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Muslim poser

Si parla di:

Detto francamente, di questi blog che pubblicano le foto di gente “normale” che se ne va in giro super agghindata come se fosse appena uscita dalla passerella di qualche sfilata di moda ne abbiamo abbastanza. Per non parlare del look della donna occidentale di cui ormai sappiamo praticamente tutto, e se fino a qualche tempo fa sbirciare tra questa serie infinita di gnocche griffate della porta accanto ci solleticava anche un po’ il sistema ormonale ora ci siamo ridotti a sollazzare la nostra vista con le foto del National Gepgraphic pur di trovare qualcosa di più esotico e selvaggio da contemplare.

Devo dire che un escamotage per uscire dall’abbuffata dei fashion blog occidentali l’ho trovato per puro caso in una delle mie escursioni telematiche. La risposta alla noia da fashion victim made in Italy l’ho trovata su questo sito, Hijabs High, che si auto-definisce la risposta islamica a Sartorialist. Per quegli eremiti che ancora non conoscessero “Sartorialist” ricordo che si tratta del più famoso blog al mondo dedicato alla moda e delle tendenze, tra i primi a pubblicare foto di gente iper-fashion ripresa per strada, dopo di lui blog del genere si sono riprodotti in maniera pandemica in tutto il mondo. Se fate un giro su Hijabs High vi assicuro che si aprirà un mondo nuovo ed intrigante. Giovani donne musulmane ritratte in ambienti domestici ed urbani fanno bella mostra del loro look quotidiano dove a farla da padrone sono l’immancabile velo chiamato “hijab” e lunghe camice che coprono pantaloni o gonne che arrivano fin sotto le caviglie.

La cosa sorprendente è che queste ragazze emanano un fascino ed una sensualità tutta loro nonostante le uniche parti del corpo visibili siano il viso e le mani come del resto prescritto dalla religione musulmana che tra l’altro vieta l’uso di abiti trasparenti o attillati. Il dress-code dei musulmani prescrive anche che l’abbigliamento usato dalle donne deve identificarle come “..donne rispettabili che dovranno essere onorate e mai oggetto di offese..”, impone l’uso dell’hijab per proteggerle dagli sguardi ammiccanti degli uomini, prescrive che gli abiti indossati devono comunicare la propria appartenenza alla religione musulmana o quanto meno devono togliere il dubbio circa l’appartenenza ad un’altra religione e soprattutto non devono mai essere fonte di esibizionismo, arroganza o autoindulgenza [ fonte: http://www.albalagh.net]. Direi che si tratta proprio di un intramontabile fascino d’altri tempi, d’altri luoghi ed altre culture che noi occidentali difficilmente riusciremo a capire ed apprezzare.

Le foto sono state gentilmente concesse da: Hijabs High

Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

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