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Mancano 100 giorni alla maturità

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Ci sono delle volte in cui vorrei fare le cose talmente bene che finisco per farle malissimo. Mi è capitato anche all’esame di maturità, una delle prime prove importanti della mia vita di cui avevo talmente tanto a cuore la riuscita, che ho finito per andare nel pallone. Il tuo corpo non si muove ma il tuo cervello è convintissimo che stai rispondendo alle assurde domande dei professori esattamente come vorresti.

 

 

L’università di Roma Niccolò Cusano, che come vi abbiamo già detto diverse volte, ci tiene ai suoi ragazzi, ha pensato di creare un’infografica che ripercorre le origini dei 100 giorni alla maturità, un evento che segna un countdown prima dell’esame finale e dunque l’inizio di una nuova vita.

Forse molti non sanno che sin da 1840 gli studenti delle scuole superiori, allora delle accademie militari per ottenere la nomina di sottotenente, celebrano i 100 giorni che mancano allo “sprint finale” con riti propiziatori o altri costumi.

In ogni città ci sono abitudini diverse, per esempio a Teramo ci si reca al Santuario di San Gabriele per farsi benedire le penne, a  Livorno si salgono gli scalini del Santuario di Montenero con le ginocchia e si saltella nella piazzetta, a Pisa si va a toccare la lucertola scolpita in un angolo del Duomo. A Roma sono meno masochisti e invece di sperare in benedizioni e scaramantici riti agiscono in modo decisamente più pratico. I ragazzi della Capitale, infatti, puntano su progetti creativi o altro per finanziare delle feste, cene o viaggi. Nella mia città esiste da tempo il Maπ P ovvero una festa organizzata dagli studenti in genere in discoteca con musica e altre belle cose. E nella vostra?

L’infografica sviluppata da Unicusano illustra alcune risorse per raccogliere fondi come per esempio il crowdfunding, la potete vedere qui sotto.

 



Il gran capo

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Questo è il suo articolo n°3459

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