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Outdoor, guarda in alto

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Venerdì sera, ore 19.30, scendo dalla metro alla stazione Garbatella e seguo un lungo percorso fatto di scale a chiocciola gialle e blu e palazzi nascosti che guardano di fronte le linee incastrate del gazometro, sede di tante chiacchierate al vento e set cinematografici d’autore. E di un pezzo di street art da paura. Non è un venerdì sera qualunque ma uno di quelli che vale la pena ricordare. Sì, perché lo scorso 14 settembre nei locali delle Officine Fotografiche si è svolta la festa di Outdoor, il progetto artistico ideato dai nostri amici di NUfactory, curato per questa edizione da Simone Pallotta in collaborazione con Walls, che anche quest’anno hanno inaugurato la stagione romana di street art. Il motto di questa edizione, la terza, è “Guarda in alto”, un invito rivolto a noi passanti distratti a cercare qualcosa al di fuori dell’ordinario urbano: opere gigantesche realizzate sui muri del quartiere Ostiense, capolavori che speriamo resteranno tali almeno per un po’, sempre in perfetto stile Outdoor.

 Brus - foto di Daniele Pellegrini

Ma veniamo al mio venerdì sera. Gli inauguratori ufficiali della serata sono stati i ciclisti che hanno preso parte alla Bike Tour & Alley Cat Race che quasi quasi stavano per investirmi con il loro furore da fine estate. Sta bene! La vera festa è in realtà dentro, dove per l’occasione è stata inaugurata la mostra Did you ever see a woman, un percorso espositivo sul lavoro svolto dal fotografo Andrea Nelli, il quale ha immortalato la street art newyorkese nel suo obiettivo, mentre in un angolo dei locali veniva presentato il libro “Graffiti a New York”, pubblicato da Wholetrain Press. Ma gli organizzatori hanno pensato proprio a tutto, anche a farci restare svegli fino a tardi con le performance di AD BOURKE, BABY K, PEPESOUP e DOOMWORK, PAUL ESSE, COBRAM in varie location del quartiere.

 Borondo Panoramica - foto di DanielaPellegrini

Volete che tra brindisi e chiacchiere di fine settimana non si parli dei veri protagonisti di questa festa, anzi di questo festival? Sono loro, i quattro artisti che per tutto il mese di luglio e qualcuno in settembre, mentre voi ve ne stavate ad arrostirvi al sole, hanno combattuto tra sudore e colore per portare a compimento le loro opere. Momo, Brus, Borondo e Sam3. Artisti internazionali, con un grande talento, ognuno con il proprio stile, ognuno nel proprio quartier generale dove passanti, curiosi e cultori hanno avuto la possibilità di vederli all’opera.

 Momo - foto di Daniela Pellegrini

È di Momo, il biondone californiano, esattamente di San Francisco, l’opera vista nei pressi del gazometro, in via del Commercio 9, mentre Sam3, artista spagnolo di Elche, cuciva su un muro di via Ostiense 193 una danza circolare tenuta in mano da una sagoma di stelle. Brus, il writer globetrotter romano, ci ha dato dentro con uno dei suoi pezzi che non passano di certo inosservati in via Libetta 1, mentre l’altro spagnolo della crew di Outdoor ovvero Borondo, che di certo avrete visto in giro per la capitale a graffiare vetri, ha ricamato figure gigantesche su un muro in via Ostiense 206.

Sam - foto di DanielaPellegrini

Outdoor non è un festival ma un focolare di fantasticherie urbane accattivanti.

Invece di leggere l’articolo andate a cercarle: il motto è sempre quello, guarda in alto!

 

Per saperne di più:

www.out-door.it

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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