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Te lo do io Topolino. Intervista a Max Papeschi

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Max Papeschi è stato per me una bella scoperta. Un artista che ha saputo risvegliare quel torpore che da un po’ di tempo avvolgeva la stragrande maggioranza di mostre ed esposizioni con cui ho avuto a che fare. Le sue opere sono come un pugno nell’occhio che non ti fa incazzare ma che ti genera una sorta di risata compulsiva. Ho trovato il suo stile particolarmente creativo per quel che riguarda l’esecuzione nella composizione delle immagini ed interessante dal punto di vista del messaggio trasmesso da ogni singolo pezzo. Ecco quello che ci siamo detti in questa intervista.

american wedding

ziguline: Ciao Max ho dato un occhiata ai tuoi lavori e devo dire che sono veramente forti. Riflettendo un po’ sui vari soggetti e le ambientazioni paradossali in cui vai a collocare quei dolci personaggi che da sempre allietano le giornate dei bambini di tutto l’occidente mi veniva da pensare:” Ma cosa avrà mai fatto di male la Disney per conquistarsi l’odio di Max. Vuoi vedere che cova rancore per il fatto di non essere mai stato portato da piccolo a Disneyland è oggi che ha raggiunto i trenta sfoga tutto il suo rancore facendoli esplodere sotto i colpi delle granate?

Max Papeschi: Fin da bambino ho avuto una certa diffidenza nei confronti di questi personaggi, Topolino e suoi amichetti mi hanno sempre dato una sensazione di disagio. Trovo meno ipocrisie nello scintoismo nazionalista, guerrafondaio e xenofobo dei robot giapponesi: i nemici sono assolutamente mortali, mentre la deperibilità del corpo è un concetto totalmente negato a Topolinia: ve la immaginate Nonna Papera con un cancro al retto?

ziguline: Penso che Ronald McDonald sia il personaggio di fantasia più antipatico del pianeta. Che ne dici di prevedere un futuro soggetto dove lo ritrai insieme ai detenuti di Abu Ghraib con tanto di tuta arancione e busta sulla testa? Dici che potrebbe funzionare?

Max Papeschi: Ho fatto una cosa simile. In realtà l’ambientazione è Guantanamo, ma, se si esclude l’ottoma cucina cubana e le spendide coste, credo che non ci sia una grande differenza.
Tra l’altro, pensandoci bene, non sono sicuro che gli ospiti del governo statunitense ne abbiano usufruito in modo pieno e appagante.

ziguline: Ho notato che la stragrande maggioranza dei tuoi soggetti pescano tra le icone della società americana che poi ha globalizzato un po’ tutto l’occidente. Se dovessi pensare ad un’icona della società italiana a cui togliere la maschera di finto buono, chi sceglieresti? Non so perchè a me è venuto da pensare ad un pulcinella camorrista che spaccia e chiede il pizzo.

Max Papeschi: In realtà la mia non è tanto una critica nei confronti della cultura americana quanto verso i poteri e i mezzi di comunicazione di stampo occidentale di conseguenza globalizzati. Che poi le icone occidentali siano rappresentate in massima parte da personaggi d’oltreoceano è un altro discorso. Non credo che il mio lavoro sarebbe altrettanto comprensibile fuori dall’Italia se rapresentassi Topo Gigio in divisa nazista, stesso discorso vale per pulcinella ovviamente.

fashion-victim

ziguline: Scusami se mi prendo un po’ di confidenza. Tu sei un pazzo. Ho dato un’occhiata ai tuoi video della serie “TiCalma” (youtube.com/watch?v=eWoYFNhoOH4) è sono veramente da ridere. Per caso nascondono qualche messaggio subliminale più profondo che non ho captato?

Max Papeschi: Gli spot a cui ti riferisci sono lavori che ho realizzato insieme ad altre persone parecchi anni fa, credo i primi addirittura siano stati fatti nel 1998 e trasmessi in un programma di Paolo Rossi su mediaset.
Se ricordo bene tra Rai, Mediaset e Mtv in tutto ho realizzato più di duecento finti spot pubblicitari, dunque mi è un po’ difficile risponderti nello specifico, in linea generale possiamo dire che il filo conduttore di questi lavori oscilla tra il cinismo senza scrupoli di chi vende “cose” e l’ingenua idiozia di che le acquista.

ziguline: Sbaglio o gli United States of America non ti stanno troppo simpatici? Anche tu appartieni a quella cricca di irriducibili antiamericani che vedono in ogni azione di questo paese come ad una operazione colonialistica? No, te lo chiedo perchè ho visto anche il video “Big Big Burgher” (youtube.com/watch?v=R3v_YzEuSVM) e letto di “Happy Birthday Mr.President” e mi sa tanto di manifesto anti-bush (quando c’era buonanima).
Cos’hai da dire a tua discolpa?

Max Papeschi:Happy Birthday Mr President” è uno spettacolo teatrale, dal taglio grottesco/surreale, scritto da me e Andrea Begnini nel 2007, in realtà la storia è ambientata per il 90% in Italia. Lo spettacolo racconta di un aereo dirottato da un gruppo di terroristi islamici che, impossibilitato a schiantarsi sullo Stadio Olimpico causa annullamento della partita, sorvola la capitale nella più totale indecisione. Certo gli Stati Uniti sono comunque molto presenti, ma del resto lo sono sempre quando si parla di politica o come in questo caso di fantapolitica.

ziguline: Ora che c’è Obama è cambiato il tuo sentimento antiamericano o potrebbe essere addirittura lui un nuovo possibile bersaglio da ritrarre magari con il capuccio del cu cux clan?

Max Papeschi: Da una parte devo dirti che sono molto contento per l’elezione di Obama in quanto “simbolo” di tutte le minoranze etniche, credo che l’elezione di un afroamericano alla Casa Bianca possa mutare radicalmente e per sempre la visione caucasico-centrica della gestione del potere. Detto questo, non vorrei però, fosse un trucchetto da parte di chi governa “davvero” il mondo di dare un colpo di spugna a tutte le cose infami fatte finora. Voglio dire: dopo aver fatto scoppiare due guerre in medioriente che ancora non si sono concluse, aver pompato e assecondato un sistema economico delirante che è infatti arrivato al collasso, aver negato i più elementari diritti umani, non credo sia sufficiente far eleggere un nero o una donna ( perché questa era l’altra ipotesi ) per farsi perdonare tutto e azzerare colpe e responsabilità di decenni. Non crederemo davvero che tutte le stronzate fatte negli ultimi otto anni dall’occidente siano da attribuirsi ad un texano alcolizzato e dislessico, eletto Presidente degli Stati Uniti con elezioni truccate?

greeting from baghdad

ziguline: Tra un Big Mac Menù e un piatto di involtini primavera con salsa di soia al ristorante cinese quale tra i due fa meno male alla coscienza civile secondo te?

Max Papeschi: Trovo meno sfuggente ed artificioso il regime dittatoriale cinese, almeno le cose sono chiare, alla luce del sole e senza maschere edulcoranti: C’è una dittatura, non esiste nessuna liberà di informazione, la censura è ovunque e per chi si oppone al regime c’è il carcere duro quando non la pena di morte.
Ne consegue che per entrambe le parti il nemico è chiaro e visibile.
Da noi in occidente invece le cose sono molto più complesse, sfumate e surrettizie. E’ difficile capire chi davvero prende le decisioni e nell’interesse di chi; certo si vive meglio in delle finte democrazie come quelle occidentali che in una vera dittatura come quella cinese, resta il fatto che essere continuamente presi per il culo dai propri governi non è particolarmente divertente.

ziguline: Ho esaurito le domande, per il momento, dove possiamo venire a vederti in versione live?

Max Papeschi: Sarò a Roma dal 5 al 25 settebre con la mia nuova personale “Disneyland Under Attack!” da Mondobizzarro, poi sempre a Roma parteciperò ad una collettiva molto interessante ambientata nell’ex manicomio dal 15 di Ottobre e il 25 Novembre farò una nuova personale “ My Little Adolf” a Treviso, poi tornerò a esporre a Milano verso fine Novembre, vorrei presentare cose nuove ed inedite, ma è ancora presto per parlarne.

ziguline: Grazie e complimenti.

Max Papeschi: Grazie a voi.

Per saperne di più:

www.myspace.com/papeschi

Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

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