Vuoi essere informato sui nostri Ticket Deals?
Iscriviti alla nostra newsletter.

* obbligatorio
Close

Italians in Europe | Piera da Parigi

Siamo alle solite. Giovane ricercatrice italiana, originaria del sud Italia, dopo aver capito che la ricerca in Italia vale quanto la vendita di ghiaccioli in Alaska, decide di traferirsi dai più furbi cugini francesi alla faccia della Gelmini, Brunetta e di tutti i loro simili.

ziguline: Ciao Piera, allora qual’è la tua città d’origine?

Piera: Diciamo che parlare di città è davvero troppo!! Sono originaria di un paesino dell’entroterra campano, precisamente della provincia di Benevento, dove si conduce una vita tranquilla..forse troppo!!

ziguline: Dove vivi ora e da quanto tempo?

Piera: Dopo qualche anno di studio a Roma, mi sono spostata nella splendida capitale francese. Parigi è stupenda, una città a misura d’uomo dove la possibilità di scontrarsi e incontrarsi con culture diverse diventa realtà quotidiana. Non è difficile ambientarsi in una città poliedrica, o almeno non lo è stato per me! E poi, basta godersi lo spettacolo dei ponti illuminati riflessi nelle acque dolci della Senna!!

ziguline: Crisi e decadimento del sistema Italia a parte come mai hai preso questa decisione?

Piera: Bella domanda!!hihihihi!!! scherzi a parte, in Italia ci sono così poche possibilità di lavorare bene, specie in un campo come il mio.

ziguline: Cosa facevi in Italia, o cosa avresti voluto fare prima di partire e cosa fai di bello ora ?

Piera: Dopo la laurea in Biotecnologie Mediche, decisi che avrei tentato la strada della Ricerca scientifica sebbene l’Italia non sia il posto migliore per farlo. Credo che sia abbastanza visibile agli occhi di tutti quanto il nostro Bel Paese abbia poca voglia di crescere nonostante la qualità dei suoi lavoratori e cittadini! Nonostante tutto, ho deciso di tentare il tutto per tutto e mi sono iscritta ad un Dottorato di Ricerca. Grazie alle collaborazioni nate durante l’attività ricerca e al supporto economico di Istituzioni private, ho avuto la possibilità di trasferirmi per un anno in un laboratorio parigino.

ziguline: Cosa ti piace di più della tua nuova città?

Piera: Io la chiamo la città delle fiabe: illuminata dalle luci della sera affascina grandi e piccini, rapisce e fa vivere un mondo da favola!! Come dice qualcuno: Parigi o la ami o la odi! Non starete mica pensando che io la ami a tal punto da considerarla un po’ la mia città ideale?…beh, fate bene…è così!!
Non ho trovato molte difficoltà ad ambientarmi qui, anzi. A parte il clima un po’ bizzarro, non ci sono molte cose che non vanno: i sistemi di trasporto funzionano bene, una notevole quantità di servizi è messa a disposizione dei cittadini, si può viaggiare in bicicletta e i giovani non sono affatto male!

ziguline: Cos’è che ti manca di più dell’Italia e della tua città natale?

Piera:L’unica cosa che impedisce ad un italiano di adattarsi alla perfezione in una città estera è: il CIBO!!! Sicuramente i formaggi francesi sono prodotti di encomiabile gusto e qualità ma la pizza è sempre la pizza! Per non parlare di pasta, mozzarella, prosciutto crudo, babà napoletano!! Semplicemente: INSUPERABILI

ziguline: Quali sono ora le tue abitudini nel fine settimana?

Piera: Nel week-end c’è sempre qualcosa di bello da fare. Organizziamo spesso gite fuori porta e pic-nic con amici e colleghi, oppure ci dilettiamo nel visitare mostre, assistere a spettacoli.

ziguline: Cosa va per la maggiore tra i giovani del posto nel week-end e di notte?

Piera: I giovani francesi hanno una particolare predilezione per i pic-nic nei parchi, quindi per il mangiare, bere, danzare in buona compagnia. Non male, no?

ziguline: C’è un locale, un posto di cui sei diventata un’abituè?

Piera: Sinceramente non c’è un posto dove vado di solito; amo cambiare e conoscere nuovi segreti della città! C’è però un luogo dove mi reco spesso per ammirare la bellezza dell’arte. Al Louvre ci sono sempre cose nuove da scoprire, soprattutto il giovedì sera quando il Museo chiude alle 22 ed avvolge i pochi visitatori in una magica aria di mistero.

ziguline: Mostre, feste, festival ed eventi vari che ti non ti sei fatta sfuggire da quando sei là?

Piera: La Fete de la musique! Un’intera giornata di manifestazioni musicali: artisti di strada, band improvvisate, cantanti popolari, ogni angolo intriso di note e aria di festa ovunque!! E poi, la festa in onore della presa della Bastiglia, il 14 Luglio: concerti e parate sui noti Champs Elysée e, per finire, tripudio di fuochi d’artificio che cambiano l’immagine della Tour!!

ziguline: Come sono cambiate le tue abitudini?

Piera: Finalmente vivo in modo più rilassato e mi dedico alle attività sportivo-ludiche più disparate. Non si vive di solo lavoro!

ziguline: A cosa invece non riesci proprio ad abituarti?

Piera: Mi mancano tanto il sole e il mare italiani. L’Italia è resta sempre il paese del Sole.

ziguline: Cosa ci consigli di vedere casomai ci trovassimo da quelle parti?

Piera: Vale la pena vedere il panorama della città da Montmartre o dalla Tour (soprattutto di sera!) ma non rinunciate ad un bel bicchiere di vino rosso gustato a Place des Vosges o sul lungo-Senna in compagnia di amici.

ziguline: Stai programmando il tuo rientro in patria o c’hai messo una pietra su?

Piera: Non saprei, mi piacerebbe godermi questa città ancora per un po’.
Grazie per aver dato voce ai miei pensieri!

ziguline: Grazie a te per averceli raccontati.

Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

Sullo stesso genere:

Community feedback