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It’s time to get a job | Devon Durand, detective del paranormale

Ovviamente ci scusiamo per la latitanza di questa sempre sorprendente rubrica, ma almeno siamo tornati con il botto. La nostra periodica incursione nel mondo del lavoro, nella sua accezione più eclettica, questa volta ci ha portato in un campo a dir poco minato, ci ha condotto in un vero e proprio luogo oscuro e misterioso. Ma basta far mistero del mistero, It’s Time to Get a Job oggi ha incontrato per voi Devon Durand un giovane ma determinato (o semplicemente ostinato?) investigatore privato, che invece di occuparsi delle solite corna e dei clienti duri a pagare, preferisce pedinare demoni e fantasmi.

Il personaggio in questione è una versione napoletana di Dylan Dog con tanto di assistente sarcastico in stile Groucho, incarnato in un altrettanto inimmaginabile Seth Gillespie e ai miei occhi, i due capi della Whisper Investigation, appaiono come la perfetta rappresentazione della proverbiale “arte d’arrangiarsi”, che sta alla base della società partenopea. Mi hanno raccontato le giornate in giro per la città con il loro catorcio e i casi più eccitanti e pericolosi.
Dopo una corrispondenza a dir poco irritante e un incontro supermisterioso, siamo finiti davanti a un caffè a parlare di fantasmi e vampiri. Devon e Seth hanno all’incirca vent’anni e mi confessano da subito che le informazioni che girano sul loro conto sono tutte balle inventate per “vedere chi ci cascava”, ma si occupano realmente di investigazioni del paranormale. Mi sono trovata a parlare di argomenti che di solito tratto solo davanti a un falò, in alcoliche serate estive e con l’obiettivo di far cagare sotto le ragazze, chi l’avrebbe mai detto?

Non entrerò nel merito della questione e lascerò a voi tutti la possibilità di giudicare, perché come dicono Devon e Seth, ognuno è libero di credere in quello che vuole.

immagine "a cazzo" trovata su google alla parola "paranormale"

Ci spieghiate un po’ in cosa consiste il vostro lavoro?

 

Siamo detective del paranormale e lavoriamo nell’anonimato. Cinque anni fa abbiamo aperto quest’agenzia. Eravamo cinque, uno è morto e gli altri sono andati via chi per un motivo chi per un altro. Operiamo solo a Napoli perché non abbiamo possibilità finanziare, quindi ci concediamo solo qualche piccola trasferta. L’agenzia è nata per passione, siamo sempre stati attratti da queste storie. Finora abbiamo risolto circa dodici casi su cinquanta segnalazioni, mentre gli altri casi erano per lo più situazioni in cui c’era una spiegazione scientifica. Il problema è che molte persone vogliono essere prese in giro.

 

Per esempio?

 

Una volta una signora ci ha chiamati convinta che il marito fosse posseduto, ma in realtà il marito non stava facendo altro che mettergli le corna. Lei pensava che l’amante del marito fosse una strega, anche perché era molto brutta e quindi cercava di illudersi che il motivo del tradimento fosse che questa strega gli avesse fatto un incantesimo.

 

Di cosa vi interessate in particolare?

 

Ci interessiamo di tutto ciò che non ha una spiegazione scientifica. Tipo X-Files.

 

La storia della tua vita è legata a questo misterioso medaglione e chi ne è in possesso è destinato a morire a 36 anni. Ce lo fai un riassunto?

 

Allora, la storia del medaglione è finta o meglio, è finta a metà. C’è quest’oggetto con cui abbiamo avuto a che fare e non ce ne siamo ancora liberati, è una cosa troppo pericolosa. Comunque, è stata la prima esperienza che ho avuto con il paranormale, molto tempo prima della nascita dell’agenzia.

[(N.d.R. Vi allego la risposta di Devon data in un’altra intervista sul blog 7yearWinter.)
Tanto per cominciare, venne creato nella seconda metà del settecento, da un orafo negromante, che di tanto intanto trattava anche l’alchimia. Era un orafo toscano,che visse in un castello da solo, con centinaia di cadaveri da usare per i suoi esperimenti. Questi aveva un grande avversario, che è anche un personaggio molto famoso, il conte di Cagliostro, che come ci narrano i testi venne condannato per eresia ed imprigionato dal Vaticano. Comunque erano avversari. L’orafo, che cercava la vita eterna…Cagliostro che cercava la pietra filosofale… insomma, un intreccio peggio di Beautiful. […] Su come ne sono entrato in possesso, beh, in realtà non me lo ricordo molto bene. Successe ben dodici anni fa, anche se all’epoca non potevo capire certe cose e così ne presi coscienza solo cinque anni fa, come ti ho raccontato prima. Questo oggetto e la pergamena (che venne però distrutta due anni fa) era in possesso di un anziano signore, che lo diede alla mia bisnonna. Trovai i due oggetti, tra i suoi effetti personali. E indovina a che età morì? Comunque non dissi nulla e rimasi la cosa segreta.]

 

Perché racconti questa storia?

 

Solo per vedere chi abbocca e poi sono anche uno scrittore provetto e quindi è un mio modo di narrare. Sto scrivendo un libro e quella del medaglione è la storia che sta a metà tra la mia vita e la fantasia.

 

Guardando alle iniziali del tuo nome, che dichiari essere fittizio e al titolo che ti attribuisci, mi viene da chiedere se non ti ispiri un po’ alla figura di Dylan Dog.

 

No, anche se può sembrare così. Più che altro siamo un po’ più come Supernatural (litigano perché non sono d’accordo su questo punto, N.d.R.). La macchina scassata uguale, tu con i capelli lunghi e spirito ribelle ed io appassionato di musica anni ’80, diciamo che siamo la versione “pezzotta” (la copia scadente, N.d.R.).

 

Qual è il caso più interessante che ti sia capitato?

 

Circa dieci anni fa a Mugnano morì un neonato e in seguito la casa fu colpita da un poltergeist. C’erano manifestazioni particolari come oggetti che volavano e strani rumori. Scoprimmo che il bambino non era stato battezzato e a volte, quando i bambini muoiono non battezzati, si verificano casi di infestazione. Abbiamo controllato la soffitta, perché poteva essere a due piani e abbiamo controllato che non ci fossero giochi di luce che potevano far sembrare che gli oggetti si muovessero. Non abbiamo trovato nessuna di queste cose, quindi ci siamo dovuti arrendere all’evidenza. Siamo passati agli strumenti elettronici, sistemi di rilevamento elettromagnetico, videocamere con filtri particolari e registrazioni audio filtrate. Era emerso che c’erano dei suoni anomali nell’ambiente e manifestazioni video, cioè riprese di oggetti che volavano. E’ venuta fuori la storia di questo bambino morto nel sonno soffocato misteriosamente, che si è manifestato dopo circa dieci anni. La signora ha convissuto con quest’entità per circa quattro anni. Abbiamo cercato la tomba del bambino, ma il bambino era stato cremato perché i genitori erano atei. Così abbiamo chiesto alla nostra affiliata che sta a Torino di creare un incantesimo e abbiamo risolto il caso.

 

Piccola parentesi, siete credenti?

 

[Devon] No, io sono ateo, prima lo ero. [Seth] No, neanche io sono credente.

 

Com’è una giornata tipo di un investigatore del paranormale?

 

La giornata tipo è quando ti chiama un cliente per un caso, anche se a volte ce li andiamo a cercare noi. Ci si da un appuntamento in un posto all’aperto, perché se qualcuno ha in mente un brutto tiro, possiamo confonderci nella folla, purtroppo ci sono alcune persone alle quali non siamo molto simpatici. Anche se noi non rompiamo le scatole a nessuno, non prendiamo neanche soldi per le nostre prestazioni.

 

Quindi come campate?

 

Diciamolo va, io faccio l’infermiere e con quel lavoro finanzio biglietti di viaggio, materiali e altre spese per l’agenzia. Purtroppo, il lato brutto di questo lavoro è che da un lato è divertente ma dall’altro può essere pericoloso e non solo per gli avvenimenti sovrannaturali.

 

C’è qualcuno che si prende la briga di chiamarvi solo per rompere le scatole?

 

Alcune persone vorrebbero toglierci di mezzo. Ci sono alcune agenzie concorrenti. Poi ci sono membri di sette sataniche, che in seguito a un vecchio caso che abbiamo risolto a Roma due anni fa, diciamo che ci danno la caccia. Ci siamo imbattuti nella SSV, i Servizi Segreti del Vaticano, per errore, loro pensavano fossimo altri e ci hanno rotto le scatole. Abbiamo molti rivali, perché la nostra attività non è a scopo di lucro.

 

Come funziona un’indagine?

 

Si incontra il cliente, si cerca di capire qual è il suo problema. Cerchiamo di capirlo con metodi scientifici e valutando ogni variante e possibilità. Lasciamo il cliente libero di parlare, anche per capire se ci sta mentendo. Non gli diciamo niente in anticipo perché si potrebbe suggestionare e inconsciamente darci elementi sbagliati e fuorvianti per le nostre indagini. Poi dalla parte scientifica si passa alla sfera del paranormale. Così se si tratta di un’abitazione, andiamo a controllarla con le strumentazioni elettroniche, che sono telecamere con filtri, registratori audio a bassa frequenza. A volte sulle bande degli ultrasuoni si possono trovare delle tracce e bisogna operare con criterio. Se troviamo davvero qualcosa, analizziamo il tutto e stabiliamo a quale categoria appartiene il fenomeno, lo cataloghiamo e quando abbiamo la soluzione la applichiamo, eliminando il problema alla radice.

 

Credete in tutto quello che è paranormale o ci sono delle cose che secondo voi non esistono?

 

Molte cose sono solo suggestioni. Innanzitutto, cominciamo col rovinare la vita ai vampiri moderni, che di sicuro non esistono.

 

Perché quelli antichi sì?

 

Secondo la documentazione di vecchi ricercatori, se sono esistiti, si sarebbero dovuti estinguere più di un secolo fa. I licantropi lo stesso. Sono leggende legate alla genetica. Le possessioni sono reali. [Seth] Ce ne sono diversi tipi, si può essere posseduti da spiriti, demoni o altre persone. C’è stato, per esempio, un cliente che diceva di vedere un vecchio con un pugnale nello specchio ed era appunto posseduto, il vecchio era ancora vivo. [Devon] Ma può riguardare anche la schizofrenia o per esempio, capita che rush cutanei assumano forme particolari da sembrare simboli strani e suggestionare la persona, invece, si tratta di una semplice infezione. [Seth] In pratica, è vero se ci credi, perché se parti dal presupposto che devi per forza trovare qualcosa, lo trovi.

 

Che cosa dici a tutte quelle persone, e immagino che tu sia consapevole che sono i più, che non credono a spiriti, demoni e altre creature misteriose?

 

Io sono uno scettico. Però quando non trovo altre spiegazioni, devo arrendermi all’evidenza. Beh, se non ci credono problemi loro. Ognuno è libero di credere in ciò che vuole.

 

Io credo all’esistenza dei fantasmi, ma li vedo più che altro come entità buone. Tu cosa puoi dirmi a proposito?

 

Il bene e il male non esistono e ci sono vari tipi di fantasmi. I pratica sono delle impronte che l’anima di una persona ha lasciato sulla terra. [Seth] Il fantasma non è più quella persona, è come se la sua anima fosse un enorme archivio con le sue esperienze e le sue caratteristiche fossero rimaste lì. Una sorta di collegamento al desktop.

 

Usi questa doppia entità per rimorchiare?

 

No, perché tengo le “due vite” separate e comunque siamo solo in pochi a sapere di tutto questo. E poi le ragazze mi prenderebbero per pazzo. Né genitori, né amici sanno della nostra attività. [Seth] La mia fidanzata sa che faccio qualcosa legato al paranormale, ma per fortuna non ha mai voluto indagare, queste cose la spaventano.

 

Ma la storia della ragazza cinese è vera?

 

Sì. La conobbi in un ristorante.

 

Cinese?

 

No, un ristorante italiano. Suo nonno mi chiese una salsa dall’altro tavolo. A quei tempi volevo prendere lezioni di arti marziali e lui era il proprietario di una palestra, mi diede il suo biglietto da visita e quando qualche giorno dopo andai in palestra, la conobbi e scattò la scintilla. Lei era di padre giapponese e di madre cinese, che era stata rinnegata dalla famiglia per il disonore di aver sposato un giapponese. Lei era appassionata delle varie leggende giapponesi ed io per istinto gli mostrai il mio archivio e scoprimmo di avere la stessa passione per il paranormale. In seguito cominciammo a collaborare e un brutto giorno fu vittima di un incidente dove perse la vita insieme ai genitori.

 

Esiste anche Babbo Natale? Se fosse così la cosa mi rincuorerebbe.

 

Ma no, Babbo Natale è stato inventato dalla Coca Cola. Non esiste, però esiste la Befana.

 

Mi ritengo soddisfatta, ciao e grazie.

 

Anche noi, grazie a te.

Maria Caro

scritto da

Questo è il suo articolo n°444

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