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Inside the Festival | Pietro Fuccio from Siren Festival

Ci siamo, è ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per quello che molto probabilmente rappresenta l’evento più invitante per gli appassionati di musica in quest’estate 2014.
Se non siete stati al Primavera Sound e neanche a Glastonbury e non potete andare allo Sziget niente paura, la vostra estate può ancora avere una svolta. Quello che dovete fare è preparare uno zaino e prenotare un biglietto per il Vasto Siren Festival che si svolgerà dal 24 al 27 luglio. Paletta, secchiello, il vostro kit dei concerti e via! Il Siren è davvero un bel progetto ideato da DNA concerti che vuole offrire la possibilità di ascoltare ottima musica proprio a due passi dal mare in una piacevole cittadina sull’ adriatico; una bella formula che sembra avere tutte le carte in regola per affermarsi sul panorama internazionale dei grandi festival sia per la location sia per i grossi nomi che vi suoneranno. Nella line up spiccano i nomi eccellenti di The National, Mogwai e John Grant ma il programma è davvero eterogeneo e ce n’è per tutti i gusti, dall’elettronica di Tycho alla musica intimista dei Soft Moon e così via. Comunque il Siren non è soltanto una serie di concerti distribuiti su ben tre palchi ma anche dj set in spiaggia e proiezioni di film, il tutto in location da urlo. Per capirne di più abbiamo posto alcune domande all’ideatore e curatore del Siren Pietro Fuccio di DNA concerti.
 
Come nasce l’idea Siren Festival?

 

A dire il vero l’idea non è stata mia, ma di Louis Avrami, un americano che vive del New Jersey. Da 20 anni passa le sue vacanze estive a Vasto e un giorno ha deciso che quello era il posto giusto per fare un festival. Ah non ho detto una cosa importante, lui non è un organizzatore di concerti ma un grosso appassionato di musica che di professione fa il tecnico informatico. Circa un anno fa ha contattato gli organizzatori del festival All Tomorrow’s Party e loro gli hanno girato il mio contatto. Ad essere sincero io non ero mai stato a Vasto in vita mia e così ci siamo incontrati lì. Sono rimasto colpito dalla location e abbiamo dato il via alla macchina organizzativa con molto entusiasmo.

Siren Festival

Al di là di chi ti ha lanciato la palla e della bellezza del posto, Vasto rimane comunque un po’ decentrata rispetto all’asse nazionale dei grossi eventi musicali. Quando hai valutato l’idea Vasto l’hai intesa come una scommessa o come un qualcosa di concretamente fattibile e dalla riuscita sicura?

 

No qualcosa dal successo scontato no. Ad una prima analisi fare una cosa del genere a Vasto sembrerebbe avere tutte le caratteristiche di un suicidio. Il processo mentale che ho fatto è stato l’esatto opposto di quello che si fa di solito. Mi sono detto che in Italia si fanno sempre cose che dovrebbero teoricamente garantire un successo sicuro, ma puntualmente vanno male quindi probabilmente la chiave per riuscire nei progetti musicali è proprio quella di non fare le cose troppo scontate. Così ho accettato la sfida.

Siren Festival

Premesso che in Italia c’è davvero una miriade di eventi musicali che, a mio avviso, sono troppo piccoli per chiamarsi festival e paragonarsi agli omologhi di altre nazioni, il Siren Festival entra con una certa irruenza nel calendario estivo già alla sua prima edizione proponendo una line up davvero incredibile. È facile ipotizzare quindi che uno dei vostri scopi è creare un festival che attragga anche un pubblico internazionale. È a questo che puntate?

 

Hai detto benissimo, in Italia ci sono eventi in ogni provincia che rimangono però confinati, sembra che nulla emerga al punto da affermarsi sul panorama internazionale dei grossi festival. L’ambizione che tu dici riguardo la volontà di richiamare gente anche dall’estero è chiaro che noi l’abbiamo e hai colto nel segno quando dici che la line up offerta va proprio in quella direzione, ma sarebbe impensabile che tutto ciò avvenga già nel primo anno quindi serve continuità. Alcuni dei festival di maggior successo in Europa si svolgono in posti che non sono bellissimi nonostante questo ormai sono affermati e richiamano un sacco di gente. In Italia abbiamo tanti bei posti e la bellezza di Vasto sono sicuro che sarà un ulteriore richiamo.

Tycho

Come è stata la reazione della cittadina Vasto alla proposta di ospitare un festival di questa portata? Si è dimostrata aperta o provinciale come realtà?

 

Fino ad ora la risposta è stata molto positiva e si ha la percezione che le gente sia contenta anche perchè un evento del genere va ad attivare una serie di dinamiche che danno ampio respiro alla città facendola conoscere ulteriormente. Vasto è da considerarsi Sud e troppo spesso nel meridione purtroppo mancano eventi non per colpa degli abitanti ma perché c’è un problema di contiguità tra persone, musica e logistica. Insomma la gente perde un po’ l’abitudine di spostarsi per problemi che non dipendono direttamente dalla volontà. In questo Vasto si è dimostrata molto disponibile a segnare un cambio di passo e i bilanci li faremo alla fine.

John Grant

Le cose che spesso rappresentano un problema per chi organizza eventi in Italia è la macchina burocratico-istituzionale e la convivenza con il territorio, a voi come sta andando?

 

Si infatti, la nostra principale preoccupazione era questa all’inizio, basti pensare a come è andata a finire per il Rototom, l’ Arezzo Wave o Frequenze Disturbate negli anni passati, dove le comunità che li ospitavano non sempre avevano un’univoca posizione di accettazione di tali eventi. Devo dire però che nel nostro caso le cose stanno andando bene, al momento tutto sta filando liscio e le istituzioni ci stanno dando una grossa mano. Il comune ci ha dato carta bianca sull’utilizzo delle aree e delle location anche perché noi stessi abbiamo cercato di non chiedere cose assurde per ridurre al minimo le risposte negative.

The National

Quindi sembrano esserci tutti i presupposti per continuare negli anni prossimi a Vasto o avete intenzione di creare un circuito itinerante teso anche a valorizzare altri territori?

 

Per adesso ti dico che l’intenzione è quella di restare qui anche in futuro perché il progetto è stato pensato per Vasto e per il suoi luoghi. Speriamo quindi non accada nulla che ci costringa ad andar via.

Mogway

Parlando dell’aspetto musicale, visto che state dando grossa importanza alle location, immagino quindi che la scelta della line up è qualcosa di cucito su misura a luoghi che avete a disposizione, giusto?

 

Intanto abbiamo fatto qualcosa che chiaramente è nelle nostre corde come agenzia di concerti e abbiamo seguito la nostra linea contattando artisti con cui abbiamo rapporti professionali, ma sicuramente abbiamo cercato di seguire le indicazioni che i luoghi ci davano cercando un compromesso con le questioni pratiche. Lo step successivo è stato cercare di trovare un connubio in cui posti e artisti si somigliassero il più possibile. Ci saranno concerti in spiaggia, nel centro storico e in uno splendido giardino.

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Da anni ormai voi di DNA organizzate eventi in tutto il territorio nazionale portando grossi nomi e siete tra le principali realtà che fanno “divulgazione musicale”. In cosa il Siren Festival differisce da altre vostre iniziative?

 

È diverso principalmente per un motivo che sta alla base di tutto, in questo caso siamo esclusivamente noi a curare tutta l’organizzazione del festival, in altri contesti invece, abbiamo avuto partecipazioni e collaborazioni più o meno grosse a secondo dei singoli casi. Il Vasto Siren Festival è una nostra creatura e DNA ha ideato e strutturato tutti i contenitori musicali e non che saranno presenti nella rassegna.

 

 

Per concludere invita i lettori di ziguline al Vasto Siren Festival!

 

Premesso che per noi è molto impegnativo perché siamo alla prima edizione e sarebbe stupido dare la garanzia che tutto funzionerà perfettamente, abbiamo l’intenzione di creare un piccolo festival “all’europea” dove succedono un po’ di cose non solo a livello musicale in un posto davvero molto bello. Stiamo cercando di fare un esperimento senza grossi precedenti in Italia e, senza portarmi sfortuna, credo di poter dire che ci sono i presupposti per una prima edizione davvero positiva. Credo che, malgrado la mia superstizione, sarà un festival molto divertente quindi venite perché sono convinto che passerete delle giornate molto divertenti, qualora così non fosse chiedeteci indietro i soldi tanto non ve li daremo perché la clausola non è prevista.

 

Vasto Siren Festival | sitofacebook

Dna Concerti | sito

 

 

Antonio Cammisa

scritto da

Questo è il suo articolo n°11

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