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Inside the Festival | Francesco Fodarella from Ariano Folkfestival

Ennesima tappa per la nostra rubrica dedicata ai festival estivi. Oggi vi parliamo dell’Ariano Folkfestival giunto quest’anno alla 19esima edizione. Evento ormai maggiorenne che si svolge nella verde irpinia e che rappresenta ormai un appuntamento fisso per gli appassionati di world music, l’Aff ha saputo con gli anni offrire proposte musicali sempre interessanti e ha saputo coinvolgere una intera comunità in un sud Italia dove di certo non è semplice organizzare eventi di questa portata, soprattutto dandogli una crescente continuità. Notevole il percorso di crescita intrapreso nel lontano 1995 dalla associazione Red Sox che ha saputo accompagnare la propria creatura negli anni fino a farla entrare di diritto nelle manifestazioni più importanti che si svolgono nel nostro Paese.
L’ Aff è un festival che merita un discorso particolare in quanto non è solo una rassegna musicale ma un vero e proprio intersecarsi di contesti diversi tra loro che vede nelle numerose aree collaterali un invito a vivere l’ evento a 360 gradi. Il programma, infatti non lascia al pubblico pause nell’arco della giornata e dal 14 al 18 Ariano Irpino vedrà nelle sue strade un “via vai” di persone intente a raggiungere una delle numerose location dove assistere o svolgere le attività più disparate.
Si va dalle mattinate all’insegna dello yoga in quella che è la Zenzone nel parco comunale fino al main stage dove si esibiranno gli artisti principali della rassegna. Dopo i risvegli presumibilmente in tarda mattina l’ appuntamento che da il via alle giornate è l’ Aperiworld nella piazza principale della città. Corazone sarà l’area di preparazione alla serata e vedrà sul proprio palco esibizioni di riscaldamento da non prendere però sotto gamba, basti pensare che tra i nomi offerti spicca quello di Bobo Rondelli. Il Folkart anche quest’anno porterà sul tricolle irpino l’ennesimo writer che lascerà un sigillo permanente su un muro del centro come già è avvenuto negli anni precedenti.
Il Folkstage rappresenta il palco principale dell’Aff e a partire dalle 21:30 polarizzerà tutte le attenzioni del pubblico offrendo fino a tarda serata una line-up anche quest’anno di tutto rispetto nella quale spiccano senza dubbio i nomi di Bombino e Seun Kuti.
Nella notte invece per i reduci della giornata e per gli appassionati di nuove tendenze musicali c’è la Sonazone, una della aree storiche dell’Aff dove arte, elettronica e cultura underground si mescolano in un alternarsi di live che vi accompagneranno fino alle luci dell’alba. Infine il Volskamp, l’ area campeggio dove pernottare, riposare e socializzare sempre a ritmo di musica e felicità.
In conclusione vi invitiamo a consultare il programma e organizzare le vostre giornate irpine.
Per darvi un aiutino a capire di cosa stiamo parlando abbiamo rivolto qualche domanda a Francesco Fodarella, direttore artistico dell’Ariano Folkfestival.

Francesco Fodarella
Francesco Fodarella

 

Ciao Francesco. Siete giunti alla 19esima edizione, facci una panoramica sull’esperienza ormai maggiorenne e raccontaci qual è il valore aggiunto di questa edizione.

 

Dopo diciannove anni è difficile trovare ancora un valore aggiunto perché ogni anno cerchiamo di dare una connotazione diversa al festival. Il filo conduttore di questa edizione è ispirato dai ritmi latini e africani perché, dopo qualche anno di assestamento, abbiamo voluto continuare il percorso iniziato qualche anno fa proponendo band poco conosciute ma dall’indiscusso valore musicale.

L’Aff 2014 inoltre si contraddistinguerà per una gestione diversa in quanto abbiamo affidato la sezione gastronomica e quella del beverage a professionisti del settore. Questo aspetto rappresentava per noi un peso non indifferente ed, essendo diventato ormai un festival a pagamento, volevamo offrire un miglior servizio al pubblico.

Bombino
Bombino

 

Ogni anno proponete oltre alla musica un tema, quello di quest’anno è improntato sull’afrobeat. Come è maturata questa scelta?

 

Più che afrobeat, il vero tema è “latin africa”. Abbiamo puntato sui suoni africani di artisti come Seun Kuti, una macchina ritmica che lascerà il segno all’Aff, Bombino, stella nascente nella musica africana che è stato definito “il Jimi Hendrix del deserto”, dall’altra parte dell’oceano arriva poi Chico Trujillo, tutte scelte che saranno determinanti per il futuro del Folkfestival. Abbiamo ritenuto doveroso inserire sonorità africane per poi dare spazio, nelle prossime edizioni, a esponenti sempre più importanti di questo filone.

Seun Kuti
Seun Kuti

 

Come ben sappiamo il festival è cresciuto ma lo ha fatto in maniera indipendente e anche il territorio ha faticato a riconoscere l’incidenza dell’Aff su tutta la comunità. Possiamo dire che la situazione è migliorata e il festival ha finalmente raggiunto l’accoglienza sul territorio che merita?

 

Il festival è sicuramente cresciuto e di certo in maniera autonoma ma, a mio avviso, non c’è ancora una sensibilità adeguata a una proposta culturale come quella dell’Aff. Nel pubblico c’è una risposta puntuale e graduale ad ogni edizione ma i margini di miglioramento per un evento del genere sono ancora molto ampi a patto che se ne intuisca la reale incidenza sull’intero circuito sociale e culturale. Il nostro scopo è quello di continuare a crescere magari anche con l’aiuto di altre manifestazioni che possano favorire lo sviluppo dell’intero territorio.

Cercheremo di sensibilizzare ulteriormente le istituzioni e la comunità fino ad ottenere una maggiore contiguità.

Chico Trujillo
Chico Trujillo

 

L’Aff è una tappa fondamentale per gli appassionati di world music in Italia. Quali sono i nomi più interessanti della line up? Anche quest’anno avete piazzato qualche bel colpo?

 

Probabilmente i nomi più interessanti saranno Sean Kuti e Bombino. L’idea che ci muove già da qualche anno è quella di non puntare sulla line-up ma di promuovere il nostro marchio in tempi in cui è importante fare proposte qualitative. Vorremmo, come sta accadendo, che il pubblico venisse per conoscere nuove proposte e non per i grandi nomi.

Tako Lako
Tako Lako

 

Cosa succede nel background del festival? Quali sono le eventuali difficoltà organizzative? La burocrazia e la logistica hanno rappresentato un ostacolo?

 

La burocrazia in Italia è un grosso ostacolo e anche noi ne siamo vittime. Essendo un evento con un forte impatto economico e culturale sulla comunità dovrebbe già essere stato assorbito come parte integrante e di conseguenza agevolato nella logistica. Essenzialmente il problema del festival è relativo nel momento in cui se viene a mancare l’appoggio noi subiamo ma è l’intero territorio che si impoverisce.

Colgo l’occasione per invitare tutti a vivere il festival a 360 gradi perché è un evento che si muove da solo e lo fa con arte, fotografia, cultura…

Bobo Rondelli
Bobo Rondelli

 

Guardando il programma salta all’occhio la presenza di aree collaterali che spaziano dalla ricerca culinaria, la valorizzazione del centro urbano e l’intrattenimento a 360 gradi del pubblico. Che valore hanno queste iniziative all’interno del festival?

 

Io credo che siano indispensabili, importanti quanto il palco principale. Senza le aree collaterali non si potrebbe definire un festival ma una semplice rassegna musicale. Le attività cominciano al mattino e finiscono il mattino successivo coinvolgendo il pubblico a 360 gradi. Per esempio, il Volskamp, che fortunatamente si trova nel centro, è un luogo accogliente che inoltre rinvigorisce anche le dinamiche economiche di quell’area. Il Cinezone dove è possibile assistere a interessanti proiezioni di cinema indipendente. Il Corazone che si può definire il secondo palco del festival dove quest’anno si esibirà un grande artista, Bobo Rondelli. Lo yoga della ZenZone che invita al benessere. La nuova area Bookzone che sarà curata da poeti e scrittori locali. Il Folkart che coinvolgerà l’artista pugliese Cheko’s Art. La Sonazone, palco dove è possibile fuire delle nuove sonorità fino a notte fonda.

 

Invita i lettori di ziguline all’Ariano Folkfestival!

 

Cari lettori di ziguline non vi invito, dovete venire obbligatoriamente, vi aspettiamo.

 

Intervista a cura di Antonio Cammisa e Maria Caro.

 

Ariano Folkfestival | sito facebooktwitter

 

Antonio Cammisa

scritto da

Questo è il suo articolo n°11

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