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Siamo stati a Vandalism

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Tanti curiosoni, facce conosciute e amici di Ziguline hanno atteso l’apertura della mostra Vandalism che dal 28 gennaio fino al prossimo 23 febbraio potrete visitare anche voi presso la 999 Gallery di Roma, una collettiva di arte di strada internazionale curata da 2 many curators e Stephen Heinrich Hunz.

Dopo un po’ di attesa all’ingresso siamo riusciti a scavalcare la folla e destreggiarci un giro tra i vari capolavori raccolti in questa mostra che profuma di street art, poco street e molto art in realtà, visto che gli organizzatori sono riusciti a portare a Roma, in uno spazio chiuso, alcuni dei lavori di ben sette artisti tra i più famosi del circuito street internazionale che solitamente siamo abituati a vedere su muri e strade delle città del mondo. Stiamo parlando nientepopodimeno che di Banksy, Ben Eine, Space Invader, JR, Shephard Fairey, Slinkachu e Mr. Brainwash, tutti insieme come una sagra appetitosa che non dovreste assolutamente perdere.
Come sapete ci piace parlare di street art, lo facciamo in tutte le salse, ogni tanto aggiungiamo un po’ di peperoncino per renderla più piccante, per servirvela più appetitosa, perché quando si parla di talenti bisogna sapere quali ingredienti giusti si possono usare e mischiare, un po’ come andare cauti e battere piano sui tasti del pc i nomi di artisti strafamosi. Ovviamente anche in questo campo ognuno ha la propria opinione, l’arte è un fatto anche di gusto e quelli che la gente chiama comunemente “vandali”, come i signori che popolano le righe in alto, per noi invece sono dei messaggeri di creatività che si esprimono attraverso incontri fugaci con la realtà tangibile, spesso di notte, incappucciati, inseguiti. Illegali.

Dal Regno Unito agli Stati Uniti, passando per la Francia, in questa mostra c’è di tutto. Nessuno di loro ha bisogno di presentazioni, le opere raccolte in Vandalism sono i loro biglietti da visita.
Tra le pareti della 999 Gallery troviamo i famosi Girl With Ballon, Virgin Mary (Toxic Mary), Tesco Tomato Soup, Gangsta Rat e Napalm (Can’t beat that feeling), serigrafie su carta e stampa offset su carta, di Banksy, principe anonimo degli stencil made in Britain, tra l’altro artefice di un documentario, “Exit through the giftshop”, da qualche mese uscito nelle sale italiane, in cui si raccontano le vicende che hanno portato alla notorietà Mr.Brainwash, presente in questa mostra con Bat Papi Cat Nana e I love you. Se avete visto il documentario saprete con chi abbiamo a che fare, uno sfrontato che riusa l’arte altrui per creare opere comunque originali.

Ovviamente non potevamo farci mancare Shephard Fairey, il nostro adorabile Obey, con alcuni pezzi del suo splendido repertorio come The Guns of Brixton, un omaggio ai Clash, e Guerrilla One; c’è posto anche per JR, l’artista parigino, vincitore del premio Ted nel 2010, festival di tecnologia e design che si tiene in California, grazie alle sue splendide realizzazioni a metà tra fotografia e installazione che ritraggono persone e fatti reali come Ladj Braquage e Self portrait presenti in questa mostra assieme ad alcuni lavori di Space Invader, altra chicca made in france, di cui tutti si stanno chiedendo che fine abbiano fatto i suoi “invasori” a Roma visto che se ne trovano ancora pochi in giro per la capitale.
E poi, per chiudere in bellezza, ci sono le immagini fantastiche delle ormai famose micro installazioni dell’artista londinese Slinkachu, in questi giorni di scena a Stoccarda, e il writing old school di Ben Eine che fa tanto bene alla nostra memoria di street art lovers.
Bene, ora che vi abbiamo messo l’acquolina in bocca, non dovete fare altro che gustarvi la mostra.

Per saperne di più: www.999gallery.com

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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