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Cioè il tatuaggio per me vuol dire tutto

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Ringrazio il cielo di essere arrivata a ventitrè anni suonati senza essermi tatuata niente di stupido. E non è che non mi sia venuto in mente eh. Diciamo che devo ringraziare una serie di persone che, al liceo, mi hanno fatto capire quanto non avesse avuto davvero senso tatuarmi qualche personaggio dei cartoni animati degli anni ’80, che peraltro non avevano niente a che fare con la mia infanzia, essendo io nata nel 1987, ed essendo questi arrivati nella mia TV solo perchè le repliche negli anni novanta costavano molto meno per le emittenti. Purtroppo non tutti hanno avuto amici sinceri e lungimiranti come i miei con il risultato che ci sono persone che nel corso del tempo hanno voluto personalizzare la propria epidermide con delle cose di dubbio senso iconico. Come tutte le pratiche di modificazione del corpo, i tatuaggi, prima di diventare un abusatissimo trend e una fonte inesauribile di lucro occidentale, avevano uno scopo preciso e una serie di funzioni sociali addirittura terapeutiche per alcune popolazioni tribali. Ben presto, anche questo dato storico è diventato il pretesto ufficiale per coprirsi di simboli e linguaggi esotici di cui il tatuato spesso non sa assolutamente una cippa. Persino nella Bibbia si parla di tatuaggi! Infatti l’imperatore Costantino vietò i tatuaggi a seguito della sua conversione al cristianesimo “Non vi farete incisioni nella carne per un defunto, né vi farete tatuaggi addosso. Io sono il Signore” Levitico 19.28′. Per questo motivo, i fedeli della religione ebraica non posso tatuarsi nè incidersi nessun segno permanente sulla pelle, in segno di rispetto per le sacre scritture. E’ divertente vedere che oggi, proprio come l’imperatore Costantino ci sia una proliferazione di tatuati pentiti che vogliono “convertirsi” spendendo migliaia di euro in ogni genere di laser per cancellare i propri obbrobri. E come non capirli, è curioso poi, che in quelle popolazioni tribali, i tatuaggi facessero parte del rito di iniziazione per l’età adulta e oggi invece sembra essere partita la gara a chi trova l’idea più scema e senza senso da imprimere con inchiostro e sangue. Non siete d’accordo? beh date un’occhiata alla mia classifica.

n.10

Questo è quel genere di tatuaggi che il proprietario mostra con orgoglio
assoluto, pronunciando ogni volta la stessa frase “sai sono un designer e
il design e la mia vita…” E cosa si può rispondere?! Eh se il design è la tua vita ….ok!

n.9
Questo qui è simpatico. Dobbiamo ammetterlo.
L’unica cosa è che alla fine perchè devi avercela tanto con i puffi?!
Viene il dubbio che tu sia uno di quelli che sostiene che nella trama
dei puffi si nascondono i principi del comunismo sovietico.
E non è carino.

n.8
Ok questo qui è venuto proprio bene.
Cioè l’intento “creativo” è stato assolutamente raggiunto.
Alla fine quest’uomo ha dato un senso al suo ombelico
che ora non è più solo un “buco inutile nella pancia”.
Clap Clap.

n.7

Ma è Mcgiver?
E’ Sting?
Chi diavolo è? E perchè è mezzo uomo mezzo cavallo?!

n.6

“Baby let me show you, my gun”
Semplicemente irresistibile.

n.5
Bhè quando ti serve è lì, devi solo tirare su il pantalone.

n.4

Io l’unica cosa che vorrei sapere è come
ha fatto a mostrarlo a sua mamma e suo papà.
E poi mi sembra di intravedere la traccia di un nome sotto.
Le delusioni d’amore creano i mostri.

n.3

Credo sia stata davvero una sofferenza.
Ma meritatissima.

n.2
Bhè c’è ancora qualcuno che parla
al telefono con lui.

E poi dicono che la solidarietà non esiste.

n.1
Voglio che vi soffermiate sui chiodi
della crocefissione. E sul fatto che gli è stata disegnata una barba.

Laura L.

scritto da

Questo è il suo articolo n°36

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