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Pharmacy2, cibo e arte per Damien Hirst

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Cosa fareste se foste tra gli artisti più quotati e chiacchierati dell’ultimo decennio? Io farei la stessa cosa che ha fatto Damien Hirst: troverei un concept e un nome improbabili e aprirei un ristorante.

Pharmacy2 nasce dal connubio creativo e gastronomico di Hirst e dello chef inglese Mark Hix, famoso oltremanica per i suoi piatti preparati con ingredienti provenienti dalla tradizione inglese. Il locale 2 ha aperto il 23 febbraio in Newport Street a Londra, all’interno della galleria personale dell’artista.

Damien Hirst e Mark Hix

Il primo ristorante di proprietà di Hirst aperto dal 1998 al 2003 a Notting Hill si chiamava Pharmacy ed era stato progettato insieme alla Universal Design Studio di Barber&Osgerby sul tema della sua omonima istallazione esposta nella Cohen Gallery di New York nel 1992 e successivamente nella Tate a Londra.

L’opera rappresentava una stanza in cui era riprodotta una farmacia con scaffalature contenenti scatole di farmaci adatti a curare ogni parte del corpo. L’istallazione in scala reale conteneva, come tutte le dibattute opere di Hirst, una riflessione sulla morte: medicina e arte si assomigliano, in quanto entrambe seduttive ed illusorie.

E così Pharmacy2 continua sviluppando il tema del primo locale: gli interni sono costellati di immagini di pillole colorate, siringhe e guanti in lattice troneggiano su pareti e pavimenti di marmo e il bancone del bar, metafora per eccellenza di dipendenze e carenze psico-emotive è sovrastato dalla scritta al neon “prescriptions”.

Il menu offre piatti non eccessivamente trasgressivi che vanno dalle linguine con granchio di Portland e chilli alla cheese cake con arancia rossa e cioccolato bianco, con sezione dedicata al brunch, menu kids ed una discreta offerta di vini e cocktail. I prezzi vanno dai 6.50 pound del brodo di maiale speziato con zenzero e sedano ai 26.50 del misto di pesce alla piastra. Ovviamente è consigliata la prenotazione.

Newport Street Gallery

Vista da un’ottica un po’ cinica quella di Hirst, più che una buona trovata commerciale, sembra un ennesimo happening artistico. In un momento di hype estremo attorno a tutto ciò che ha a che fare con il cibo, dalla preparazione al consumo, mentre in tv casalinghe e artisti si sfidano a colpi di mestolo e padella e tutti troviamo conforto dalle frustrazioni quotidiane rifugiandoci nel più basilare dei bisogni e testimoniando con gli scatti dei nostri esperimenti culinari home-made quello che è un fenomeno antropologico ancor prima che social, Pharmacy2 sembra essere una riflessione sull’effimero perfettamente calata nel contemporaneo: la celebrazione in tempo reale dei piaceri della buona tavola, rassicuranti quanto immediati, destinati a durare il tempo di una digestione.

 

 

Un’ istallazione con un messaggio estremamente efficace e diretto, perché in questo caso nella teca di Hirst non ci sono lepidotteri e squali in formaldeide ma esseri umani messi in tiro per ordinare alla carta, gustare e pagare il loro istante di illusione edonistica comodamente seduti su una poltrona con sopra stampata una pasticca di Valium.

 

Pharmacy2 | sito

la Germanz

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Questo è il suo articolo n°102

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