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Il Mangiadischi, cibo per le orecchie

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“Non conosco un’occupazione migliore del mangiare, cioè, del mangiare veramente. L’appetito è per lo stomaco quello che l’amore è per il cuore. Lo stomaco è il direttore che dirige la grande orchestra delle nostre passioni”, che Gioacchino Rossini fosse un gran gourmet non è una cosa poco nota, anzi, citare questa sua frase dimostra quanto il cibo fosse il mezzo per sdrammatizzare le negatività e creare armonia e ordine nelle sue creazioni musicali. Musica e cibo, due elementi della nostra quotidianità, due realtà di cui l’anima non può non saziarsi: si canta quando si prepara un buon piatto, si sente della musica per trovare un’ispirazione culinaria, si sperimenta, si crea e si lavora con passione in entrambi gli ambiti. Quando poi il mondo della musica e della cucina d’autore si uniscono nella realizzazione di un progetto che celebra la creatività e l’amore per il Made in Italy nasce Il Mangiadischi, format gastro-musicale che prevede uno scontro-incontro tra due ambienti così distanti, eppure così vicini.  Noi di Ziguline, amanti della buona tavola, non potevamo farci scappare la visione de Il Mangiadischi: la curiosità e il desiderio di sapere ci spingono a cercare nuove idee e nuove situazioni e poi si sa che davanti al cibo e a un buon bicchiere di vino la situazione si fa leggera e conviviale per parlare di segreti, passioni e interessi.

Il Mangiadischi La tavola

Il progetto nasce grazie a Morgan Babsia di Aromi Creativi, agenzia di comunicazione specializzata in ambito food e proprietaria della testata online Mychef.Tv, e Stefano Torregrossa, creativo e designer dietro Onice Design. Un giorno Stefano decide di registrare una pagina di Facebook, chiamata “ilmangiadischi” ma dedicata esclusivamente alla musica, Morgan la nota e gli viene l’intuizione per un nuovo progetto in ambito food. Dopo qualche giorno insieme anche a Mattia Cinacchi, Riccardo Orlandi, Ezio Zigliani, Carlo Spinelli e tutto il team di Aromi decidono di sviluppare il Mangiadischi, il primo  cooking show e showcase musicale.

Il Mangiadischi Alioscia, Alessandro Negrini e Fabio Pisani

Come funziona? In ogni puntata, uno o più artisti musicali e uno o più chef conversano tra loro partendo da un tema predefinito. L’interazione è moderata da Carlo Spinelli, scrittore, antropologo del cibo, conosciuto anche come Doctor Gourmeta che, a sua volta, partecipa attivamente con gli ospiti supportato anche dalle domande di Nicolò Vecchia, voce di spicco di Radio Popolare, gourmet e profondo conoscitore del mondo della musica indie. Gli artisti culinari e musicali rispettivamente suonano e cucinano: chi fa suonare i propri dischi, chi prepara dei grandi piatti. Un canovaccio fisso che lascia spazio alla fantasia e alla filosofia di chi crea per deliziare pancia e orecchie. 

Il Mangiadischi Andrea Appino, Carlo Spinelli e Mathias Perdomo nel mainstage

Scenario: appartamento figo in zona Brera a Milano. Protagonisti delle prime tre puntate: Marianna Vitale, chef del ristorante “Sud”, Napoli, con Dargen D’amico, rapper colto e cantautore eretico; Fabio Pisani e Alessandro Negrini, de “Il Luogo di Aimo e Nadia”, Milano, insieme a Aloscia Bisceglie, cantante e leder dei Casino Royale; Mathias Perdomo de “Il Pont de Ferr”, Milano, al fianco di Andrea Appino, compositore, chitarrista e cantautore del gruppo The Zen Circus. E ancora Davide Scabin, Moreno Cedroni, Omar Pedrini, Pierpaolo Capovilla, Massimo Martellotta e Roy Paci.

Il Mangiadischi La tavola imbandita

“La musica aiuta a realizzare un momento perfetto più che un piatto” – ci dice Marianna Vitale – “Ascolto musica quando penso che un’idea, una combinazione di elementi, abbia preso una buona strada ed è qui che i suoni o le parole cominciano a fare effetto. Spesso rassicurano, imbrogliano, spiazzano. La musica ti mette in gioco le idee, la percezione dei sensi, spingendoti oltre e portandoti altrove fino a immaginarti il piatto che, inaspettatamente, ti sembrerà perfetto solo perché quello che ascolti te lo conferma. Poi provi il piatto e non è perfetto quanto volevi, ma per cinque minuti, per un momento lo è stato”.

“La musica in cucina, per me, è fondamentale” – dice Matias Perdomo – “Noi la ascoltiamo tutto il giorno. Certo, quando iniziamo il servizio, la musica non la sentiamo più, ma nel frattempo ci ha aiutato a viaggiare con la mente ed è motivante nel lavoro”.

Il Mangiadischi Dargen D'Amico e Marianna Vitale

“Parlare di musica in cucina è complesso” – affermano Alessandro Negrini e Fabio Pisani – “nel senso che nella nostra cucina non c’è una radio o un lettore cd. Questo perché siamo convinti che la vera musica sia già nelle nostre vene. E la stessa cosa accade a chi porta avanti il proprio lavoro con passione”.

Brevi riflessioni o flussi di coscienza di chi giornalmente impasta, cucina, realizza, ma che in quest’occasione ottiene l’opportunità di cogliere una nuova ispirazione, una diversa linea guida, per la preparazione di piatti nati da una speciale unione tra fantasia e musica.

 

Per saperne di più:

 

Sito Ufficiale: www.ilmangiadischi.com

Pagina Facebook: www.facebook.com/ilmangiadischi

Twitter: twitter.com/mangiadischi

 

Stefania Annese

scritto da

Questo è il suo articolo n°51

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