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Corn79 e le linee dello spirito

Qualche giorno fa sono stata alla galleria Square 23 di Torino. Era un pomeriggio fiacco, di quelli di inizio gennaio, dove tutti tornano a lavoro e hanno già gli occhi grigi e il volto spento. Io in quel pomeriggio ho trovato la bellezza. In una stanza di pochi metri quadrati ho approfondito le geometrie ancestrali, la materia del colore, la purezza delle linee e le visioni urbane di Riccardo Lanfranco, Corn79, writer e street artist da oltre 20 anni, che nella sua mostra “Hybrids” raccoglie tutta la sua esperienza e la mette su tela sotto forma di collaborazioni a quattro mani con altrettanti nomi importanti della scena. 108, Andrrea, Aris, Etnik, Eon75, Fabrizio Visone, Francesco Barbieri, Giorgio Bartocci, Giulio Vesprini, Hide, Jeroo, Mach505, Made514, MrFijodor, Proembrion, Rems182, Reser, Romi, Ruas, Vesod, Zoer, ZorkMade hanno unito il loro pensiero a quello di Corn79 per raccontarci una storia personale in continua evoluzione, dal lavoro in team, tipico del writer, fino all’astrazione geometrica e spirituale del presente.

Corn79
Corn79

 

Ciao Riccardo e benvenuto su ziguline. La tua carriera come writer inizia nel 1996. Mi puoi raccontare un po’ il tuo percorso, dai tag alle geometrie e ai mandala di cui sei specialista.

 

 

Ciao a tutti! Il mio percorso nasce casualmente a metà degli anni ’90, guardando alcune tag in giro iniziai a farle anch’io assieme ad alcuni amici. All’epoca ero totalmente inconsapevole del movimento che ci fosse dietro, passati alcuni mesi iniziai, soprattutto grazie a Fijodor, Sushi e gli altri membri di quella che divenne la mia prima crew, a conoscere la storia e la cultura del graffiti-writing che da quel momento ha condizionato la mia vita a 360 gradi.

I primi anni passarono all’insegna del lettering e con la passione per il materiale rotabile, fino alla fondazione della nostra associazione, “il cerchio e le gocce”, una delle prime associazioni culturali italiane a promuovere le culture urbane tra cui i graffiti e la street art. Con l’associazione tutte le mie energie si spostarono sul lato organizzativo e per qualche anno ho “quasi” interrotto la mia produzione artistica.

Dal 2008 ho ripreso  a dipingere con costanza ed ho affiancato al mio percorso di writer quello del muralismo astratto e della produzione di opere da “galleria”.

I mandala ed in generale le mie opere astratto/geometriche arrivano dalla volontà di riproporre su muro, in spazi pubblici, quello che era il mio percorso da grafico e la mia passione per l’arte astratta e psichedelica.

Da anni realizzavo flyer per serate di musica elettronica e la mia estetica mischiava culture occidentali a quelle orientali ricreando scenari dal sapore mistico e spirituale, profondamente legati al mio inconscio e al mio percorso personale, al di fuori dei graffiti.

Corn79 + Aryz
Corn79 + Aryz

 

La forma del mandala e l’uso della geometria implicano uno studio e un lavoro mentale intenso. Questo potrebbe essere in antitesi con il gesto del writer: impulsivo, immediato, irrompente. Come fai convivere questi due aspetti nella tua arte?

 

Sono una personalità abbastanza eclettica, proprio per questo ci sono momenti in cui preferisco la pittura quasi meditativa delle mie opere geometriche ed altri, sopratutto quelli più aggregativi, dove preferisco la gestualità ed improvvisazione dei graffiti.

I due percorsi sono in antitesi solo per alcuni aspetti, in realtà sono molto vicini ai nostri ritmi vitali: tutti alterniamo momenti dove predomina l’istinto a momenti più riflessivi, lo stesso si rispecchia nel mio percorso artistico. Molte persone non la vedono a questo modo, molti writer snobbano la “street art” e molti “street artist” snobbano i graffiti, io con gli anni ho imparato ad andare oltre, percorro la mia strada e faccio ciò che mi rende felice  e soddisfatto, al di là di ogni sterile polemica.

Negli ultimi due anni sto cercando di sviluppare tecniche pittoriche che riescano ad avvicinare i miei lavori geometrici a tecniche più immediate come quelle utilizzate nei graffiti classici, mi piacerebbe molto riuscire a fondere meglio i due percorsi, soprattutto a livello tecnico, tempo al tempo la sperimentazione mi porterà sicuramente avanti.

Corn79 + Rems 182
Corn79 + Rems 182

 

In “Hybrids” la prima cosa che si nota è la fusione tra diversi stili, l’unione di 4 mani che danno origine a qualcosa di altro, di unico. Una vera e propria sintesi di una intera carriera. Quanta importanza hanno avuto le collaborazioni, nel tuo percorso, penso per esempio alla tua amicizia con MrFjiodor, un terreno molto fertile da cui sono nati numerosi muri e lavori, nonché un’associazione, Il cerchio e le gocce.

 

Tutto parte in realtà dai graffiti, uno degli aspetti migliori di questo movimento (uno dei pochi che ritengo veramente puri) è proprio la collaborazione e lo scambio con altri artisti, anni fa prima di internet era addirittura un’esigenza, lo scambio era l’unico metodo per apprendere e andare oltre. L’associazione e tutti gli eventi che abbiamo organizzato mi hanno portato a conoscere centinaia di artisti con tecniche, stili e punti di vista talmente vari ed affascinanti  che ad un certo punto la confusione nella mia testa mi ha portato a mettere in  stand-by il mio percorso artistico, ora me ne pento ma in realtà tutto questo è stato un tassello fondamentale per la mia crescita personale.

Collaborare  è il metodo migliore per mettersi in gioco, per crescere, per conoscere meglio se stessi e gli altri, non sempre il risultato finale è dei migliori, ma banalmente è proprio sbagliando che si impara…

Corn79 + Francesco Barbieri
Corn79 + Francesco Barbieri

 

C’è un’opera in particolare che mi ha colpito molto, quella in collaborazione con Bartocci, che secondo me rappresenta un po’ il discorso che ti facevo prima: l’ancestrale e il geometrico, il materico e il lineare, se vuoi la passione e la ragione insieme. È interessante constatare come le diverse collaborazioni abbiano dato risalto talvolta a un aspetto rispetto a un altro. Come hai selezionato gli artisti che hanno lavorato insieme a te nella mostra?

 

Principalmente per stima, sia personale che artistica, la maggior parte delle persone come me arriva dal mondo dei graffiti, forse questo è stato uno dei punti focali, persone che avessero le mie stesse radici. Anche l’amicizia ha avuto un ruolo fondamentale, molti degli artisti sono miei carissimi amici, con alcuni è stato molto semplice e le opere sono venute fuori in modo naturale, con altri il percorso è stato più difficoltoso, il problema più grande è stata la distanza soprattutto per quanto riguarda le persone che vivono all’estero.

Corn79 + Vesod
Corn79 + Vesod

 

Invece tra le tante opere realizzate, quali per te rappresentano la sintesi del tuo operato? I punti più alti che hai raggiunto?

 

Una della difficoltà nello sviluppare questo progetto è stato bilanciare all’interno della stessa opera il lavoro mio e dell’altro senza che uno dei due prevaricasse. Rispetto a questo e alla mia sensibilità estetica le opere per me più “alte” sono state quelle con Aris, Etnik, Vesod e Rems. Aris è stata la collaborazione che mi ha appagato di più, era il primo lavoro che facevamo assieme, ci siamo scambiati 4 parole ed è venuto fuori un gran pezzo, perfettamente bilanciato e complementare.

Sagra della Street Art, Vedriano 2014
Sagra della Street Art, Vedriano 2014

 

Se dovessi dare una chiave di lettura alle tue opere, quale sarebbe?

 

Non è facile perché come accennavo prima sono una persona abbastanza eclettica, le mie opere sono frutto di percorsi molto differenti e lontani fra loro. La chiave è dentro di me, frutto delle mie esperienze, sia artistiche che personali, consapevoli o inconsce.

Mi piace lasciare molto all’interpretazione del fruitore, quello che vorrei (come penso vogliano la maggior parte degli artisti) è stimolare, creare delle atmosfere, colpire anche in maniera irrazionale, cerco sempre di dare molta importanza all’estetica e di lasciare che sia questa a guidare lo spettatore verso quello che il mio inconscio vorrebbe comunicargli.

Sul mio sito (www.corn79.com) trovate la mia bio, se avete voglia di perdere tempo a leggerla spiega in maniera più approfondita  alcuni aspetti del mio lavoro.

MAAM Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz_città meticcia
MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia

 

Progetti in cantiere per il 2015?

 

Un sacco come al solito, 3/4 grosse murate da realizzare in singolo, qualche live painting in programma per la stagione estiva dei festival, qualche mostra collettiva  e tanti progetti in fase embrionale, ormai capita tutto talmente in fretta che non riesco a fare piani troppo a lungo termine…

Hybrids di suo andrà avanti, è un progetto senza scadenza, ma per ora vorrei concentrarmi su di me, ho un sacco di idee da sviluppare. Il progetto principale rimane sempre lo stesso, dipingere il più possibile!

 

Corn79 | sito

Claudia Losini

scritto da

Questo è il suo articolo n°175

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