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Il “museo” della street srt a Napoli

Si parla di:

L’arte esce dal museo e si appropria della città. Lo spazio espositivo, frammenta e perde i suoi confini. L’arte si costruisce con l’apporto di tutti, tutti attori protagonisti del cambiamento in atto, tutti con un ruolo attivo sull’immagine finale della città, creando una CON-FUSIONE. Fusione tra palcoscenico, teatranti e messa in scena. Confusione tra i diversi registi. Facile provocare opinioni discordi, ammirazione o malumore.

 

 

…” che bizzarri quelli, sfogano così e che gli vuoi dire? Meglio pittare che vendere droga, meglio pittare che fare morti, meglio pittare che fare altri guai. Ma Franz non li ama, dice che perdono tempo, dice che sono degli sfigati sballati e che della vita non hanno capito niente. Io non sono d’accordo. Ma Franz è Franz. Per me è un mito.”
(Peppe Lanzetta ,Tutta colpa di dio.)

Per ammirare o evitare le performance dei writer in città, si può consultare:

“La Mappa del Writing a Napoli, prima del suo genere, è stata pubblicata nell’edizione napoletana del Corriere della Sera del 21 maggio 2006, all’interno della rubrica “Le Mappe della Metropoli”.

 

 

La rubrica, ideata da Diego Lama e Mirella Armiero con elaborazioni grafiche di Matteo Tranchesi, ha pubblicato una serie di mappe tematiche della città di Napoli.
Accanto alle mappe sulle architetture dei secoli scorsi, sui chiostri, sui caffè letterari, sui parchi urbani, sui delitti insoluti, sulla camorra, sui misteri napoletani, sul cinema e sui luoghi dimenticati, il gruppo Evoluzioni è stato chiamato a realizzare una mappa sui luoghi del Writing. Si è deciso, ovviamente, di segnalare soltanto le posizioni degli hall of fame o delle pareti comunque meno problematiche.”

Insieme alla mappa alcune immagini raccolte da me, per strada, in anni di passione per quest’arte ancora un po’ incompresa.

Naturalmente questo archivio è in continuo divenire.

 

La galleria fotografica la trovate nella sezione PICS

Lia Zanda

scritto da

Questo è il suo articolo n°30

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