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I nostri figli sono opere d’arte al MAXXI

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“I nostri figli sono opere d’arte” questo è stato il titolo radicale e temerario che ha costituito il telaio di un evento delineatosi come una reale opera d’arte al MAXXI il 2 aprile in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo. L’iniziativa è partita dal progetto Insettopia di Gianluca Nicoletti, giornalista, scrittore e padre di Tommy, ragazzo autistico. La realizzazione del tutto ha inoltre visto la collaborazione di MAXXI, Mammaiutamamma.it il network, Associazione Italiana Ricerca Autismo.

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Il programma della giornata ha preso il via dall’installazione interattiva “Il Labirinto di Icaro Involato” elaborata dalla Professoressa Anna Maria Piemonte di concerto con i ragazzi del Laboratorio I CINQUE SENSI per l’inclusione dell’autismo in classe del Liceo Artistico Via Ripetta.

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L’autismo stesso ha ispirato l’idea del labirinto come contesto di integrazione esperienziale, in quanto simbolo di un linguaggio alternativo alla parola attraverso il quale è possibile entrare in contatto con l’altro.

I figli sono opere d'arte - foto di Arianna Papale

La piazza antistante il museo è stata costellata di scatole contenenti i segni tangibili dell’esperienza portata a termine dai ragazzi autistici e neurotipici durante un viaggio il cui esito diviene terra di ulteriori cammini che questa volta sono stati intrapresi da un pubblico curioso ed entusiasta.

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Il fantasma del Minotauro, la figura mitologica reietta e reclusa nel labirinto, è stata lontano per quella manciata di ore che ha reso la diversità un’opera d’arte. E’ lo stesso Nicoletti ad osservarlo: “Abbiamo deciso oggi che i nostri figli, che di solito sono emarginati, diventassero opere d’arte e i genitori sono qui orgogliosi e contenti, l’antitesi di ciò che normalmente succede, perché si trovano a chiedere scusa e a giustificarsi del comportamento dei propri figli”.

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Il pomeriggio è proseguito all’interno del Maxxi dove si è portato a termini il magnifico murales dei ragazzi poi presentato durante l’incontro con il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini.

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Le testimonianze dei genitori che si sono susseguite hanno fatto emergere una contesto sospeso, frammentario all’interno del quale risulta difficile districarsi tra ciarlatani, diagnosi scorrette e cure rese inaccessibili a causa dei costi proibitivi.

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Prima della firma del Protocollo d’Intesa “Per la tutela del diritto alla salute, allo studio e all’inclusione”, la Lorenzin è intervenuta a sostegno delle numerose famiglie “Sono stati presi accordi con l’Inail per il censimento delle persone autistiche sul territorio nazionale perché solo avendo dei dati si può intervenire concretamente. Nei nuovi Lea abbiamo inserito il piano sull’autismo che offre un percorso non solo medicale ma anche socio-assistenziale. Il 22 aprile si terrà un convegno su vaccini e autismo per sfatare definitivamente il falso mito”.

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Numerosissimi sono stati i ragazzi che si sono dedicati all’esecuzione del murales, felice testimonianza della concreta possibilità di comunicare a dispetto di un’infermità che si realizza allora come una reale risorsa. Solo in questo speciale frangente, infatti, è possibile mettere in luce l’eterogeneità della capacità espressiva e comunicativa umana, troppe volte limitata dalla serialità delle istanze condivise dalla massa.

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È importante che l’attenzione non si esaurisca con l’eccitazione mediatica procurata da questi eventi perciò vi rimando all’area web www.insettopia.it “che ha come obiettivo quello di diventare il maggior aggregatore di senso e di cultura sull’autismo”. Questo vuole essere il primo passo per creare una “città diffusa” per gli autistici e le loro famiglie al fine di condurre finalmente un’esistenza serena.

Arianna Papale

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Questo è il suo articolo n°9

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