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Mount Kimbie alla preview di Club to Club

Club to Club ormai non è più soltanto il festival di musica elettronica di cui Torino va giustamente orgogliosa, ma è una serie di appuntamenti tra Londra, Istanbul, Milano, che si svolge durante tutto l’anno. A questo giro uno degli appuntamenti pre-festival è alle OGR, vecchio centro per la riparazione di treni ora riqualificato e portato a nuova vita come spazio espositivo, descritto fino alla nausea con “ Sembra di stare a Berlino”.  Roba che all’ennesima volta che la senti ti verrebbe voglia di emigrarci, ma per non ascoltare più queste cose. (Tutta colpa del post-industrialismo e del fascino che le fabbriche in disuso e i muri scrostati hanno sugli hipster).

La verità è che le Officine Grandi Riparazioni sono un’ottima location che offre l’opportunità di organizzare eventi di grande portata e deve essere sfruttata in un momento così delicato per la città, tarpata e chiusa in una semi austerità che l’ha riportata indietro di almeno 10 anni. Ma se dovessi parlare della situazione attuale di Torino mi dilungherei troppo, torniamo a ciò di cui devo parlare: la preview.

L’occasione è quella galante delle anteprime: personaggi in vista del panorama musicale cittadino, le mie scarpe nuove che stavolta non cozzano con lo stile altrui, accreditati sorridenti, amici di amici, amici di accreditati, pr, gente in md-ma che si scola l’ultimo goccio prima di entrare. Insomma, la solita gente.

Il neo di questa serata di questa serata è ironicamente lo spazio, che risulta a colpo d’occhio troppo grande per ospitare il pubblico dei Mount Kimbie, il duo inglese colpevole dell’introduzione del termine “post-dubstep” nel nostro vocabolario. In apertura Vaghe Stelle, Step e una serie di classiconi intrattengono le varie formalità dei partecipanti in attesa del live, che comincia alle 22.50 circa. Per durare una cinquantina di minuti  scarsi.Per carità, non siamo agli storici livelli dei 35 minuti dei Kap Bambino, ma il duo inglese in questi 50 minuti riesce a deliziare tutti i presenti presentando un set dove le loro caratteristiche post dubstep vanno a fondersi nel nuovo suono più corposo, maturo del seoncod album completato dalla presenza del batterista sul palco.

L’ultimo quarto d’ora, dove in serie infilano Made to Stray e Mayor spezzettata in due parti (una di bis finale) ci fa rimpiangere la brevità del live, un po’ come quando sul più bello lui si alza e se ne va, insomma. Ma se la vediamo nell’ottica di pre riscaldamento in vista della maratona dei 3 giorni di novembre, allora siamo sulla strada giusta. Il prossimo appuntamento è a Milano giovedì 12 settembre con Koreless, Kyle Hall, MMoths. La meglio gioventù.

 Club to Club | sito facebook

Claudia Losini

scritto da

Questo è il suo articolo n°175

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