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Siamo stati al festival dell’Internazionale a Ferrara

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Per la prima volta, quest’anno, sono stato a Ferrara per il festival dell’Internazionale giunto alla sua quarta edizione. Per chi non lo sapesse Internazionale è un magazine, diretto da Giovanni De Mauro, che raccoglie settimanalmente il “best of” della stampa internazionale dando spazio anche a numerosi articoli di approfondimento che spesso mancano alle nostre testate. Dal 2007, ogni anno, in questo periodo parte la tre giorni completamente gratuita con dibattiti, incontri, spettacoli e documentari per raccontare il mondo contemporaneo, da nord a sud dall’est all’ovest. Un festival che anno dopo anno cerca di migliorarsi e attirare sempre più gente, in modo particolare giovani, quest’anno gli ospiti sono stati circa 50.000.

Neil Swaab | courtesy Internazionale

Per questa edizione da parte degli organizzatori sono state fatte scelte di ethical living, infatti è il primo “festival verde” certificato, grazie alla collaborazione con Last Minute Market, un progetto di Andrea Segrè dell’Università di Bologna, che da circa un decennio lavora per trasformare gli scarti in risorse. Tra gli ospiti anche Tristram Stuart, attivista londinese, divulgatore del movimento Freegan per il recupero e la redistribuzione del cibo. Tantissime sono state le mele date in dono agli ospiti durante l’attesa nelle interminabili file per le proiezioni e i dibattiti, al Cinema Apollo o al Teatro Comunale.

Gipi | courtesy Internazionale

Il festival trasforma il centro città, quasi esclusivamente pedonalizzato, in una sorta di “magazine all’aria aperta” dove ognuno può scegliere l’argomento da approfondire facendo sempre attenzione, durante gli spostamenti, ai ciclisti padroni del festival che scorrazzano tra vicoli e le tante stradine. Nel vagare tra una proiezione e un dibattito sembra di stare al centro del mondo con persone di tutti i generi, specie ed età che si mescolano tra di loro sorridendo. L’atmosfera è sensazionale, si respira ottimismo, nonostante alcuni dei temi trattati, sembra che tutto possa proseguire o finire nel migliore dei modi.

Yocci | courtesy Internazionale

Tanti i giornalisti e gli ospiti importanti tra questi Dana Priest, reporter premio Pulitzer del Washington Post ottenuto con le sue inchieste sulla Cia, Hu Shuli, giornalista cinese considerata dal Time fra le dieci donne più importanti dell’Asia, Yaqub Ibrahimi vincitore del premio dedicato ad Anna Politkovskaja. Mi dispiace non aver visto lo spettacolo di Gipi con I Sacchi di Sabbia e il reading in jazz di Valerio Mastandrea dalla sceneggiatura originale “Accattone” di Pier Paolo Pasolini. In attesa della quinta edizione.

Luigi La Porta

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Questo è il suo articolo n°59

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