Inganni alla Percezione
ex Atelier Corradi . via Rizzoli 7 (terzo piano) . Bologna
a partire dal 23 gennaio, ore 19:00
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Si è svolta questa mattina la conferenza stampa di presentazione di INGANNI ALLA PERCEZIONE, la mostra fotografica site specific di Gian Luca Perrone ed Andrea Calabresi che rende omaggio alle architetture e ai locali dell’ex Atelier Corradi di via Rizzoli 7, storico negozio di sartoria per bambini progettato dall’estro visionario e innovativo di Enrico De Angeli, uno dei più grandi architetti bolognesi del Novecento.
Patrocinata dall’Ordine degli Architetti di Bologna, Inganni alla percezione diventa l’occasione per riaprire alla città le magnifiche sale dell’Atelier: Memorie dello spazio di Gian Luca Perrone e Una caccia al tesoro di Andrea Calabresi saranno visibili al pubblico da venerdì 23 gennaio (vernissage ore 19) a domenica 25 gennaio, in concomitanza con la grande kermesse di ArteFiera 2015.
Alla conferenza stampa erano presenti l’Architetto Daniele Vincenzi, Responsabile dell’Archivio Storico dell’Ordine degli Architetti di Bologna, che conserva un ricco corpo documentario dedicato a De Angeli, Lorella Cavallo, l’imprenditrice che ha rilevato l’Atelier e ha permesso l’avvio dei lavori di ristrutturazione conservativa, l’Architetto Alessandro Tugnoli, Direttore dei lavori di restauro, gli artisti Gian Luca Perrone e Andrea Calabresi e Gregorio Maraschini Montanari, curatore della mostra.
“De Angeli è stato uno dei più geniali progettisti del secolo scorso” ha raccontato l’Architetto Vincenzi, che ha annunciato durante la conferenza stampa l’intitolazione di una via all’ingegnere-architetto approvata questa mattina stessa durante la riunione della Commissione Toponomastica a Palazzo D’Accursio.
Un talento estroso e innovativo, che si ritrova in ogni angolo ed in ogni dettaglio -curato fino al parossismo- degli spazi dell’atelier, al terzo piano dello storico palazzo della Assicurazioni Generali. Inserti classici da manuale vitruviano si accostano così a soluzioni di design moderno, per l’epoca decisamente anticipatrici. Attraverso le loro fotografie, Perrone e Calabresi hanno voluto raccontare da un lato la metamorfosi e la rinascita del luogo, dall’altro la cura maniacale per il dettaglio, testimonianza di un profondo amore artigianale per il lavoro che pare essersi smarrito
Un luogo che non manca di suscitare emozione sia in chi ricorda di essere entrato, bambino, in quelle imponenti sale, sia in chi lo incontra per la prima volta. “Mi sono innamorata di questo luogo e ho lottato per averlo” racconta l’imprenditrice Lorella Cavallo di Cavallo Spose, che nei locali dell’ex negozio Corradi ha portato, dopo tre anni di trattative, i suoi abiti da sposa ed ha finanziato i lavori di restauro. “Questo luogo è uno scrigno del tempo” ha detto Lorella Cavallo “e mi piace l’idea che in esso si possa provare il lusso di prendersi il proprio tempo: la scelta degli abiti da sposa -abiti particolari e unici, che richiedono tempo, cura e preparazione- si adatta perfettamente alle atmosfere di queste sale”. Una sorta di inno allo slow dress, perchè anche in un abito è possibile ritrovare il gusto del lavoro lento e paziente delle mani e dell’uomo.