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Opiemme, un viaggio di pittura e poesia | Bologna

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L’artista torinese , di cui avevate già avuto modo di leggere su ziguline, ha iniziato un tour artistico-poetico che lo porterà in giro per l’Italia. Da Torino a Pizzo Calabro, visitando amici e partecipando a manifestazioni artistiche, “Un viaggio di pittura e poesia” ci inonderà con i suoi fiumi di parole. ziguline sarà il suo diario di viaggio attraverso la voce di Claudia Losini che lo seguirà e ci racconterà il suo errare.

“Ritornava una rondine al tetto”

Seconda fermata per il torinese Opiemme e il suo viaggio in poesia. Siamo a Bologna, nel quartiere di San Vitale, proprio davanti all’ospedale Sant’Orsola. Qui, grazie al sostegno di Milena Naldi, presidente del quartiere e il coordinamento di Alice Zannoni (organizzatrice di Setup Fair) sono nate le figure di una rondine e un cane, omaggio a due grandi emiliani.
La prima è dedicata al famoso Giovanni Pascoli, che tutti abbiamo studiato a scuola, in particolar modo la sua X agosto. Chi non ricorda la struggente bellezza dei versi sul pianto del cielo?
Il secondo, invece, è curioso, almeno per me che non conoscevo Riccardo Bacchelli prima di oggi. Una legge porta il suo nome e servirebbe a garantire un minimo d’entrata agli artisti riconosciuti tali e distintisi per il loro lavoro ma le cui condizioni economiche siano disagiate.

“Mostrami il tuo cane e ti dirò chi sei”: l’imprinting dell’animale che ci vede come genitore si riflette in tutti i suoi comportamenti. Sei un maleducato? Il tuo cane sarà maleducato. Il nostro artista già una volta aveva affrontato una declinazione del tema dell’educazione civile con installazioni in strada “Barbarism kills”, contro il mancato rispetto delle regole da parte della maggioranza della comunità cittadina (non so le vostre città ma Torino a tratti è una vera e propria cloaca all’aria aperta e fa sinceramente schifo, soprattutto il quartiere di San Salvario).
Sempre di marciapiede, in fondo, si stratta: che sia luogo di incontro o che sia luogo di educazione e civiltà.

Sempre nell’obiettivo di Opiemme, le reazioni dei passanti non tardano ad arrivare. Una, curiosa, riguarda una signora che si è presa la briga di domandare se si stesse divertendo a “sporcare i muri” e che ciò che stava facendo “fa schifo”. Mi sono divertita a immaginare che tipo di cane potesse avere questa signora e come lei tante persone che quotidianamente incontro.

Gli spunti di riflessione non mancano nemmeno in episodi come questo: un anziano Rom che, vedendo l’artista e i suoi collaboratori intenti a ripulire la zona, ha dato una mano contribuendo al tentativo di riqualificazione dell’area, la quale è sempre in bilico tra il disastro e la decenza.

Tanti i padroni di cani che si sono lasciati fotografare di fronte all’opera, creando così un album fotografico di orgoglio umano e canino, quindi se passate da Bologna in via Massarenti con il vostro migliore amico animale scattatevi una foto e condividetela sulla pagina Facebook di Opiemme.
Attendiamo la prossima tappa, Rieti.

Foto di Cristina Principale.

Opiemme | sito facebook

Claudia Losini

scritto da

Questo è il suo articolo n°175

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