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Gang Colours | Invisible In Your City

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gang colours - invisible in your city

Gang Colours è un ragazzone romantico con giacca e camicia seduto al pianoforte. E il suo nuovo disco non riesco a toglierlo dalla macchina, dalle cuffie, dallo stereo di casa. E’ vero, il suo stile somiglia un po’ a tutti quelli della nuova ondata inglese che ci piacciono un sacco (Floating Points, James Blake, ecc.) eppure c’è qualcosa di unico nel suo tocco. Saranno i violini, sarà quell’approccio classico, che mescolato ai tappeti dell’elettronica inizia a vibrare, saranno i cori, sarà quel pianoforte infilato tra i beat leggeri. Il suo secondo album Invisible in your city, arriva dopo quello di debutto The Keychan Collection usciti entrambi per la Brownswood Recordings la fortunata label del talentscout Gilles Peterson che l’ha scoperchiato un paio d’anni fa. E questo è il lavoro di un musicista completo, cantante, pianista, produttore, smanettatore di synth e preziose macchine analogiche, un disco in cui duetta con una stella del pop come Lulu James per Why didn’t you call (sentirla più volte per innamorarsi tutti i giorni!) e in cui celebra il pop inglese coverizzando David Bowie in Always crashing in the same car. E poi mentre tornate a casa ascoltate Home, abbraccerete la vostra metà con mani più calde.

 

 

 

[review by Manuela Maiuri]

 

Per saperne di più:
Gang Colours | sitofacebooksoundcloud

 

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Noi ascolteremo ogni beat, sentiremo ogni singola nota
e magari ci facciamo scappare un Beans.

Manuela Maiuri

scritto da

Questo è il suo articolo n°58

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