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Italians Around the World | Maria Vittoria from NY

Riparto con la rubrica Italians in Europe, proponendo una novità, ovvero un’intervista ad una cara amica che da alcuni mesi lavora e studia a New York. Abbandono così l’Europa e compio un bel po’ di chilometri per approdare nella Big Apple, metropoli frenetica, vivace, arrivista e ottimista. Città del business e dei grattacieli infiniti, delle numerose e diverse etnie e culture. Città da sognare e da visitare almeno una volta nella propria vita. Maria Vittoria vive lì da qualche mese, cercando di portare avanti i suoi progetti lavorativi. È la tipica amica delle scuole elementari con la quale non perdi mai i contatti, l’amica che quando ti incontra ricorda gli anni passati insieme nella pura ingenuità fanciullesca. È però anche l’amica in gamba, che magari un po’ invidi perché sai che in qualche modo riuscirà a sfondare. Dopo tutta questa sviolinata, il cui scopo è anche quello di ottenere ospitalità in un mio futuro viaggio, passo all’azione ponendole delle domande.

questa è la bici di Maria Vittoria dopo una delle tante nevicate di questo inverno a NY

Sebbene io ti conosca da una vita e potrei essere di parte nel presentarti, pensaci tu.

Cerco di essere telegrafica, non vorrei risultare soporifera e poi preferisco farle le interviste, piuttosto che rilasciarle. Sono cresciuta, più o meno, a Grottaminarda. Dopo il liceo scientifico ho studiato Comunicazione e Radio a Siena. Ultimo anno a Groningen per la tesi sul pregevole, non sono ironica, servizio radiotelevisivo pubblico olandese. Master in Format TV a Roma, dove sono rimasta per una borsa di studio in Sceneggiatura. Giornalista pubblicista, specializzata in teatro. Produttiva in radio e TV per alcuni anni, ma poi…

Perché hai deciso di approdare a New York?

Sono partita dopo aver vinto un premio di critica teatrale in Italia. Mi ero detta “Se mi hanno assegnato un premio, forse il mio stile piace, forse qualche direttore investirà del “vil denaro” nella scrivania”. Anche no. Gli stessi giornalisti della commissione esaminatrice mi hanno gentilmente incoraggiata a prendere un bell’aereo per un bel lido lontano, ma la bellezza del lido sarebbe stata direttamente proporzionale alla distanza dello stesso dalle loro redazioni. Chi ho lasciato? Colleghi stimolanti, famiglia, compagni di merende e “gli alunni” del Sacro Cuore.

Com’è la vita nella Grande Mela?

Se New York fosse un aggettivo, sarebbe certamente “busy”, in tutte le accezioni possibili.

Il sogno americano è ancora realizzabile?

Dipende da cosa vuoi sognare. Proprio oggi (23-12) la FCC ha siglato un accordo storico per la libertà di stampa americana a cui gli esterofili italiani tanto agognano. Bisognerebbe capire il vero significato e l’importanza di valori come la neutralità, la democrazia e l’uguaglianza.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di una metropoli come New York…
Prendi Milano e Roma, mixale, infilaci tutte le etnie del mondo, condisci con arrivismo e voglia di riscatto. Questa è New York. I pro? Ti confronti con culture e cucine diversissime dalla tua; sperimenti inediti punti di vista su quotidianeità-spiritualità-famiglia-lavoro; se hai gusti discutibili in fatto di vestiario, ti rifai il guardaroba seguendo le mode del momento; hai accesso a corsi universitari interessanti. Su tutto, però, vince la facilità negli spostamenti: reticolo stradale a pianta ortogonale ed oltre 10 linee di metro attive 24/24 ore.

Come trascorri il tuo tempo libero?

Scrittura, musei, chiese, musei, passeggiate, musei, palestra, musei, università, musei, viaggi, musei. Ho nominato i musei?!?!

Dove ci porteresti o meglio dove mi porterai quando verrò a trovarti? Mi faccio strada prima …

East Village, Roosevelt Island, Harlem, Central Park in autunno, la Fifth Avenue a Natale, Coney Island d’estate.

E Little Italy?

Quella nel Bronx, forse. Little Italy a Manhattan è una pittoresca esasperazione di ristoranti e nomi tipici, come “Benito” e “Benito2”, ma si mangia bene e si possono trovare cappuccini decenti e prodotti italiani.
Cosa pensano gli Americani di noi Italiani?
Ci invidiano la serenità, la Sanità pubblica, la Storia, la Cultura, la bellezza del nostro Paese e la lingua. Insomma, noi italiani invidiamo un popolo che fondamentalmente ci invidia: dovremmo riflettere un bel po’ su questo punto, anche senza scomodare Schopennhauer o Leopardi.

Quali sono le difficoltà che hai incontrato appena giunta lì?

Cibo e affetti non si trovano facilmente. Anche il mercato del lavoro soffre. Qui tutto ha un valore commerciale e dei ritmi frenetici. Se produci, piaci. Se raddoppi la capacità produttiva, vinci la bambolina.

Cosa ti manca dell’Italia?

Dell’Italia mi mancano il cappuccino, la famiglia e gli amici. Credo che ogni città sia fatta di persone, prima di tutto, e di luoghi e oggetti a loro connessi. Quella “casa che tu rechi con te ravvolta” di cui scriveva Montale in “A Liuba che parte”, quella casa “costicchia”.

Oltre alle ciambelle glassate di Homer, cosa ci consigli di assaggiare?

Brownie e pudding, cheese cake, bagle con burro d’arachidi e l’esperienza olistica dello Starbucks.
Mi piacerebbe tanto trascorrere il Natale a New York e sicuramente non sono l’unica persona che lo desidererebbe. Quest’anno tu hai avuto la possibilità di respirare l’aria natalizia diffusa in ogni angolo della Città. Come vivono gli Americani questa festività?
Shopaholic..comprano di tutto!! Ma le vetrine sulla Fifth Avenue sono splendide, davvero. Case di bambole enormi, cavallucci a dondolo lucidissimi; i negozi di giocattoli pompano Christmas carols da commuoverti.

Pensi di “americanizzarti” o vuoi ritornare ad “italianizzarti”?

Tornerei per il lavoro, per motivi di salute o di famiglia. Tornerei se i “parrucconi” e i “geronti” che tanto spingono per la fuga di cervelli all’Estero non mi facessero sentire in colpa solo perché vorrei fare onestamente quello in cui continuo a specializzarmi, anche qui a NY… testarda. Non ho un cognome spendibile in Italia, ahimè, per cui l’eventuale rientro sarà molto ponderato.

Senti un’amica, rimani lì. Qui non c’è ancora trippa per gatti.

 

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Sei anche tu un Italians Around the the World? Scrivi a redazione@ziguline.it

Stefania Annese

scritto da

Questo è il suo articolo n°51

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