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Tre motivi per vivere a… Belgrado

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Si inaugura oggi una nuova rubrica che, come potete leggere dal “titolone”, si prefigge di raccontare qualcosa di interessante delle città che ci capita di visitare e vivere. Non sono mai stata amante delle classifiche, che selezionano e chiudono in giudizi troppo stretti ciò di cui vogliamo parlare, affronterò dunque il dilemma di dovere classificare e scegliere 3 ottimi motivi per vivere a… con leggerezza e stupidità. Ho l’onore di inaugurare la rubrica del turismo poco responsabile della tribù zigulinana con un’affascinante quanto poco conosciuta città: Beograd, Belgrado, Serbia, ex Jugoslavia.

Primo motivo: se come me odiate profondamente la gerontocrazia imperante dell’Italia e non volete più sentirvi sempre, costantemente “la più giovane” anche alla veneranda età di 35 anni (n.d.r.), allora questo è quello che possiamo definire un ottimo motivo. Un paese che riempie le sue strade di persone giovani è un paese che ha una seria e concreta speranza di crescere e migliorare; è un paese dove le iniziative culturali (poche o tante che siano) sono pensate per un pubblico giovane e molto probabilmente negli autobus non sentirai mai pronunciare la frase: “ai miei tempi”, come monito o come disprezzo per i tempi di adesso. Probabilmente la recente storia della ex Jugoslavia ha tristemente disegnato la demografia del paese, dando in cambio una possibilità di riscatto. Un riscatto che viene mostrato nei bellissimi volti che popolano le strade centrali della città, dove si vedono soprattutto avvenenti bionde avvolte in vestiti alla moda, un riscatto che si legge nei graffiti sui muri o nei mille locali sempre pieni (ma di questo parleremo tra poco). Ecco, si percepisce e si tocca il desiderio e la voglia di urlare la propria presenza al mondo.

Secondo motivo: al popolo italiano piace molto oziare e in ogni lingua o dialetto nostrano esiste più di una parola che indica l’arte dell’ozio, dello “stare” senza una reale ragione. In un famoso quanto ormai vecchio film, il protagonista, nell’elencare le differenze tra il Nord e il Sud Italia, divideva il mondo in Popoli d’Amore e Popoli di Libertà. Lasciando a voi la ricerca su Youtube di quale film si tratti e quale fosse la teoria elaborata dal film, si può affermare, senza tema di smentita, che i belgradesi e i serbi siano un Popolo d’Amore. Cosa intendo? Che camminando per le vie di Belgrado non si può fare a meno di notare che forse attraverso la pratica dell’ozio si incarna la loro essenza più profonda. Probabilmente la causa principale è la ingombrante ed imponente presenza del Danubio, che taglia la città in due parti e che culla, con il suo incedere lento e continuo, le persone senza fretta che sul lungo fiume passeggiano per poi buttarsi nel primo locale che capita a tiro.

Terzo motivo: attività da diporto! Non solo gli atleti serbi se la cavano in ogni sport considerato ufficiale, ma sono in grado di inventarsi e dedicarsi alle attività da diporto più disparate e riuscire in tutte. Lo shopping è una di queste: orde di giovani ragazze alle prese con la scelta del vestito più alla moda, affollano i negozi già nelle prime ore di apertura. Ho scoperto, chiacchierando con Sasha, che le donne sono il migliore prodotto da esportazione serbo: questa affermazione, che non ha nulla di maschilista, credo piuttosto che sia una consapevolezza condivisa. Sono belle, quindi spendono tutto quello che (non) hanno per esserlo ancora di più.
Non pensate che i Serbi siano ricchi, si vive con stipendi da 250€ al mese, ma essendo un popolo dedito all’ozio e allo svago preferiscono non perdere il proprio tempo a mettere da parte di denaro, piuttosto lo spendono, così mi dice Sasha e non è difficile credergli! Ah c’è un altro sport molto praticato che mi fa impazzire: prendere il caffè per un tempo smisurato. Dimenticate la formula italiana del caffè al banco, a Belgrado si degusta solo stando seduti al tavolino, anche per ore, mentre si consumano conversazioni fiume e si fumano decine di sigarette. Beh, anche questo mi sembra un ottimo motivo per poter vivere qui, in una città che non ti aspetti, in un clima che non ti aspetti: allora, andiamo tutti a vivere a Belgrado?

A cura del Dipartimento del Turismo (poco) Responsabile.

Valentina A.

scritto da

Questo è il suo articolo n°43

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