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Siamo stati ad Alterazioni e ci torneremo

Quattro anni fa, in un paesino che sorge ai piedi dell’Amiata, un gruppo di baldi giovani, stufi di sentir parlare di festival supermegagalattici da pellegrini che tornavano dalle grandi città, hanno pensato bene di organizzarne uno loro. Non un festival della mazurca o delle frittelle ma il festival delle arti visive e della musica, un omaggio come si deve al castello Aldobrandesco che da circa un millennio guarda i suoi concittadini con lo sguardo fiero di chi vede sorgere il sole prima di tutti.

 


Ebbene, quest’anno anche io e La Germanz abbiamo deciso di andare a vedere cosa succede da quattro anni a luglio ad Arcidosso. Ve lo avevamo preannunciato e così è stato.
Detto fatto siamo state alla quarta edizione del festival Alterazioni e ci torneremo di sicuro il prossimo anno, non è una minaccia ma una promessa che abbiamo fatto a quei baldi giovani che ci hanno accolte come due principesse venute da lontano.
Cosa è successo in quei tre giorni di Alterazioni è tutto da raccontare così sapete cosa vi siete persi in questa nuova edizione davvero straordinaria.

 


Straordinaria è la location, oltre al castello, la piazza Cavallotti dove noi e tutti i partecipanti abbiamo fatto il pieno per gli occhi, le orecchie e la pancia. Straordinari sono stati i gruppi che si sono esibiti sul palco mentre l’enograstronomia del posto festeggiava nel nostro stomaco: SQL ha fatto da colonna sonora al nostro arrivo in paese mentre a bocca aperta abbiamo seguito tutta la performance dei Muvic, questo duo bolognese di musica elettroacustica ed elettronica, che ha incantato il popolo di Alterazioni per circa cinquanta minuti. Incappucciati, dalla testa ai piedi, con una tuta di nylon nera, assistiti da un coniglio nero e dalla loro musica stupefacente, li abbiamo visti esibirsi nel loro live action Muvic plays with Alice, non solo musica ma proiezioni del film Alice nel paese delle meraviglie di Svankmajer in stop motion. Che dire: fantastici. Superbi. Divini. Non sapevamo se ballare o lasciarci guidare dalle immagini. Abbiamo fatto entrambe le cose.

 


Straordinarie sono soprattutto le opere dei 22 artisti selezionati che vale davvero la pena menzionare: Aline Tisato, Arianna Arezzini, Beatrice Mancini, Cosimo Casoni, Davide Saba, Frederik Garcia, Gloria Sulli, Kroppslotion, Luca Tesconi, Marco Gilli, Massimo Cinelli, Max Ferrigno, Milena Cavallo, Monica Gattinari, Sabrina Mazzuoli, Turi Avola, Sara Pelle, Simone Torrini, Valeria Pierini, Vito Alfarano, Zongliang Fang e il vincitore del premio di Alterazioni, Paolo Scarfone, il quale, con la sua opera si è beccato in un colpo solo un assegno di mille euro, per la prima volta nella storia del festival, nonché l’intervista che abbiamo fatto per voi io e La Germanz che leggerete prossimamente.

 


Come promesso siamo andate a cercare anche loro, sì gli straordinari interventi degli street artist chiamati a riqualificare la zone dello stadio di Arcidosso, dove sulle pareti esterne Sbagliato, Borondo e Domenico Romeo tra rulli e poster hanno lasciato la loro traccia inconfondibile. Una meraviglia che non potevamo perderci.

 


E poi straordinari sono stati loro, i ragazzi dell’associazione ARTQ, un ringraziamento particolare va a Michele Guidarini, Filippo Raffi e Gaia Magnani per averci permesso di vivere il festival come si deve, tra chiacchiere e divertimento. E poi perché con poche risorse e tante energie sono riusciti a realizzare un festival bello che non vedevamo da tempo.

 

 

Alterazioni | sito facebook

 

 

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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