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It’s time to get a job | Ottaviano Dell’Acqua, stuntman

Intervistare gli artisti è sempre molto interessante, soprattutto se si occupano di qualcosa come fare acrobazie, scazzottarsi, fingere di essere zombie o qualche altra sorta di mostro. Quest’oggi il personaggio in questione è Ottaviano Dell’Acqua e se bazzicate un po’ il mondo del cinema, saprete sicuramente di chi sto parlando. Fa lo stuntman da trent’anni e, nonostante ammetta che un po’ attenzione in più ora ce la mette, non si è ancora stancato del suo lavoro che prevede sempre una buona dose di acciaccature. Ottaviano è cresciuto in una famiglia di acrobati con una forte tradizione circense e successivamente ha lavorato per anni con Bud Spencer e Terence Hill, oltre ad essere stato interprete, controfigura o comparsa in alcuni importantissimi film italiani e americani.

 

Ottaviano sul set in compagnia di Bud Spencer

 

Una delle sue prime apparizioni è stata in Satyricon di Fellini al quale sono seguiti Miami Cops, James Bond – Quantum of Solace, I due superpiedi quasi piatti, New York, New York, Bomber, Ladyhawke, Nirvana e un’infinità di altri titoli con i quali non starò qui a tediarvi. Nonostante la sua fama e i suoi mille impegni – perché Ottaviano è anche uno stunt coordinator – si è confessato a noi di ziguline e per questo ha tutto il nostro rispetto. E infine, come mi propone alla fine dell’intervista, un giorno spero proprio di potermi fare un aperitivo con questo mago della scazzottata senza macchia e senza paura.

 

Ciao Ottaviano, benvenuto. Il tuo è un lavoro inusuale, come hai cominciato? Voglio dire come ti è venuta la folle idea di fare lo stuntman?

 

Sai io vengo da una famiglia circense molto famosa… i “Dell’Acqua”…ovviamente nel mondo del circo bisogna saper fare di tutto e tutte cose acrobatiche che poi io ho trasferito nella professione di stunt e per questo sono stato molto agevolato.

 

Ottaviano mentre stritola un braccio a Leonardo Di Caprio sul set di Gans od New York

Ottaviano mentre stritola un braccio a Leonardo Di Caprio sul set di Gans od New York

 

Stunt in inglese significa “terribile caduta, acrobazia”, ma anche “trucco”. Tu che ne pensi? E’ veramente un “trucco” o ti fai male sul serio?

 

Non ci crederai, ma buona parte delle scene sono effettuate senza trucchi e alcune volte si arriva al limite della pericolosità e ci si fa male sul serio. È capitato e capita ancora.

 

Secondo me, tra un trucco e un altro qualche cazzotto lo prendi sul serio.

 

Noi stunt dobbiamo assecondare gli attori con i quali lavoriamo e se scappa qualche calcio vero, facciamo come se nulla fosse e andiamo avanti dicendo “dai non è niente …succede!!!”.

 

Fino a che età si può fare questo lavoro?

 

Io penso, essendo arrivato all’età di 56 anni, di non avere i riflessi al 100% quindi bisogna avere l’obiettività di evitare certe scene pericolose.

 

Ma poi in pratica, come si comincia? Bisogna seguire dei corsi o basta preparazione atletica e attitudine alle fratture scomposte?

 

In Italia non c’è una scuola per diventare stunt. È chiaro, chi fa sport è più agevolato di chi non lo fa, ma in finale se non ti senti un minimo attratto dal rischio è meglio evitare.

 

Il tuo curriculum è infinito e pieno zeppo di collaborazioni importanti, ma quale è la più bella esperienza che hai avuto? E quale il personaggio che ti ha dato più soddisfazione?

 

Sono stato per anni con Bud Spencer e Terrence Hill…gran bel periodo della mia vita professionale. Ho fatto anche tanti film come attore e nel film Buck ai confini del cielo il mio personaggio era Natty un ragazzo muto dalla nascita, con una grande sensibilità …questo è uno dei personaggi che mi ha dato maggiore soddisfazione.

 

Ottaviano sul set di Zombie

Ottaviano sul set di Zombie

 

Si guadagna bene?

 

Se avessimo la fortuna di lavorare tutto l’anno sì, ma calcola che stunt a livelli importanti riescono a lavorare dagli 80 ai 120 giorni annui.

 

In che modo ti senti parte di un film? Senti di essere fondamentale o ti rende triste l’idea di non esserne protagonista? E poi, fare da controfigura non ti fa incazzare?

 

Sia in film importanti che in quelli minori, cerco di entrare al meglio nel personaggio. Nessuno è fondamentale ma siamo una voce importante nei film d’azione, anche se ancora pochi ci riconoscono questa importanza. Fare la controfigura ti porta a cercare di muoverti e gesticolare come gli attori che controfiguri il che è molto divertente…niente arrabbiature, mentre lavoro mi sento il protagonista.

 

Cosa si prova a esser uno zombie? E fare da controfigura a una donna?

 

Zombie è stato un film molto impegnativo se si tengono in considerazione anche le diverse ore che passavamo al trucco per ottenere l’effetto desiderato….Zombie mi ha dato molto anche a distanza di trent’anni. Sono stato in America ospite in diverse convention ed è stato molto interessante. Ho fatto la controfigura a diverse attrici che dire…ero tutto da vedere.

 

Dì la verità, fare questo mestiere ti fa apparire ancora più sexy agli occhi delle donne?

 

Non so, ma penso di sì perché ci vedono come dei superman, invece siamo normalissimi esseri umani con un po’ di adrenalina in più della norma.

 

A proposito di donne, ce ne sono molte in questo mondo?

 

Rispetto a qualche anno fa il numero delle donne che fa questo mestiere è leggermente aumentato, anche se non sono ancora tantissime.

 

Dai raccontaci qualche aneddoto.

 

Ce ne sono troppi, magari ve li racconto appena ci sentiamo!!!

 

Grazie per averci parlato del lavoro dello stunt e a proposito, mi insegni a scazzottare?

 

Spero di avere l’opportunità di conoscerti, e magari invece di scazzottare ci prendiamo un bell’aperitivo accompagnato da tanti assaggini davanti ai quali poterci scambiare delle idee…un saluto grande con affetto Ottaviano.

 

Per saperne di più: ottavianodellacqua.com

Un ringraziamento particolare va a Pasquale Vitillo, Ondavideoproduzioni e Ovidio Assonitis per aver contribuito alla realizzazione di quest’intervista.

Maria Caro

scritto da

Questo è il suo articolo n°444

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