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Populous | Night Safari

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Tratteggiare in suoni le forme di un continente, per esplorare il territorio della percezione sensoriale. Questo è Night Safari, il settimo disco di Populous.
Andrea Mangia diventa la nostra guida in un safari notturno attraverso i cinque sensi, un viaggio al confine tra la realtà e l’immaginato, il surreale e il concreto.
La vista è il primo contatto con questo album: provate a immaginare l’Africa, i suoi colori, gli animali sfuggenti che si mimetizzano nelle tenebre, le stelle che sovrastano il tutto. Il viola e il rosso che si fondono in un quadro costellato di sfumature dorate, le geometrie intrecciate dei tessuti, l’occhio che fatica a distinguere i miraggi nell’orizzonte acquoso.
Poi arriva l’udito. Le parole sussurrate di “Fall”, i cori di un rito che riecheggiano in “Vu”, vocaboli incomprensibili ricchi di significati nascosti. Il boogie tribale di “Quad Boogie”, che ti fa ballare una danza ancestrale, inconsciamente imparata in qualche altra vita, e i tamburi alla Slow Magic, che scorrono in “Agadez” come il sangue nelle vene. Il buio, in tutta la sua grandezza, ascoltato attraverso i gabbiani e le onde di Brighton Pier, un molo da cui ascoltare, in silenzio, il cuore. Lo stesso cuore che ha i battiti di “Dead Sea”: caldi, profondi e neri.
Il gusto, che non vive senza l’olfatto: sentire lo spirito dell’acqua in “Water Temple”, un tempio dove il suono gocciola sul corpo come una doccia sotto il cielo notturno. Il sapore strano dell’injera, delle verdure mangiate con le mani, e del tè alla menta. L’odore delle foglie, il profumo intenso del sole di “Brasilia” che ti scotta, prima di tramontare. L’aroma speziato di un mercato, mischiato al sudore che cola dalle fronti di donne intente a portare grandi cesti pieni di panni appena sciacquati.
E infine il tatto. Il massaggio sensuale di “Honey” sulla schiena e sul collo, il calore di un fuoco acceso nella savana, l’afa pesante dell’ora più luminosa, il folto manto di un leone che scorre, arricciandosi, tra le dita, lo spessore delle corde di “Himalaya reel to reel”, che si inerpicano passo dopo passo fino sulla cima di un monte invalicabile, verso nuove visioni nuovi paesaggi e nuove emozioni.
Schiacciate play e chiudete gli occhi, assaporate i profumi, ascoltate la notte, toccate le pelli ruvide dei tamburi e sentirete tutti i sensi avvolgervi nella loro spiazzante grandiosità.
Questa è la mia Africa, secondo la musica di Populous. Ma può essere un altro mondo, un altro suono, il vostro personale continente dei sensi ancora da esplorare.

 

 

 

 

 

 

 

Populous | soundcloud – facebook

 

Hai una label discografica? Sei un dj, producer o beatmaker?
Manda la tua roba all’indirizzo mail:
music@ziguline.com

Noi ascolteremo ogni beat, sentiremo ogni singola nota
e magari ci facciamo scappare un Beans.

Claudia Losini

scritto da

Questo è il suo articolo n°175

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