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Anche quest’anno siamo stati al Fof, Festival of Festivals

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Anche quest’anno si è conclusa a Bologna la terza edizione del Festival of Festivals, dal 3 al 7 novembre, scenario italiano dedicato agli organizzatori, enti promotori, professionisti, sponsor, aziende e studenti che durante l’anno si dedicano al mondo dell’organizzazione degli eventi culturali. Si è svolto in un periodo particolarmente caldo in quanto proprio in questi giorni si è aperto un dibattito a livello nazionale sui finanziamenti alla cultura da parte degli organi governativi che “scaricano” la colpa alle singole amministrazioni locali, come sottolinea l’assessore regionale alla cultura dell’Emilia-Romagna Massimo Mezzetti:”sotto attacco non solo a colpi di bilancio ma anche per un preciso disegno politico del governo”. Proprio a questo proposito da settembre il Fof ed i suoi organizzatori hanno lanciato un’azione di sistema volta a proporre una maggiore deducibilità fiscale degli investimenti privati ed un incoraggiamento “psicologico” a favore dei promotori dei festival, l’Emergenza Festival – nessuno si senta escluso.

Andrea Romeo general manager di FOF - foto di Federico Masciardi

Per me il Fof è iniziato ufficialmente venerdì in quanto i giorni precedenti sono stato costretto a restare in casa in compagnia di un fastidiosissimo mal di gola accompagnato a braccetto da uno snervante raffreddore. Riprese le forze e cercando di non farmi ingannare dall’autunno bolognese ho trascorso i restanti giorni del convegno tra i Portici Hotel, la libreria Coop Ambasciatori, la Feltrinelli e i vari locali che hanno ospitato il Festival of Festivals Nights, quest’anno particolarmente corposo ed interessante zeppo di concerti, spettacoli teatrali, presentazioni di libri e anteprime cinematografiche realizzati in collaborazione con i festival italiani accreditati.

foto di Federico Masciardi

Il programma ufficiale del convegno prevedeva: numerosi workshop, dove i professionisti del settore hanno condiviso la propria esperienza su particolari aspetti legati agli eventi; panel di approfondimento; incontri istituzionali, con i rappresentanti delle 8 regioni italiane e delle 11 fondazioni, le tre case history , Courmayeur Noir in Festival, Umbria Jazz e Pergine spettacolo aperto. Mi è dispiaciuto non poter assistere all’incontro con Alfredo Accatino – direttore creativo K-event Filmmaster Group- ,annullato all’ultimo momento, del quale ricordo uno degli interventi più coinvolgenti nella programmazione dell’anno scorso. Interessante il Talk con Paolo Verri – Event and Urban Planner – uno degli organizzatori dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia .
Inoltre alla Libreria Coop a rullo continuo, in diretta su RadioNation, durante tutti i giorni dell’evento si sono succedute le presentazioni delle migliori produzioni culturali italiani; circa 60 sono stati i festival che in anteprima hanno anticipato alcune delle loro proposte in programma, tra questi: Giffoni Experience, Kilowatt Festival, Sziget Festival, F.I.S.Co., BilBolBul, Basilicata Cinema, Netmage, Mito Settembre in musica, Babel, Soundlabs Festival, Ciclomundi, Street Band Show Italia Wave Love Festival e tanti tanti altri.

foto di Eleonora Rossi

Quest’anno c’è stato un cambio di location che personalmente non ho apprezzato moltissimo sia per una questione logistica, in quanto non tutti i luoghi erano tra loro vicini; sia perchè l’Hotel ha “trasformato” l’evento in un congresso in puro stile farmaceutico dove è venuto meno il valore aggiunto che Palazzo Re Enzo dava al festival. Essendo l’albergo particolarmente lussuoso lo stile di interazione tra i partecipanti è cambiato, in quanto, spesso si sono trovati a discutere con “semplici” clienti estranei al settore. La programmazione serale, invece, è stata molto più ricca, interessante e rilassante. Mi è piaciuto molto L’AperitivoCorto al Sesto Senso così come le serate all’Arteria. Proprio qui ho assistito l’ultima sera, domenica, alla performance teatrale di Dario Benedetto, della Compagnia Torcigatti, che ha “azzittito” il pubblico con i suoi racconti ironici ma al tempo stesso riflessivi.

Luigi La Porta

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Questo è il suo articolo n°59

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