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Hikimi, un ragazzo illustre!

Roberto Blefari, in arte Hikimi, è un illustratore torinese. Ho scoperto le sue opere un paio di anni fa a una mostra a Carmagnola, sì, proprio in quel paese dove fanno la Fiera del peperone c’era una mostra bellissima a cui partecipavano tanti illustratori più o meno famosi. Hikimi mi aveva colpito perché aveva illustrato un bambino, un piccolo astronauta che reggeva una candelina. Era solo, ma era felice. Il senso di pace che mi aveva trasmesso quell’immagine, in sé apparentemente così solitaria, mi aveva colpito tantissimo. Semplice, diretta al cuore. I lavori di Hikimi per me sono così: semplici, sorprendenti, avvolti da quell’aura magica di stupore di chi non ha mai smesso di credere nei sogni, nonostante tutto.

Lo troverete a Illustri a Vicenza, questa settimana. Non perdetelo.

Roberto Blefari aka Hikimi

Roberto Blefari, Hikimi. Da dove arriva il tuo nome d’arte?

 

Hikimi è un nome nato per caso una sera tra amici. Mi è piaciuto subito il suono e la sensazione di leggerezza che evoca e così ho iniziato ad usarlo. Ho scoperto solo dopo un po’ di tempo che kimi vuol dire tu (o tuorlo, questa cosa mi fa sempre sorridere) in giapponese e così accostato a hi (come ciao in inglese) diventa ciao a te.

Cosmo

A una conferenza consigliavi di seguire sempre le proprie passioni. Tu oggi lavori come illustratore a tempo pieno. Il percorso per raggiungere i tuoi sogni com’è stato?

 

È stato un lungo percorso durante il quale ho avuto la fortuna e la possibilità di imparare molte cose diverse, conoscere persone fondamentali per la mia formazione, perdermi e a volte sbagliare per poi tornare sulla strada giusta.

Dopo gli studi allo IED, una lunga esperienza in agenzia come grafico e molte notti insonni a disegnare ho capito che l’illustrazione era quello che faceva davvero per me e così ho iniziato a lavorare come freelance.

Fix You

Che forma hanno per te i sogni? Per me sono una bella balena che galleggia su una nuvola :)

 

Per me sono giganti buoni seduti in mezzo al mare.


Amari

Le tue illustrazioni sono sempre avvolte da un’aura di innocenza. Anche nelle più tristi, la malinconia è sempre trattata con un tocco gentile. Sembra quasi che non hai mai smesso di guardare il mondo con gli occhioni grandi e pieni di stupore di un bambino. È così?

 

Esatto, è proprio così ma a parole non riesco a spiegarlo. (:

Swimming Thoughts

Chi è una persona “illustre” per te?

 

Dovrei fare diversi nomi ma per me una persona “illustre” si riconosce dalla sensibilità e dall’immaginario unico, indipendentemente dal tratto.

Kosmoechaos

Parliamo del festival: Illustri per te cosa rappresenta?

 

Illustri per me rappresenta una bella occasione per l’illustrazione italiana di mettersi in mostra con alcuni dei suoi migliori esponenti ma anche un grande laboratorio visivo per creare consapevolezza e a aprire un dialogo costruttivo sulla nostra professione, coinvolgendo sia gli addetti ai lavori che gli amatori e i curiosi.

GC

Cosa porti a Illustri?

 

Parteciperò alla mostra Olympic Frames e per questa occasione ho illustrato uno sport a me molto caro: il nuoto. Al festival porterò tutta la mia curiosità e la voglia di riempirmi gli occhi con alcune tra le più belle illustrazioni in circolazione.

Cozymind

Cosa non deve mancare per te a un illustratore?

 

Personalità, umiltà e qualcosa da dire.

Finding Tweets

Cosa vorresti disegnare che ancora non hai fatto?

 

Vorrei riuscire a disegnare una storia che possa arrivare dritta al cuore dei bambini diversamente abili.

Salsedine

P.s.: HIkimi è anche a Torino presso la Caracol Art Gallery, dove ha illustrato le poesie di Guido Catalano. Quando immagine e poesia si incontrano, altro non può essere che amore.

 

 

 

Claudia Losini

scritto da

Questo è il suo articolo n°175

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