fashion open bar, i fashion aperitivi, la fashion demotivazione da rientro al fashion lavoro che non riesce a farti pagare il fashion affitto. E in tutto questo fashion c’è un nuovo evento, un festival per l’esattezza: il Fashion Film Festival Milano. Non fidatevi dell’abito che può anche fare il monaco ma senza tralasciare le eccezioni. Infatti, quella di cui vi racconto è una kermesse per amanti del cinema e in particolare del cinema emergente e in cerca di riflettori, tenutasi il 14 e 15 settembre nella cornice del Piccolo Teatro Grassi.

Milano Fashion Week 2014 - ziguline ph. Maria Josè Germano (3)

I cortometraggi presentati fanno parte di un genere che si sta sviluppando da qualche anno con la committenza di brand di moda e lusso, i fashion film appunto, utilizzati come pubblicità e diventati forma pura di arte grazie a registi come Sophia Coppola, Baz Luhrmann e Luca Guadagnino.

Fashion Film Festival Milano 2014 - ziguline ph. Maria Josè Germano

L’idea alla base della manifestazione voluta da Costanza Cavalli Etro e patrocinata dalla Camera Nazionale della Moda era di creare un evento di aggregazione per la città e per i giovani lasciando da parte l’aura di esclusività del fashion system. Nessun percorso a ostacoli quindi per partecipare come pubblico: una semplice mail per prenotare il posto alle proiezioni. Gratuita anche la partecipazione dei cortometraggi al concorso, 30 selezionati tra più di 350.

Fashion Film Festival Milano 2014 - ziguline ph. Maria Josè Germano (18)

Vi chiederete che tipo di pubblico ho trovato ad occupare le poltroncine rosse in sala. La risposta è quella che preferisco: un pubblico misto. Studenti, qualche fashion addicted (e neanche eccessivamente snob), sessantenni sessantottine, uomini occhialuti con giacche dai colori temerari.

 

 

Guardando scorrere i fotogrammi dei mini film in gara e tralasciando i look estremamente studiati degli attori è ovvio pensare che i grandi marchi della moda siano diventati i nuovi effettivi mecenate dell’arte: gli unici con il potere economico e mediatico per supportare la cultura, soprattutto quella emergente, in un paese che non investe neanche per preservare il patrimonio artistico già esistente. Il caso più lampante è il restauro del Colosseo finanziato da Tod’s, ma anche le attività di varie Fondazioni, come quella Fendi per il restauro dei film italiani d’epoca.

 

 

Insomma, tutto ciò per dire che secondo me il Fashion film festival vi sarebbe piaciuto. Anche se non avete una borsa firmata.

 

 

Trovate i vincitori delle nove sezioni qui www.fffmilano.com/#projects.

 

Per saperne di più:

Milano Fashion Week | sitofacebook

 

la Germanz

scritto da

Questo è il suo articolo n°102

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