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Prime luci su Lumen

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Ad un anno dalla performance/protesta Madre Snaturata prende forma e consistenza il progetto Lumen, un evento espositivo che per la prima volta in Campania, ma immaginiamo anche nel resto del sud Italia, presenterà i lavori di più di quaranta artisti della cosiddetta scena “pop/urban” contemporanea italiana.

L’elemento di novità rispetto ad eventi analoghi che si sono visti in città come Roma e Milano è rappresentato dal concept espositivo con cui tutti gli artisti coinvolti dovranno confrontarsi, non aggiungiamo altri dettagli per non rovinarvi la sorpresa, ma quello che possiamo anticiparvi è che per una volta gli autori delle opere che verranno presentate dovranno rinunciare a tele, superfici murarie, spray e carta. Un aspetto non meno importante legato a questo evento è senza dubbio la sua genesi, ovvero alle modalità con cui ha preso forma ed andrà a realizzarsi un progetto così ambizioso in un territorio non certo tra i più semplici e ricettivi per questo genere di proposte. Dietro l’evento di Lumen non ci sono grandi enti o strutture organizzative, come non c’è il supporto finanziario di grandi marchi che in genere spopolano sui manifesti di analoghi eventi che si realizzano nel nord e centro Italia. Lumen nasce grazie innanzitutto alla sensibilità ed oseremmo dire alla “pazzia” di un giovane imprenditore campano, Massimo Bisogno, che ha da sempre accompagnato la sua attività commerciale ad una grande passione per il bello e per il mondo dell’arte. Sebbene non appartenga alla élite politica od industriale italiana ha avuto la sufficiente dose di “irresponsabilità” per supportare con i propri mezzi l’idea che Satoboy e ziguline gli hanno proposto qualche tempo fa. A lui va la nostra riconoscenza e quella di tutti gli artisti che da ogni parte d’Italia si uniranno a questo progetto, ma a lui deve andare necessariamente la riconoscenza dell’intera comunità territoriale in cui questo evento andrà a svolgersi perché se il cosiddetto “sud” ogni tanto si sveglia dalla sua coltre di immobilismo ed arretratezza culturale è anche e soprattutto grazie a gente come lui. L’evento può vantare della collaborazione di tre curatori d’eccezione a cui è stata affidata la selezione dei quaranta artisti della mostra principale, parliamo del Graffiti Hunter, Augusto De Luca, la curatrice e giornalista d’arte, Mara De Falco, e l’iperattivo artista Iabo. Il programma di Lumen è molto ambizioso, nonostante le risorse a sua disposizione siano iper contenute, ma in questo caso faremo leva sul forte senso di collaborazione che da sempre accompagna le iniziative lanciate sia da ziguline che dal collettivo Satoboy che dalla rete hanno poi trovato concretizzazione sul territorio. Dicevamo del programma, accanto all’esposizione principale verranno allestite delle installazioni collaterali legate al mondo dell’arte contemporanea e della new media art che andranno a fondersi con una serie di eventi live distribuiti nell’arco delle due settimane di programmazione. Signori, per intenderci, si tratta di “riempire” uno spazio espositivo di circa cinquecento metri quadri ed il programma serale di ben tre wee-end. Il lavoro di produzione, organizzazione e promozione è ovviamente ancora in pieno svolgimento per cui saranno ben accette ogni forma di collaborazione sia essa finanziaria, artistica, consulenziale e morale, da parte di chiunque voglia prendere parte a questa grande scommessa a cui abbiamo dato il nome di Lumen | Arte contemporanea in controluce.

A proposito volete conoscere i nomi degli artisti selezionati? Guardatevi questo video.

[vimeo width=”575″ height=”500″]http://www.vimeo.com/9852267[/vimeo]

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Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

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