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Podcast no#2 by (Costa), Snob Production family

Si parla di:

La Snob Production è ormai una consolidata realtà non solo nel panorama nazionale, attiva dal 2004, produce cultura e comunicazione, perfettamente in linea con il nostro claim: “culture is the new cool”, pensa alla cultura come qualcosa di prossimo e flessibile, ibridandone i linguaggi con leggerezza, nella contemporaneità, tracciando, interpretando e percorrendo la superficie del territorio. In occasione della loro prossima produzione che ci regalerà il live di Four Tet, cogliamo l’occasione per ospitare nel nostro piccolo e modesto spazio sonoro, il podcast di uno dei capisaldi della Snob, nonché uno dei dj/producer piu’ accreditati di quella scena musicale urban, fatta di beatz sporchi, groove storti ed armonie non ben definite.

Da più di un decennio Raffaele Costantino, in arte (Costa), è un infaticabile ricercatore del “lato più interessante delle cose”, sia come giornalista ed organizzatore di eventi, che come musicista. Ha sempre affrontato i canoni della musica a battuta lenta per portarli verso terre inedite ed avventurose, snobbando le vie più facili e scontate. Hip Hop, Elettronica, Soul, Sinthetizzatori acidi e campionamenti “sbagliati” sono gli elementi che  lo hanno portato ad esibirsi live nei club di tutta Europa ed in alcuni tra i più importanti festival di musica elettronica in Italia. Di seguito, oltre ad alcuni link dove poter ascoltare sue produzioni, ne abbiamo approfittato per scambiare quattro chiacchiere.

Allora (Costa) cosa bolle nel tuo cantiere?

A parte una serie di remix, collaborazioni e progetti che vedranno la luce nella prima parte del 2011, sto lavorando al mio nuovo suono, per il quale ho preso un periodo di pausa meditativa. Diciamo che sto cercando la nuova via anche se ho già più o meno in mente quale strada percorrere. Da un parte la quasi totale assenza di beat, dall’altra l’unione dell’hip hop, e dell’elettronica a la Madre Africa.

Quale è la tua etichetta discografica preferita al momento?

Non ho mai avuto delle etichette preferite, mi appassiono agli artisti ed al loro modo di interpretare i momenti storici che vivono. Un’altra cosa che mi interessa molto è investigare le realtà musicali, quindi culturali, delle singole città, quindi i fermenti creativi che da esse si espandono per il mondo lanciando nuovi linguaggi ed in questo momento la mia città preferita è di gran lunga Los Angeles.

Qual è invece il tuo strumento preferito?

In assoluto il campionatore. Nello specifico io uso l’AKAI MPC 1000, una macchina portatile, agile, facile da usare, almeno ad un primo livello, e molto potente, con un suono grasso soprattutto credibile. Credo che registrare qualsiasi suono e risuonarlo dai pad di un campionatore cambiandone il senso originale, sia qualcosa di estremamente affascinante ed ancestrale. L’uso percussivo che si fa del campionatore è liberatorio ed è naturalmente associabile al ritmo interno che ognuno di noi possiede.

Ascolta il podcast no#2 by (Costa)

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Se volete saperne di più: www.myspace.com/raffaelecostantino oppure http://www.mixcloud.com/costa/

Solko

scritto da

Questo è il suo articolo n°33

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