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Il circo dei sogni

Si parla di:

Ogni sognatore che si rispetti può vantare le sue immagini ricorrenti su cui scervellarsi.
Per coglierne il senso e il significato profondo c’è chi fa riferimento a Freud e alla psicanalisi, chi studia la smorfia napoletana e chi si rivolge a sedicenti maghi e fattucchiere che su questo bisogno di introspezione hanno costruito la loro fortuna mediatica ed economica.
C’è anche chi, come l’artista torinese Daniele Catalli, decide di intraprendere un viaggio destinato alla realizzazione ambiziosa di una mappatura globale di sognatori ricorrenti.
Lo abbiamo intercettato una mattina e sorseggiando il primo caffè della giornata gli abbiamo chiesto il come, quando e soprattutto il perchè di questa bizzarra ossessione.

Le mani di Daniele Catalli

Ciao Daniele, innanzitutto complimenti per il tuo progetto, tanto ambizioso quanto concreto.
Ci racconti come è nato questo DREAM CIRCUS?

Grazie, sono contento di vedere che sempre più persone sembrano essere interessate al Circo.
Il progetto vuole dare una risposta alla banale domanda che ad un certo tutti si fanno: ” Chissà cosa sogna il tipo seduto accanto a me in metropolitana. Ed i suoi colleghi? E tutti quelli che lavorano nello stesso ufficio? E gli inquilini del palazzo in cui vive? E gli abitanti del suo quartiere, che ogni giorno attraversa per andare e tornare dal lavoro, cosa sognano? Ed il guidatore della metropolitana che lo riporta a casa, cosa sogna?”
Nel mio lavoro c’è spesso un riferimento all’immaginario umano. È interessante come alcuni miti, alcune “figure” siano stati creati ad hoc per spiegare alcuni fenomeni o giustificare delle paure. È una cosa che mi affascina molto.
Prima o poi sarei arrivato ad occuparmi di sogni, immagino.
Il sogno come visione viene sviscerato da secoli attraverso gli indovini, artisti, maghi, medici, truffatori e psicologi. Tutti intorno allo stesso soggetto. Che poi, se andiamo a vedere, sognare è una delle poche cose che continuiamo a fare nello stesso modo.
Quello che però mi interessa, nel caso di Dream Circus, è lavorare sul materiale “visivo” dei sogni.
Non mi concentro tanto sul significato dei sogni, piuttosto mi interessa quali “figure” vediamo nei nostri sogni, dato che viviamo (ormai da diversi secoli, peraltro) in una società di immagini che ci vengono proposte come sogni più o meno irraggiungibili.

O.ha sognato di cadere dalla montagna

Hai idea delle proporzioni che potrebbe assumere questa mappatura?

Spero enorme!
Mi chiedo spesso se ci sia rimasto ancora qualcosa da esplorare nel mondo.
Forse abbiamo esaurito le terre, ma c’è tutto un oceano di persone che hanno molto da raccontare.
Credo che sia per questo motivo che negli ultimi anni, complice anche la rete, siano usciti fuori così tanti progetti di mappatura sociale. Dream Circus è ancora molto giovane, e al momento mi sento più un esploratore solitario, ma l’intento è di allargare gli orizzonti, farlo crescere e portarlo in giro come le carovane circensi che giravano il mondo tra il XIX e il XX secolo.
Mi piacerebbe riuscire a coprire più nazioni possibile organizzando diversi Tour. Inoltre ci sono tutta una serie di altri progetti correlati, grandi e piccoli, ancora in fase di sviluppo.
Nello stesso tempo, Dream Circus esplora la rete. È possibile infatti inviare un proprio sogno che verrà illustrato e pubblicato sul blog del progetto.
Per ora la pubblicazione è abbastanza irregolare, ma l’obiettivo per i prossimi mesi è arrivare ad un sogno a settimana.

Quali tappe ha toccato per ora Dream Circus?

DREAM CIRCUS è stato concepito nella primavera del 2011ed ha iniziato la sua tournée ad agosto all’interno del Festival SEMIinARIA SOGNINTERRA di Maranola di Formia (LT). La tappa successiva è stato il Festival Paratissima nel quartiere di San Salvario di Torino, nel novembre scorso.
Al momento è di stanza nei Paesi Bassi. Il Circo si fermerà tra i canali per 5 mesi, durante i quali conta di raccogliere una gran quantità di sogni.
Naturalmente potete seguire gli aggiornamenti sul blog o su twitter.

S. ha sognato di trovarsi dietro le quinte di un teatro. Poteva vedere il pubblico seduto in attesa dello spettacolo.

Le prossime?

Il Circo ha ricevuto alcuni inviti, ma ogni tourneè richiede molta organizzazione e un certo periodo di tempo per conoscere il luogo e per entrare a contatto con I sognatori, quindi per ora la seconda metà dell’anno è ancora in fase organizzativa.

Le persone che hai intervistato sono sempre state felici di raccontarti i loro sogni? C’è ne è qualcuno che hai dovuto censurare?

Qualcuno si, altri un pò meno. Molto spesso bisogna superare la diffidenza iniziale, ma come dicevo il sogno è un argomento a cui è interessata molta gente, quindi una volta rotto il ghiaccio è relativamente facile raccogliere “materiale”. In ogni caso il pubblico femminile è decisamente più recettivo ed entusiasta del progetto. Più del 60% dei sogni del Circo appartiene a donne.
Non ho mai dovuto censurare nessuno e non ho in programma di farlo. Non sarebbe in linea con il progetto.

Prima di salutarti, volevo farti una domande che pare quasi inevitabile… ci racconti il tuo di sogno ricorrente?

Beh, io sogno spesso “ a puntate”, cioè ho diversi sogni ricorrenti nel corso degli anni.
Recentemente ho sognato di essere in una caverna, che somigliava più ad un tunnel. Fuori so che c’è una giungla, ma non la vedo. Da un foro nel soffitto filtra un fascio di luce. Io mi trovo in fondo con in mano una specie di lancia o meglio un bastone appuntito, sembra piuttosto artigianale. Di fronte a me, la strada verso l’uscita è bloccata da una specie di bestia nera e ringhiante. Nonostante la situazione poco piacevole, sono del tutto tranquillo e sicuro del fatto che riuscirò a passare. Magari con un pò di sforzo, però in fondo lo so che la bestia mica lo fa apposta ad essere cattiva.

M., che ha sognato di volare su Maranola.

A presto e mi raccomando….sogni d’oro!

Grazie, sogni d’oro! Sognate ed inviate!

Per saperne di più: www.dreamcircus.wordpress.com

Marianna Fazzi

scritto da

Questo è il suo articolo n°13

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