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Melanie Pullen e le sue splendide scene del crimine

Splendidi abiti, trucco impeccabile e pettinature impregnate di sangue, ma ineccepibili. High Fashion Crime Scenes è il lavoro della newyorkese Melanie Pullen che prova come una donna sia disposta a tutto pur di indossare abiti firmati, anche a farsi uccidere. Ironia a parte, la Pullen propone un interessantissimo lavoro che ovviamente va di là del puro fattore estetico. Le sue fotografie sono la ricostruzione meticolosa e glamour di scene del delitto. Tutto inizia quando si trova davanti al libro di scene del crimine Evidence di Luc Sante e ne rimane affascinata traendone ispirazione per un lavoro che trascende la bellezza come elemento fine a se stesso. Infatti, l’intento della fotografa è di rendere bello qualcosa che è doloroso e orribile alla vista. Le ragazze della Pullen lasciano il mondo terreno in meravigliosi abiti griffati e accessori di lusso. Le sue sono ricostruzioni accuratissime dei file del Los Angeles Police Department che hanno portato alla realizzazione di un lavoro lungo e ampissimo di circa cento fotografie. Da un certo punto di vista potrebbe sembrare una trovata pubblicitaria, ma non lo è affatto, poiché le maison spesso non vengono neanche citate. Eppure, nomi come Gucci, Prada, Chanel e Kenzo hanno addirittura offerto in dono i loro capi per questo progetto e famose attrici la loro immagine, come per esempio ha fatto la poliedrica Juliette Lewis. Uno splendido completo di Prada riveste un corpo femminile abbandonato in un vicolo, una suicida nello sgabuzzino con brillanti scarpe rosso vernice, neve e un barile dal quale sbucano décolleté di lusso. Niente di troppo macabro, le fotografie della Pullen riescono nel loro intento. Abbiamo chiesto a lei cosa pensa della moda, la morte e la fotografia e quindi a voi il suo punto di vista decisamente polemico e condivisibile.

courtesy Melanie Pullen | High Fashion Crime Scenes

Perché scene del crimine?

 

L’idea che sta dietro la scena del crimine è giocare con qualcosa di terribilmente violento e cercare di renderlo bello. Schernisco il lavoro dei media, ma in modo estraniante perché ho la sensazione che l’informazione sia diventata ormai una sorta di circo e una tradizionale forma d’intrattenimento, il che è molto triste.

 

Che cosa pensi del concetto di bellezza?

 

A me piacciono le cose belle, ma l’idea di bello è molto soggettiva. Io trovo i parcheggi vuoti, i distributori di benzina e i palazzi degli uffici molto belli.

 

Credi che la morte sia ancora un tabù nella nostra società? In che modo?

 

Sì, è il fatto stesso di essere ancora un tabù che la rende così interessante. E’ qualcosa alla quale non vuoi davvero pensare, ma fa parte della vita. E’ diventata una forma d’intrattenimento – questo succede anche nei film, dove è lontanissima da ciò che è realmente. La morte è molto silenziosa e quieta – non ci sono effetti sonori ed effetti speciali come si vede nei film. Penso che la sua realtà sia misteriosa e di conseguenza è quel tipo di cose alle quali le persone preferiscono non pensare.

courtesy Melanie Pullen | High Fashion Crime Scenes

Pensi che la moda influenzi profondamente la vita delle donne?

 

Assolutamente. E’ molto importante, anche se alcune persone preferiscono pensare che non lo sia. La moda è un simbolo d’identità. E’ il modo in cui mostri chi sei e il modo in cui ti percepisce la gente. E’ la prima cosa che notiamo dopo la bellezza fisica. Si può dire se qualcuno è ricco o povero, un dottore o un poliziotto da quello che indossa. Lo stile personale racconta una storia.

 

Che cosa vuoi dire alla gente con questo lavoro?

 

E’ lì per essere interpretato liberamente. L’ho creato con molti pensieri e storie nella testa ma in realtà non è più mio – è il punto di vista finale che aggiunge la storia.

 

Perché le tue vittime sono solo donne?

 

Penso che siano le donne a essere più sfruttate dai media e usate per ottenere audience. Sono sulle riviste maschili, su quelle femminili e se il soggetto di una notizia di cronaca è una donna, sarà montata sicuramente di più che se fosse un uomo… dunque io voglio giocare con quest’idea. High Fashion Crime Scenes prende tutti questi elementi strani e manipolatori e li mette nelle immagini. Cerco di farmi gioco dei media in un modo oscuro.

courtesy Melanie Pullen | High Fashion Crime Scenes

Ti ispiri a un fotografo o artista in particolare?

 

Traggo ispirazione dal cinema. Amo i film e i grandi registi. Uso molto di questo nei miei lavori, giro principalmente con luce cinematografica ed è per questo che le mie fotografie sembrano dei set.

 

Stai lavorando a qualche nuovo progetto?

 

Ho appena completato una serie piuttosto ampia intitolata Violent Times – si tratta della ricreazione di scene di guerra e ritratti – e poi c’è un nuovo lavoro in pre-produzione proprio in questo momento.

 

Guarda la galleria fotografica completa

highfashioncrimescenes.com

Maria Caro

scritto da

Questo è il suo articolo n°444

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