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È Clet Abraham a manomettere i segnali stradali

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Nell’ultimo fine settimana sono stata a Firenze, rapita da una città sempre bellissima il mio ultimo pensiero era guardare i segnali stradali, anche perchè non avendo la patente, non so bene cosa indichino. Fortunatamente un mio caro amico mi ha fatto notare che stranamente la freccia bianca del segnale direzione obbligatoria trafiggeva un cuore. Cos’è? Pubblicità? “Domani è San Valentino,che si inventano!” E se fosse un nuovo modo di fare street art? Magari. È spiritoso, d’impatto, nuovo.
Non distante ci imbattiamo in uno strano omino stilizzato che cerca di portare via la barra bianca dal divieto d’accesso. Di questi ce ne sono diversi in tutto il centro storico. È chiaro qualcuno modifica i segnali stradali della città.

Purtroppo di persona non ho visto altri esempi, ma con una rapida ricerca ho scoperto che a realizzarli è Clet Abraham, 43 anni, artista francese che da tempo vive e lavora a Firenze e definisce il suo lavoro «una mostra urbana».
Di segnali modificati ce ne sono di tantissimi, crocifissione e pietà sulla croce del segnale strada senza uscita e ancora l’omino del divieto d’accesso che scolla la barra bianca mostrando un monumento della città. Sono stickers facilmente removibili che Clet applica anche in altre città d’italia. Occhi aperti a Torino, Bologna, Lucca.
A chi lo accusa di vandalismo risponde:
Noi siamo invasi dai cartelli stradali, fino all’ossessione, e mi sembra quasi un dovere come artista farlo notare e fornire la mia proposta rendendoli allegri, simpatici, interessanti ma anche profondi come quello de la Pietà.
 Dargli un significato in più rispettando il messaggio originale, anzi giocandoci lo faccio risaltare di più.

Come ogni artista d’assalto che si rispetti è riuscito anche a sostituire un suo autoritratto al posto di un quadro del Bronzino nel museo di Palazzo Vecchio. E nel mese scorso ha realizzato una statua dell’omino che compare sui segnali collocandolo su uno dei ponti fiorentini nell’atto di buttarsi nell’Arno. Il comune dopo pochi giorni ha fatto rimuovere la scultura contro la volontà dei cittadini che l’avevano apprezzato.

Dice di se:“ l’arte è una cosa che ho dentro, sia nel carattere che nella manualità. Mi piace molto il volume e il movimento come si può notare nella mia opera “Love For ever” una scultura sempre in movimento di sicuro impatto. Se non si era capito questa trovata dei “segnali d’arte” mi ha molto entusiasmato, forse perchè ha dato significato a simboli che altrimenti per me significato non hanno.

Lia Zanda

scritto da

Questo è il suo articolo n°30

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