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Napoli orfana di MADRE

Si parla di:

Nel 2005 a Napoli, apre le sue porte il MADRE (Museo di Arte contemporanea Donna REgina ).
Avrete sicuramente sentito parlare di questo museo per le numerose mostre ed eventi documentati sul nostro sito. Questa volta parliamo tristemente del MADRE perchè rischia la chiusura.
Ma andiamo con ordine.

foto di Lia Zanda

Il museo è ospitato negli spazi di un antico palazzo del centro storico partenopeo, ristrutturato per l’occasione dal celebre architetto Alvaro Siza. Oltre ai tre piani del palazzo sono utilizzati per le esposizioni anche gli spazi molto suggestivi del chiostro e della Vecchia Chiesa di Donnaregina.
Il museo nasce con la chiara intenzione di ospitare arte contemporanea, innovativa e comunque diversa da quella presente in città e in regione.
È entrato nella mia vita togliendomi l’acqua. Mi spiego meglio. Abito a pochi metri dal museo e prima dell’apertura lo staff era giustamente occupato a collocare le nuove opere appositamente create. E fin qui nulla di strano, ma nel collocare le imponenti sculture in ferro di Richard Serra, troppo pesanti per essere trasportate come tutte le altre, furono collocati particolari binari e fu chiusa l’acqua per un giorno intero per evitare possibili danni. Potete immaginare il panico seminato e lo scalpore che suscitò nel quartiere l’apertura del museo che comincio a farsi conoscere con opere d’arte che somigliavano a “bloch ’e fierr’”.

Relational, Bianco-Valente foto di Lia Zanda

Negli anni successivi ha ospitato centinaia di artisti più o meno noti come Mimmo Palladino, Lucio Fontana, Anish Kapoor, Damien Hirst aprendo le porte dei suoi spazi ad eventi culturali di tutti i tipi nonché a serate di intrattenimento di diversa natura. Memorabili le mostre collettive Barock o ‘O Vero! Napoli nel mirino e la tanto apprezzata attenzione dedicata alla street art.
C’è da aggiungere tra le premesse che il madre è una struttura di proprietà della regione ed è un museo che come rarissimi esempi è gestito da una fondazione privata. Nonostante la giovane età il MADRE vanta una grandissima collezione di opere che gli garantisce numerose visite che però a quanto pare non gli permettono la stabilità economica che meriterebbe. Non si può certamente paragonare il MADRE ad altri musei cittadini, ricordando però che il tipo di opere esposte è soprattutto utile ad allargare l’offerta culturale presente in città. Se il MADRE chiudesse sarebbe una perdita inquantificabile. Ho memoria di minacce di chiusura che risalgono anche a diversi mesi fa, a quanto pare esiste un debito difficile da risanare, nonostante le serate ballerine e gli eventi mondani che riscuotono sempre un gran successo.

foto di Lia Zanda

Ci si divide tra chi come me si è abituata ad avere nel centro storico una collezione invidiabile di opere che siamo abituati a vedere in collezioni europee e chi l’ha sempre definito un “costoso balocco di pochi” e non ci stanno a sacrificare altri esempi di cultura presenti in regione a favore del museo di Donnaregina. Da qualche giorno l’allarme chiusura imminente sembrerebbe scagionato è anche vero che in questo periodo di crisi globale l’arte è una delle cose principali che la gente sente di voler sacrificare.
Provocatoriamente mi chiedo come si possa accumulare un debito a sei zeri quando gli eventi sembrano sempre essere apprezzati?
Con questo dubbio nella testa mi auguro che non mi tolgano di nuovo l’acqua per portarsi via le opere.

Per saperne di più:
www.museomadre.it
www3.lastampa.it/arte
www.napolimonitor.it

Lia Zanda

scritto da

Questo è il suo articolo n°30

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