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Hermann Nitsch: Festa di Pentecoste

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Conoscevo già Hermann Nitsch. Avevo visto le sue opere fatte con paramenti liturgici e sostanze organiche, ma non credevo che assistere ad una sua performance sarebbe stato così assurdo e coinvolgente. In realtà mi ero fatta un’idea osservando alcune immagini e la voglia di andarci era veramente poca, ma non potevo perdere l’occasione di incontrare il più grande esponente dell’Azionismo viennese. Così domenica 23 maggio mi avvio verso il Museo Archivio per le Arti contemporanee, situato nel centro della città. Si entra alle 12:00. Il maestro non vuole essere disturbato. E finalmente l’ingresso. Nitscht è seduto.

Con lui ha il suo fischietto, rigorosamente rosso, e ogni fischio è un comando per gli attori. Comincia la performance. Un uomo in italiano informa i presenti che ciò che stiamo per assistere è un’azione a metà tra una mostra e una performance e che dopo le quattro comincerà la processione che ci porterà verso la Vigna di San Martino. Qui la cerimonia si trasformerà in una grande festa. I suoi figuranti sono tutti nudi. La prima è una donna che stesa sul pavimento, si contorce continuamente.

La musica accompagna i gesti. Ogni momento è lungo e statico, ma più l’azione si fa cruenta più aumenta l’intensità del brano. Segue il prossimo atto. Hermann Nitsch si avvicina ad un tavolo coperto con un telo bianco, la sua prossima tela. Qui le viscere di un animale vengono bagnate con del sangue, acqua e altri liquidi organici. Versa tutto sopra, continuamente. Dentro di me aumenta l’angoscia e l’inquietudine. La musica sconvolge i mie sensi e la vista del sangue dapprima mi nausea, ma poi mi affascina. Un colore rosso intenso domina dappertutto: il sangue versato, i pomodori schiacciati, le ciliegie e le fragole poste sui tavoli. I figuranti si alternano nelle azioni. Sono vestiti di bianco. In questo modo il sangue risalta e la loro funzione di sacrificanti e sacrificati si esplica. Accresce ancora la musica, le azioni si fanno più violente e il tanfo del sangue invade i miei polmoni. Ho bisogno di uscire. Non resisto più a ciò che vedo. Sconvolta non riesco a capire perché ciò venga chiamata Arte. Interdetta, rimango senza parlare per un po’. E poi capisco. O meglio il giorno dopo… questa è una nuova forma d’arte che coinvolge tutti e cinque i sensi. Gli elementi sensoriali e inconsci affiorano attraverso uno stato di eccitazione psico-fisica. I primordiali istinti umani, che l’artista ritiene repressi dalle imposizioni sociali e dalle norme, riemergono durante le sue performance. Ricorda l’artista: “ Il colore della carne, del sangue e delle interiora era diventato importante. Dominava il rosso. Il monocromatismo assume un ruolo arcaico.

Tutto si orientava verso il colore dell’estasi, della vittima del sacrificio, della passione, del sangue, della carne. Cerimonie rituali e religiose dei popoli arcaici durante le quali si sacrificavano animali e si spargeva il loro sangue e le loro interiora; una violenza senza freni che consentiva di liberare l’energia interiore, passaggio necessario per arrivare alla purificazione e alla redenzione”. Tutto questo è l’Orgien Mysterien Theatre, il teatro delle orge e dei misteri, esperienza di arte totale. È Abreaktion, quella scarica emozionale con funzione catartica, che permette al soggetto di superare eventi dolorosi. Nitsch penetra nel subconscio dei suoi spettatori e lo sconvolge con giochi rituali, ovvero le orge dionisiache dell’antichità. Gruppi di persone vengono incitate a squartare maiali, mucche, a tirarne fuori le viscere e a sporcare di sangue i partecipanti. La frenesia ed i gesti porta il singolo ad entrare in contatto con il suo istinto animale e a scoprire le parti più buie del proprio essere. Viene così alla luce la nostra innata potenzialità, il nostro istinto alla violenza e alla distruzione.

Ma tutto ciò purifica e ascende al divino. “… quando tutto è stato detto, scolpito, scritto, dipinto, fotografato, musicato, filmato-dichiara Nitsch- insomma quando tutte le forme artistiche hanno esaurito i modelli d’espressione, l’uomo cerca di avvicinarsi al divino utilizzando qualsiasi mezzo, ma, spesso, il prezzo da pagare è altissimo”. Se l’arte ha la funzione di sconvolgere, inorridire, eccitare e riaffermare l’essenza della natura umana, allora questa è Arte. Concetto imprescindibile dalla Filosofia. Del resto Hermann Nitsch afferma: “il mio lavoro, il mio teatro, sin dall’inizio non sarebbe stato possibile senza filosofia, senza commozione religiosa, senza mistica dell’essere”.

Stefania Annese

scritto da

Questo è il suo articolo n°51

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