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Brunori Sas all’Arena del Mare di Salerno tra zanzare e poesia

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Non ho problemi ad ammettere che i cantautori mi annoiano, quasi sempre. Brunori Sas mi ha stupito, in un panorama di estrema autoreferenzialità e melodramma, l’amico Dario sa emergere con una proposta fresca e ricca di messaggi interessanti. Venerdì 7 luglio era a Salerno, all’Arena del Mare per una tappa del tour A casa tutto bene e io ero lì per sentire cosa aveva da dire questa volta. Avevo già assistito a un suo concerto, due anni fa durante il tour estivo Brunori SRL: una società a responsabilità limitata e, la divisione dello spettacolo in monologo teatrale e concerto, mi aveva entusiasmato.

 

 

Quello di Salerno era invece, un classico concerto, in cui l’artista ha ripercorso la sua carriera musicale in una coltre di umidità e sudore, che non ha mancato di sottolineare con la sua solita spiccata ironia, per esempio alla fine di La Verità ha esclamato: “quando ho finito la frase ‘morire serve anche a rinascere’, stavo davvero per morire”.

 

 

Lo spettacolo potrebbe essere diviso in tre parti, tutte caratterizzate da un caldo bestiale e la simpatica compagnia delle zanzare, e anticipate dalla sua bellissima frase di benvenuti: “Benvenuti a casa Brunori”. La prima è quella che maggiormente si apprezzava: perché il calabrese che è in lui spazzava via le cattive abitudini milanesi. Uno spirito vivace ha animato la prima mezz’ora dove era possibile sentire il sapore della Calabria e l’atmosfera della festa di paese, insomma, le sue tenaci radici.

 

 

La seconda parte era quella seria, con brani più profondi e sentimentali dove il pubblico, quello supergroupie, è rimasto rapito senza neanche canticchiare.

L’ultima parte invece, quando mi sono spostata in prima fila, dove ho scoperto che tra i fan di Brunori Sas ci sono molti giovanissimi, è stata quella da rockstar. Energica, travolgente, cori da stadio e uno strategico cambio di camicia oramai zuppa, il frutto di tanto impegno e passione per la musica. La band che lo accompagnava poi, è di tutto rispetto: musicisti con svariati anni di esperienza, insegnanti di conservatorio, insomma, gente che muove la musica con un certo rispetto e tanta consapevolezza.

 

 

Altro elemento degno di nota è stata la scenografia: insolita per un cantautore in quanto luminosissima e un po’ psichedelica, più da dj set che da concerto, ma a guardarla bene si scorge anche lì una citazione alle feste di paese del sud Italia.

Simpatico, nel senso classico del termine, con tanti messaggi importanti che hanno rilanciato temi attualissimi come la situazione degli immigrati, la paura e la presa di coscienza dei propri limiti, Brunori Sas ci ha regalato una piacevole serata, e siamo sempre grati alla buona musica e a chi la fa.

Maria Caro

scritto da

Questo è il suo articolo n°444

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