Cenere, il nuovo progetto di Borondo
Residenza d’arte urbana Selci . Str. Santuario Vescovio, 68, . Torri in Sabina
27 maggio, ore 19:00
0 free ticket ancora disponibili
Evento visualizzato 692 volte
#CENERE
di Gonzalo Borondo
in collaborazione con Pubblica
26. 05. 2017/h.20:30 – Anteprima su Invito
27. 05. 2017/h.19:00 – Esperienza #Cenere
***
ESPERIENZA #CENERE 27.05.2017
–> Per partecipare alla presentazione #CENERE è obbligatorio prenotare inviando una mail a killthepigart@gmail.com o chiamando il +39 349 763 45 23
Siamo lieti di invitarvi a viaggiare con noi alla scoperta dell’ultimo lavoro di Gonzalo Borondo realizzato per la residenza d’arte Pubblica.Un momento nel quale condividere le suggestioni, gli stimoli e i risultati di uno dei suoi più solenni interventi. Un’esperienza che da Roma ci condurrà nel celato luogo dove l’artista da circa due anni ha riposto gran parte delle proprie attenzioni e dove ognuno di noi potrà godere del risultato dell’arte e dell’uomo.
Appuntamento: ore 19.00 – Ex Dogana (area parcheggio), Via dello Scalo di San Lorenzo,10 (RM)
Trasporto con navetta: Str. Santuario Vescovio, 68 – Torri in Sabina (RI)
Andata: Partenza prevista ore 19:00
Ritorno: Arrivo ore 23:30 (Ex Dogana)
E’ necessaria la Prenotazione
Costo Biglietto : € 10
(comprende viaggio andata e ritorno ed accoglienza)
Costo Catalogo-Oggetto in Prevendita : € 35
CON ACQUISTO IN PREVENDITA DEL CATALOGO-OGGETTO L’ESPERIENZA E’ IN OMAGGIO.
***
Residenza d’arte urbana Selci (RI)
Organizzato da: Kill The Pig
A Cura di: Carlo Vignapiano / Co-curatrice: Arch. Elena Nicolini
Cultural Manager: Dario Marcucci
…ho raccolto cenere in quel residuo della materia di cui sono fatti gli uomini e nella cenere ho rintracciato il segno fragile di ogni vita a confronto con il tempo. Perché tutto è cenere; la vita; la morte; l’uomo.
Porta il nome di CENERE il nuovo progetto realizzato da Gonzalo Borondo all’interno della residenza d’arte Pubblica, risultato del meticoloso impegno che per quasi due anni ha visto il dibattuto artista cimentarsi in una delle più ardue ed al contempo fruttuose traduzioni artistiche.
Un progetto intimo che nasce dalla concreta necessità dell’artista di confrontarsi attraverso pratiche dell’arte più articolate e gravide di contenuti, riconoscendo nello scorrere del tempo uno dei più interessanti alleati della produzione artistica. Un viaggio tortuoso, e non privo di ostacoli, nel quale Gonzalo ha potuto e saputo esprimersi attraverso l’utilizzo dei diversi linguaggi dei quali si fa portatore, ponendo la pittura, che da sempre è principe nella sua memoria artistica, al servizio di altre attitudini e competenze proprie della creazione; fino ad immaginare uno spazio abitabile dove l’arte risiede in ogni scelta e dove valori e poetiche personali si mescolano in un più corale ingegno costruttivo.
Enorme responsabilità questa di Borondo che attraverso l’arte ci indica un mirabile cammino di vita, rammentando a tutti, lui compreso, come la creazione seppur divina, sia da sempre aspirazione ed ambizione dell’uomo.