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Memorie Urbane updates… Etnik

In questi giorni non si parla di altro sulle webzine di street art e anche noi continuiamo a parlarne perché in questa nuova edizione del festival Memorie Urbane c’è davvero un sacco di bella robetta da vedere. Quest’anno, ancora più delle scorse edizioni, in cui ci siamo incantati davanti alla bravura degli artisti che ne hanno preso parte, abbiamo deciso di seguire passo passo tutti gli sviluppi dei lavori e degli eventi collaterali al festival, così da potervi far sentire partecipi anche se da lontano. Ma il cammino è ancora lungo perché gli organizzatori, come i più informati sapranno, hanno pensato ad una bella scaletta di lavori, workshop e mostre che proseguiranno fino ad estate inoltrata, così, giusto per non farci mai mancare nulla.

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Tante sono le opere che in questo momento sono state realizzate, tante ancora in fase di elaborazione e molte altre verranno concepite nei prossimi mesi. Proprio come gli ultimi lavori di Etnik sulla superficie della struttura del Consorzio di Bonifica del Sud Pontino a Fondi.

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Io e una parte della crew di ziguline lo abbiamo sorpreso al lavoro, una domenica di primavera, mentre andavamo a fare un sopralluogo sul litorale pontino, per vedere il work in progress del festival e lo abbiamo trovato nel bel mezzo della sua creazione, circondato da amici e curiosoni in attesa di vedere il suo lavoro ultimato.

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Di lui vi ho parlato un po’ di tempo fa a proposito di una mostra a San Paolo del Brasile, ricordate? E oggi torno a parlare di lui perché il lavoro realizzato per il festival Memorie Urbane è davvero molto bello, in perfetto stile Etnik direi.

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L’artista toscano ha difatti creato un immenso murale colorato visibilissimo dalla strada, un lavoro particolarmente suggestivo che crea un impatto visivo fantastico. Delle grandi e piccole figure geometriche si alternano lungo il perimetro della struttura messa a disposizione dell’artista, un percorso cromatico costellato di forme e linee che a tratti sembrano unirsi o dividersi in tante piccole particelle che esplodono davanti al nostro sguardo, come delle grandi galassie da cui provengono stelle inconsuete.

Etnik, Latina - foto di Arianna Barone

Etnik, Latina – foto di Arianna Barone

 

Il suo lavoro, realizzato attraverso la tecnica dello spray, come potete anche vedere dalle foto che ho aggiunto a queste due righe, si inserisce all’interno di un contesto paesaggistico prevalentemente industriale ma neanche troppo distante dal centro abitato e allo stesso tempo contribuisce a sottolineare l’aspetto più importante del festival, ovvero la creatività artistica che sposa la causa della riqualificazione urbana, quella del litorale pontino che di bonifiche e riqualificazioni ha fatto la sua sopravvivenza sociale e culturale.

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Etnik, Latina – foto di Arianna Barone

 

Inoltre, nello spazio di Basement Project Room (Fondi), partner del festival, il 25 aprile è stata inaugurata la mostra Etnik e Millo. Due scuole che si incontrano per strada. Un omaggio a questi due artisti, cari amici di ziguline, i cui stili, visualmente molto diversi, raccontano il loro percorso artistico sulle superfici urbane. L’ultimo giorno per vedere la mostra è il 2 giugno. Sapevatelo!

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Etnik, Latina, foto di Arianna Barone

 

 

Foto di galleria Basement Project Room.

 

Etnik | sito

Memorie Urbane | sito

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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