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Podcast#10 by dj Stile

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Tornando dalla spiaggia verso l’ora del tramonto ai bordi della piscina del nostro agriturismo immerso tra le colline di ulivi pare si stia svolgendo un party. Un party di quelli con gente che crede di essere in qualche villa privata di Hollywood, solo che invece dello champagne e polvere bianca beve birra e fuma marijuana. La musica? molto meglio di quella che suonerebbero in una villa americana. Chi c’è ai giradischi? Dj Stile. Federico “dj Stile” Ferretti inizia la sua militanza nell’hiphop romano nei primi anni ’90, in seguito ha affiancato dal vivo alcuni tra i maggiori gruppi italiani come Frankie Hi Nrg, Assalti Frontali, Neffa e Tiromancino, solo per citarne alcuni, lascia traccia anche negli album di molti di loro e di gente come Litfiba, Almamegretta, 99 posse, con scratch produzioni e remix. Il lavoro di Federico diventa imperdibile per la sua abilità che gli consente di condire con cut e scratch delle selezioni già assai gustose mettendo insieme perle funk anni 70 e classici hip hop.

 

Prima di deliziarci le orecchie con il suo “stile” gli facciamo qualche domanda:

Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro prossimo da Dj Stile ?

L’inaspettato, nel senso che tutti i progetti e lavori a cui sto partecipando negli ultimi anni, hanno si molte affinità il mondo del deejaying, ma escono anche dal contesto di locali e dischi
Ad esempio da un po’ di tempo sto collaborando con un artista romano, Davide Sebastian, con il quale abbiamo realizzato tre video ed alcuni quadri sonori, anche con un discreto ritorno. Contemporaneamente mi interesso di sound design e sonorizzazioni, quest’ultime intese come impressioni sonore più che come colonne sonore.
Dopo molti anni che mi occupo di musica, rumori per via degli scratch, la cosa che mi piace è confrontarmi con altri ambiti, espandere il mio linguaggio, ed applicare il mio bagaglio in contesti dove ancora certe cose non sono state fatte. Questo soprattutto per rompere la monotonia della routine, parlare con persone con cui magari non avrei il piacere di parlare se rimanessi incastonato nel mio mondo.
Contemporaneamente, non rinuncio ai miei dj set, fatti per puro piacere personale ed amore dei dischi che passo. Questa è da confermare, ma al 90% dall’autunno prossimo con Dj Baro, Funk Pope, e Giando avremo due serate al mese in cui poterci sfogare.

Quale è la tua etichetta discografica preferita al momento? ed il dj/producer ?

Per la musica di oggi potrei dire Stone Throw, ma la risposta è tanto ovvia, quanto non aggiungerebbe nulla alle informazioni utili da far passare. In tutto ciò c’è anche il fatto che a casa ascolto musica prodotta dall’ottantanove a scendere, partendo dall’HH anni ’80, per finire al funk praticamente parliamo solo di etichette indipendenti, che in molti casi sono sparite come la bara di Mike Bongiorno,
fare nomi, sarebbe solo un esercizio di memoria (che non ho più il piacere di avere), ma un paio ve li regalo lo stesso. Tempre Records, Streetwave Records, Soul Fire. I producer non li cito, mi piacciono i pezzi, bisognerebbe vedere chi ha la media più alta, ma sarebbe ridicolo. Il Dj che mi piace sopra a tutti è J Rocc, per scelta musicale, per il flow che ha nel fare le selezioni, uniti ad un’ottima e molto sobria tecnica, è il numero uno in assoluto Dopo di lui arrivano, Dj Numark, Dj Revolution, Z Trip, Cut Chemist.

Qual è, invece, lo strumento preferito da Dj Stile?

Il minipimer cordless, scherzo, non so, ogni strumento è una voce, ed è un mondo a se, chi riesce a farsi capire vince, questo anche con due barattoli. Uno dei miei gruppi preferiti da quando ho 16 anni sono gli Einsturzende Neubauten, con questo dovrei aver detto tutto riguardo al mio concetto di strumento. Ma spiego meglio perchè li ho citati: la cosa che mi è sempre interessato di questo gruppo è la gestione dello spettro delle frequenze nei loro pezzi, li studiavo per capire come poter integrare il più possibile un potenziale rumore come lo scratch ad una traccia, trasformando quei suoni in musica. Notoriamente gli E.N. hanno sempre usato percussioni e attrezzi da lavoro per fare dalle ritmiche alle melodie, riuscendo sempre a farsi largo tra i suoni della chitarra, del basso, della tastiera, alle urla ed i sospiri di Blixa Bargeld, rendendo sempre tutti gli strumenti complementari, strumenti che potevano essere una volta un trapano, altre un barile gigantesco, e ancora una cascata di chiodi che rotolano a velocità diverse, tutti “strumenti” che sicuramente hanno un certo ingombro acustico. Nel giradischi secondo il disco che viene screcciato, cambia anch’esso, può diventare qualsiasi cosa, ed andare a toccare qualsiasi frequenza, per questo a me serviva un riferimento come solo loro potevano essere.

Playlist

01 Betty Davis – Don’t Call Her No Tramp
02 SWEET DADDY FLOYD – I JUST CANT HELP MYSELF
03 Food Stamps
04 Alphonse Mouzon – Funky Snakefoot
05 Tower Of Power – 15 – Squib Cakes
06 Manzel – Space Funk (Dopebrother 7 Inch Remix)
07 The New Birth – Got to Get a Knutt
08 Mandrill- Fencewalk
09 Modernization _ Sons Of The Kingdom
10 That’s What Friends Are For Madiline Bell Music for Dancefloors
11 Czesław Niemen i Enigmatic – Zechcesz Mnie zechcesz
12 Orchestra Cometa – Bike
13 Unknown

[audio: http://www.ziguline.it/audio/stile.mp3]

 

Solko

scritto da

Questo è il suo articolo n°33

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