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Amleto de Silva e I 10 peggio blogger

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Ciao Amleto, innanzitutto cerchiamo di capire chi sei e qual è il tuo background. Tipo, da dove vieni, quanti anni hai, qual è la tua pietra portafortuna, ecc… ? E infine, quali sono i motivi per i quali dobbiamo starci attenti da te?

 

Nasco come vignettista tanti anni fa, ma proprio tanti, in coppia con Sara Migneco sulla buonanima di Cuore. Da vent’anni siamo su Smemoranda e un po’ in giro su varie testate. Da solo ho scritto un po’ in giro e ho fatto teatro con Enrico Montesano e Francesco Signor. Non smetterò mai di ringraziare entrambi. Da un po’ è uscito il mio romanzo, Statti attento da me, (qui li linc: www.amlo.it) e devo dire che sta andando molto bene. Ovviamente per essere un romanzo di una piccola casa editrice.

Amleto de Silva

Beh, la cosa di Smemoranda mi ha sconvolta.

 

E perché?

 

Vuol dire che mentre scrivevo pensieri cattivissimi sul mio diario a decorare il tutto c’erano le tue illustrazioni. Chi l’avrebbe detto!

 

Hahahahhaha, beh probabile. Se cerchi Migneco e Amlo trovi tutto. Magari te ne ricordi anche qualcuna.

 

Sai che faccio, vado a scavare nella mia immondizia e vedo di trovare le enormi Smemoranda dell’epoca, anche se temo di potermi vergognare.

 

Ahò, siamo stati tutti giovani e cretini. A me poi m’è pure piaciuto e non ho mai smesso.

 

Eh sì, non te li davo mica 50 anni. Anche se non ti conosco certo ma lo spirito è giovane, si sente.

 

Ma è un dato di fatto che noi brutti invecchiamo meglio. Mah. la categoria GIOVANE a me mi ha sempre fatto cacare pure quando ero giovane io. Adesso poi, che i giovani li andrei tutti a prendere con la roncola, non ne parliamo.

 

Cosa gli manca secondo te? O meglio, cosa gli è mancato?

 

Le palle, il cuore, la testa: tutto. Vedi, noi eravamo dei grandi imbecilli, per carità, ma eravamo capaci di metterci in quindici per comprarci un disco di Jimi Hendrix. Andavamo in culonia per vederci i film di Costa Gavras, ci passavamo i libri buoni come carbonari sotto il Papa Re. Questi si vanno a depilare. Non è un caso che negli anni settanta c’erano gli Area e adesso ci sono i Negramaro. Non ho alcun rispetto dei giovani. Proprio nessuno. Oggi Andrea Pazienza col cazzo che gli farebbero pubblicare anche UNA sola vignetta, gli darebbero tutti contro. Loro vogliono i fumettini innocui. E Ranxerox fidanzato con una tredicenne?

 

E secondo te come siamo arrivati a questo?

 

Perché è quello che la gente voleva. Niente più musica buona, via. I libri? Due milioni di copie di luoghi comuni. Oggi un ragazzo ha accesso a cose che io per vederle anche due secondi nel ’77 avrei ucciso la mia famiglia a mani nude. Ti puoi scaricare la discografia dei Dead Kennedys GRATIS e in due secondi,  io risparmiavo per mesi. Se poi hai i Dead Kennedys sotto mano e ti senti Capossela è chiaro che ti piace Capossela. Non ti scordare chi sono gli italiani. Abbiamo inventato il fascismo, caduto quello ci siamo inventati la DC ma non rubavano abbastanza, quindi creammo CRAXI, cacciato lui, tutti a gridare viva Berlusconi e tutto questo in nemmeno cento anni. Una razza di cretini, di decerebrati. Adesso non ci fanno caso solo perché sono cretini e non lo capiscono.

 

Sei, tra le altre cose, uno scrittore. Di cosa scrivi e da dove nasce l’esigenza di farlo?

 

Scrivo perché qua non scrive più nessuno. Lo faccio per ripicca e per schiattillo, fondamentalmente io sono nato fan e morirò fan. VOGLIO essere un fan di qualcuno e invece se i libri che mi piacciono non me li scrivo da solo in giro non li trovo, quindi, per quanto mi tenga sul cazzo, sono costretto a leggermi la roba mia. Come Robert Crumb, che si disegnava da solo le donnine per farsi le pippe. Solo che io sono meno bravo di Crumb, ovviamente. Sono meno bravo di molti, a dire la verità ma una cosa che ho scoperto di recente è che sono anche più bravo di qualcun altro, una cosa difficile per quelli della mia generazione. Da noi l’imperativo era NON TE LA MENARE, pena calci cazzotti e sputazzate e capirai che crescere così tende a distruggerti l’autostima. Ne sto recuperando un po’ adesso, con le soddisfazioni del libro e con la gente che mi scrive contenta. Una gioia enorme. Me li abbraccerei proprio, uno a uno, li inviterei a bere con me tutti, nessuno escluso. Come vedi poi sono buono, eh.

 

Nei tuoi racconti,  ma anche sul blog, usi un linguaggio naturale, parlato, per alcuni potrebbe dirsi irriverente o addirittura scostumato.

 

Sì, uso un linguaggio che guai a usarlo. Pensa che qualche imbecille mi critica perché, nel mio libro, faccio parlare i miei personaggi in salernitano. Ora, il libro è ambientato alla periferia di Salerno: secondo te perché i personaggi dovrebbero parlare italiano? Dicono: “eh ma non si capisce”. Non è vero: sono loro che sono bestie, lo dico senza paura. Io, da napoletano, mi sentivo le canzoni di Jannacci e cosa fosse UN GHISA lo capivo e se non lo capivo mi informavo, il punto è che mi piaceva. In EL PURTAVA I SCARP DEL TENNIS c’è tutta Milano, non puoi pretendere che arrivi un Fabio Fazio a masticarla a rivomitartela in bocca. Per conto mio, sono molto orgoglioso. Nessuno scrive come scrivo io, a parte Marziano. Nessuno ha proprio le palle di scrivere così. Magari non sarà questo granché, ma ti garantisco che ci vogliono i coglioni. L’insuccesso non è mai gratis. Costa caro e si paga in natura.

 

I primi sette capitoli del tuo libro sono così tanto piaciuti ai lettori, che ti hanno pagato gli altri. Dì la verità, li hai minacciati?

 

Hahahha no, magari. Sai che conosco qualcuno che porta fisicamente gli amici in libreria per fargli comprare il suo libro? Per conto mio, oggi funziona così: io ti faccio assaggiare un bel po’ di roba. Poi, se ti piace, te lo porti a casa. Mi pare più che onesto.

 

Sei sicuramente un autore fuori dalle righe nel panorama italiano. Cosa pensi della letteratura contemporanea e in particolare di quella italiana? Per evitare querele tralascia Federico Moccia.

 

Penso che faccia veramente schifo al cazzo. Ma veramente. Mai visto tante schifezze tutte insieme. Una cosa vergognosa. Avevamo Scerbanenco, Fruttero e Lucentini, Bianciardi.

 

Ma passiamo al tuo blog. Parlacene un po’, quando l’hai buttato on-line e di cosa parla?

 

Ah, io sono un vecchio blogger. Ormai sono dieci anni che ce l’ho e lo adoro. Ci scrivo tutto quello che non si trova sui giornali. Me ne fotto di piacere o no, scrivo solo quello che piace a me, anche se devo dire che la soddisfazione di fare il culo a un bel po’ di gente c’è. So essere meschino quando voglio, che ti credi.

 

Quali sono le “lubriche” più seguite?

 

Beh, adesso quella delle liste, ovviamente. Fa ascolti da rete satellitare ma devo dire che anche qualche post serio va mica male, anche se basarti sul successo di ascolto è una cosa pericolosa. Ti devi sempre ricordare che Gramellini ha venduto UN MILIONE E SEICENTOMILA libri, ma resta Gramellini. L’audience è la morte di qualsiasi forma di espressione. Diciamo che mi fa piacere ma tutto sommato cerco di fottermene.

 

E allora qual è il tuo “I 10 peggio…” preferito? Io ho adorato quello dei “I 10 stronzi che incontri prima delle 10 del mattino”.

 

Mah forse quella dei ristoranti. Beh sì quella è carina. Tieni presente che sono cose vere, tutte vere. Se vuoi scrivere queste cose devi avere quel fondo di rabbia sordida dentro. Far ridere è una cosa da incazzosi, guarda Lenny Bruce.

 

Mi inventi al volo una “bestemmia moderna”. Una proprio adatta a oggi.

 

Devi fare la faccia come alla Mazzantini.

 

Sei stato buono.

 

Ma alla fine l’hai vinta la causa contro la HBO che ti ha rubato l’idea di Sex and Salerno?

 

Hahahahha.

 

E infine, Amleto ci ha regalato una delle sue celebri “Le 10 peggio… ” stavolta dedicata ai blogger, godetevela:

1)      La Fashion Blogger. Essa a un certo punto decide che siccome è un cessetto, non un cesso completo ma un cessetto, tanto vale mettere a frutto la quantità mostruosa di denaro che butta nel cesso in abiti, giocandosi almeno la carta del cessetto ben vestito. Per cui giù consigli agli altri cessetti su quali scarpe mettere con cosa e quali borse comprare quando non puoi permetterti le borse vere. Il suo sogno è che qualche ditta di bigiotteria cinese decida di sponsorizzarla, regalandole venti euro di collanine di quelle che si vendono per strada.

2)      Il Tv blogger. Questo particolare tipo di scemo è uno che cannibalizza i cretini che guardano la televisione come a lui mettendo nei tags i titoli dei programmi tv che recensisce. In realtà lui FINGE di recensire con toni prezzanti Maria De Filippi, quando in realtà tra il guardarla, lo scriverne e il litigare in rete con altri appassionati di Maria De Filippi finisce che passa sul programma di Maria De Filippi molto più tempo di Maria De Filippi.

3)      Il Riot Blogger. Passa tutto il tempo a postare foto di rivoluzioni improbabili avvenute nel corso degli ultimi due secoli, anche se il suo furore risorgimentale lo porta spesso a confondere Lumumba con Amin Dada perché aho’ che vvoi fa’, ‘sti negri a me me parono tutti uguali.

4)      Il Daspo Blogger. In genere è tifosissimo di una squadra e passa il tempo a postare foto in bassa qualità della curva cui fa rifermento con didascalie tipo UNICO GROSSO AMORE oppure NON  TI ABBANDONEREMO MAI MERAVIGLIOSA UNICA SQUADRA DEL NOSTRO GRANDE CUORE DI TIFOSI. Poi fa sacrifici tremendi per comprarsi a trecento euroi la maglia ufficiale del capitano della sua squadra e il giorno in cui può sfoggiarla al club quel giocatore passa all’odiata Juventus.

5)      La Popa Blogger. Si tratta di una temibile POPA, una di queste nuove adolescenti ninja che oscillano dal serial killer psicotico al debosciato da ber, che apre il blog, ci scrive ventiseimila pagine in caratteri fucsia e gialli con cuoricini e paparelle in DUE ORE, e poi lo abbandona per sempre, non prima di aver, senza sapere perché, fatto saltare la piattaforma di hosting gratuito.

6)      Il Blogger Che Ce L’Ha Col Mondo. Sfondo nero con enorme teschio grigio in sottofondo, usa nick spaventevoli tipi ASSASSIN o CRUELTY, scrive post che esaltano stragi tipo Columbine e mette foto degli assassini scrivendo sto BRAVO COSI’ SI FA’ con l’apostrofo finale. Poi a un certo punto si fidanza con una quasi bellina e leva lo sfondo nero e le foto di serial killer e si mette a postare gattini e cuoricini.

7)     Il Blogger Che Scrive Del Suo Lavoro. Molto divertente se sei che so, un agente segreto, una squillo lesbica d’alto bordo e posti dei video in HD inerenti alle tue avventure, ma onestamente lo dovevate capire da soli che se fate il giovane del gommista e il massimo che vi capita è invertire le gomme di un attore, non che fate il botto di accessi.

8)      Il Blogger Critico Musicale. In realtà è solo il vostro amico scassacazzi con trecentomila vinili che ha deciso di rendervi la vita un inferno non solo di persona ma anche sopra a internet. Il succo di tutto si può riassumere così: I gruppi che piacciono a  voi sono dei venduti commerciali, quelli che piacciono a lui sono dei geni e soprattutto che i CD sono i diavolo.

9)      La Blogger Canara. Praticamente questo blog ha solo due tipi di post standard, uno contro la vivisezione (solo dei cani però, gli scimpanzé per lei ve li potete pure chiavare, tanto non sono cazzi suoi) e l’altro è quello con la foto di caniello con i vermi negli occhi, senza peli, con solo le zampe di dietro, tutto sporco di merda e sangue e la scritta che dice CHI VUOLE ADOTTARE QUESTO MERAVIGLIOSO CUCCIOLETTO? SI CHIAMA SAMARA, ED E’ UNA PRINCIPESSA!

10)  Il Blogger Bibliofilo Che Recensice I Libri Ma Attenzione La Cultura E’ Una Cosa Seria Io Sono Uno Che Legge Mica Come A Voi Cafoni Di Merda Che Manco Siete Capaci A Capire Cos’E’ Veramente La Cultura E Se Non Vi Sta Bene Ve Ne andate A Fanculo Questo E’ Un Blog Dove SI Fa Cultura Vera, Stronzi Che Non Siete Altro. E poi mette cinque stelle a Gramellini.

 

Per saperne di più:

www.amlo.it

Maria Caro

scritto da

Questo è il suo articolo n°444

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