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Destinazione E-stonia, l’e-country per eccellenza

Generalmente l’Estonia non evoca suggestioni particolari. A scuola abbiamo imparato che è una delle tre piccole repubbliche baltiche nell’Europa settentrionale e che più a sud di lei si trovano Lettonia e Lituania, mentre qualche anno fa abbiamo appreso che è entrata nell’euro, ma è raro che le nostre conoscenze si spingano oltre.

Il primo aggettivo che la contraddistingue è “connesso”: l’Estonia è un paese capillarmente e gratuitamente connesso con il wi-fi, che arriva perfino nei boschi e nelle foreste. Ad usufruirne non sono soltanto il milione e trecentotrenta mila abitanti, ma chiunque faccia richiesta di una identità digitale. Ciò significa che tutti possono diventare Estonian e-resident e avvalersi dei migliori servizi pubblici online del paese senza risiedervi e senza che la propria azienda produca in Estonia. La crisi degli ultimi anni ha in effetti colpito anche il piccolo paese baltico, ma il governo ha reagito con diverse politiche innovative, l’ultima delle quali è proprio il progetto e-residency, che nelle sue prime nove settimane di vita ha già attirato oltre tredicimila domande.

Tallinn

L’Estonia sta in questo modo attirando numerosi imprenditori da tutto il mondo e si sta lanciando in un mercato che potrebbe trasformare l’economia globale, quello del business dei servizi pubblici. Con il progetto e-resident, la repubblica baltica sta infatti trasformando servizi pubblici in strumenti di business (oltre che di marketing), che rendono più facile la vita agli imprenditori che vogliono fare affari non solo in Estonia, ma anche in Europa. Insomma, i servizi pubblici diventano in questo modo uno strumento per fare affari e per rimpinguare le casse dello stato, anziché appesantirle.

L’Estonia sta inoltre puntando su un altro settore in cui sta diventando un paese leader, quello del gambling online. Rispetto ad altri paesi fiscalmente vantaggiosi come Malta, l’E-stonia offre infatti infrastrutture e agevolazioni di tipo tecnologico. Playtech, leader mondiale nel software e nei servizi per l’iGaming, ha sede proprio in Estonia ed è dunque in questa repubblica baltica che nascono le idee e si sviluppano i programmi. Forniti questi dati non sorprenderà sapere che la meta preferita degli sviluppatori di software di gioco è proprio l’Estonia, che batte anche la Silicon Valley.

Playtech attira continuamente nuovi partner e fra i più recenti ed importanti figura William Hill: nel settembre 2014 i due colossi hanno firmato un accordo pluriennale per lo sviluppo del software di bingo per il sito di casinò online di William Hill (casino.williamhill.it), a riprova che la decisione del governo estone di investire nei servizi e nelle infrastrutture per il gaming online sta avendo gli effetti sperati. A questo grande quadro di informatizzazione si aggiunge il tassello di GameFounders, ossia un acceleratore di startup rivolto esclusivamente ad app, aziende e prodotti di gaming. La situazione estone risulta dunque florida e accattivante dal punto di vista digitale e imprenditoriale, dimostrando quanto sia energica la capacità di questo popolo di non arrendersi e mettersi in gioco.

Il paese baltico sta inoltre guardando in maniera decisa al futuro e a scenari che ancora non possiamo prevedere. Tutti i servizi di e-government, tra cui quelli specifici per le aziende hi tech, di gaming e per il progetto e-resident, sono facilmente accessibili online, ma il paese sta testando lo step successivo, quello di portare tutti i propri sistemi informativi in cloud. Una strategia tutta proiettata la futuro, che consentirebbe al paese di continuare ad operare come stato anche nel caso in cui il suo territorio fisico fosse invaso da eserciti di altre nazioni.

L’Estonia è indipendente soltanto dal 1991, anno preceduto da mezzo secolo di dominazione sovietica. Ottenuta la libertà, la repubblica ha avuto molto da lavorare, dato che ai disastri della guerra, mai riparati, andavano ad aggiungersi infrastrutture decrepite e una struttura amministrativa debole. La scelta governativa fu quella di compensare le risorse umane mancanti con l’automatizzazione e, perseguita nel modo giusto, si è rivelata vincente. Internet arriva nel 1992 e già nel 1997 il 97% delle scuole conta su di una connessione veloce. Recentemente è stato stabilito che le scuole pubbliche dovranno insegnare a tutti gli studenti a programmare, sin dalla prima elementare, ed è probabile che la lungimiranza estone si confermerà trionfante anche questa volta. Intanto la repubblica può gioire di due dati, essendo il paese che vanta più startup per persona al mondo e ricavando il 15% del PIL dal settore hi tech.

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Questo è il suo articolo n°144

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