Vuoi essere informato sui nostri Ticket Deals?
Iscriviti alla nostra newsletter.

* obbligatorio
Close

Intervista a Samantha Longhi, direttrice di Graffiti Art

In occasione dell’uscita di Le Guide de l’Art Contemporain Urbain 2012, Samantha Longhi, direttrice di redazione della rivista francese Graffiti Art, ha accettato di essere intervistata per Ziguline.

 

Samantha Longhi e Nicolas Chenus (via Cyclonesmag.fr)

 

Cara Samantha, puoi presentare innanzitutto la rivista Graffiti Art a chi ancora non la conosce?

 

Graffiti Art nasce nel 2008 da un’idea di Nicolas Chenus. Il nome è un omaggio ad una delle prime mostre dedicate ai graffiti in Francia: Graffiti Art, Artistes Américains et Français 1981/1991, che venne inaugurata nel 1991 al Musée des Monuments Français del Trocadéro, a due passi dalla Tour Eiffel, dando il via ad una specie di rivoluzione.

Il nostro target sono gli artisti che lavorano in strada e che, al tempo stesso, iniziano un percorso professionale nel mondo dell’arte, organizzando delle mostre in gallerie, musei e centri d’arte.

 

Graffiti Art Guide 2012

 

Quest’anno avete pubblicato per la prima volta un numero speciale, che avete chiamato Le Guide de l’Art Contemporain Urbain. Quando e come nasce l’idea di questa pubblicazione?

 

Sono quattro anni che abbiamo voglia di pubblicare questo volume. Ci sembrava importante spiegare in maniera didattica la nostra visione di una parte della produzione artistica contemporanea, proseguendo e ampliando il lavoro iniziato con il libro Paris, de la rue à la galerie (Pyramid, 2011). Per ogni artista, selezioniamo dei lavori in strada, dei lavori in galleria e prepariamo un testo introduttivo al suo lavoro.

 

Graffiti Art Guide 2012

 

Nel Guide, ci sono anche altre rubriche oltre alle schede artistiche, tra cui un’introduzione corposa e un indirizzario delle gallerie di street art in tutto il mondo. Perché così tanti testi?

 

Non ci rivolgiamo solo ad un pubblico di specialisti ed era quindi necessario dare tante informazioni. Una presentazione storica per spiegare cos’è oggi la street art in tutto il mondo, paese per paese, non poteva mancare. Inoltre, volevamo mostrare cosa accomuna artisti che lavorano su continenti diversi e, al tempo stesso, mettere in luce le specificità di ogni contesto.

La lista di opere con i loro relativi prezzi fornisce dei parametri ai collezionisti, così come i punti di vista di quelli che abbiamo chiamato gli “insiders”, ovvero delle persone che lavorano nel settore, come l’editrice Charlotte Gallimard, Arnaud Oliveux, il responsabile per la street art di Artcurial, o come Bob Jeudy, collezionista e fondatore di Le M.U.R.

 

Graffiti Art Guide 2012

 

Nel titolo e nei testi del Guide, non compare il termine “street art”, ma quello di “arte urbana contemporanea”. Ci puoi spiegare questa scelta?

 

Graffiti Art Magazine nasce per parlare di controculture e quindi anche di street art, ma, col passare del tempo, ci siamo resi conto che il concetto di “arte urbana contemporanea” è più pertinente. Il termine street art – come quello di graffiti o quello di arti urbane – è troppo connotato e si adatta male a delle opere che vengono esposte in galleria.

Il concetto di arte urbana contemporanea obbliga a confrontarsi con l’idea che c’è stata una rivoluzione generazionale e che oggi anche la street art è arte contemporanea. Ormai, parte degli artisti delle Accademie di Belle Arti hanno un passato da writers o da street artists. Se non lo sono, sanno però benissimo di cosa si tratta e questa forma d’arte influenza la loro cultura visiva, il che ne fa una componente essenziale della creazione artistica contemporanea.

 

Graffiti Art Guide 2012

 

Ora devo toccare il tasto dolente. Tra gli 84 artisti selezionati non c’è neanche un italiano. Come mai?

 

Per diversi motivi. Il primo è che abbiamo privilegiato gli artisti attivi nell’ultimo anno, non solo nell’ambito di progetti outdoor, ma anche in gallerie e musei. Molti italiani hanno realizzato dei muri fantastici, ma non hanno lavorato con delle gallerie. Bisogna inoltre considerare che le gallerie italiane, dalla Don Gallery e Patricia Armocida a Milano, fino a Mondo Bizzarro e Dorothy Circus a Roma, danno molto spazio nella loro programmazione ad artisti stranieri. Infine, alcuni street artists italiani, come Blu e Erica il Cane, hanno preferito non essere in questa guida.

 

La prima edizione del Guide è stata pubblicata ad aprile, la seconda esce in questi giorni in libreria. Te la senti di fare un primo bilancio? E, soprattutto, ripeterete l’esperimento in futuro?

 

La prima edizione, uscita in edicola, è andata letteralmente a ruba. La seconda, uscita nelle librerie, è partita altrettanto bene. Alla libreria del Centre Pompidou, 60 delle 100 copie che avevano ordinato sono finite in pochi giorni, il che dimostra che c’è un vera attesa da parte del pubblico.

Per quanto riguarda l’anno prossimo, non solo abbiamo voglia di pubblicare una nuova edizione nel 2013, ma speriamo anche di poterla interamente tradurla in inglese, come la rivista, e di non limitarci solo al francese, come quest’anno. Stiamo anche discutendo con Artprice, per inserire più dati e più cifre.

 

Mi prometti che darete più spazio agli italiani? I suggerimenti sono ben accetti?

 

Assolutamente! Anzi, hai qualche nome da darmi subito?

 

Io una lista con qualche nome gliela ho spedita. Ora non ci resta che aspettare l’edizione 2013…

 

Per saperne di più:

www.graffitiartmagazine.com

www.graffitiartmagazine.com/index.php?pages/Guide2012

 

Christian O

scritto da

Questo è il suo articolo n°13

Sullo stesso genere:

Community feedback