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Los Muros Hablan seconda edizione

Si parla di:

Partiamo non da uno ma da due presupposti. Il primo è che, come tutti sanno ormai all’interno della nostra redazione, io ho un certo debole per i festival. Mi piace partecipare soprattutto perché mi piace raccontarveli. E poi ai festival vado forte, rimorchio da dio, perché qualcuno casca sempre di fronte al fascino della redattrice sprovveduta. Quindi fatemi finire questa carrellata di festival d’autunno e me ne starò zitta per un po’. In clausura. Tornerò a parlarvi di festival ma in primavera. Lo giuro. Dita incrociate. Giurin giurello, come dicono al nord.

Inti

Il secondo presupposto è che, come dicevo la scorsa volta per il CityLeaks, sembra che ormai l’evoluzione della street art sia affidata quasi esclusivamente ai festival e all’entrata degli street artist nelle gallerie d’arte. Quest’ultimo è un fatto che mi fa davvero prudere il naso, a me che sono devota alla Madonna che protegge gli artisti che disegnano sui muri illegali. Quindi tra i due mali, festival o gallerie, scelgo di raccontarvi il minore. Almeno i festival si svolgono all’aperto e le opere non si comprano, ma si osservano.

Liqen

Presupposti finiti veniamo al dunque ora. Dopo il Nuart e il CityLeaks vi rivelo il terzo e ultimo festival a cui non ho partecipato ma che ho segnato già sul calendario del 2014.
Questo che vi racconto oggi si è concluso qualche settimana fa e mi dispiace davvero essermelo persa perché le foto dei pezzi che girano in rete fanno paura.Ever - ph Rosanna Bach

Los Muros Hablan, questo è il nome del Festival Internazionale di Arte Urbana che si è svolto a San Juan, in Porto Rico, quest’anno giunto alla sua seconda edizione, dal 3 al 13 ottobre. Come ogni festival di arte urbana che si rispetti, dal nord al sud del mondo, non importa quale lingua si parli, anche Los Muros Hablan ha come scopo quello di riqualificare alcune aree e spazi abbandonati della capitale del Porto Rico, attraverso degli interventi di street art su grandi e medie superfici quest’anno affidati ad una bella squadra di artisti locali e internazionali: l’irlandese Conor Harrington, il duo ucraino Interesni Kakzi, lo spagnolo Liqen, il cinese DALeast, la sudafricana Faith47, il cileno Inti, e i locali Rafi Trelles, Omar Velázquez, Juan Salgado, Edgardo Larregui, The Stencil Network, David Zayas e SKE, Defy, quest’ultimo tra l’altro vincitore del concorso online riservato agli artisti locali, e infine Poteleche, il rappresentante della comunità dominicana all’evento.

Conor Harrington

Dunque tanta bella robetta sparsa in giro, dieci giorni di artisti al lavoro, contemporaneamente, ognuno nel proprio quartiere a San Juan, un agglomerato urbano che vanta quasi quattrocento mila abitanti, una comunità se paragonata alle nostre metropoli sovraffollate e con le periferie che si espandono.

DALeast

Di parole ne ho dette tante in questi pochi capoversi, ma ciò che conta sono le immagini dei lavori degli artisti coinvolti nell’iniziativa che anche quest’anno si è avvalsa di eventi collaterali come concerti, video e dibattiti, nonché il restauro del lavoro realizzato nella passata edizione dall’artista messicano SEGO.                                                                                                        

Faith47

Unico rammarico, oltre a quello di non aver partecipato, è non vedere nella lista dei partecipanti neanche un artista italiano.

Lo Muros Hablan | sitofacebook

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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