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Tutti pazzi per la zampogna

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Scapoli (provincia di Isernia, Molise) è un minuscolo paese che conta normalmente 900 abitanti, o poco più, tranne che nell’ultimo fine settimana di luglio, quando ancora una volta la regola mostra la sua eccezione.
Si chiama “Festival Internazionale della zampogna” e viene organizzato da ben venti due anni e, per questo, è diventato un appuntamento fisso sia per chi suona gli strumenti della tradizione (ciaramelle, putipù, tammorre, castagnette, tamburelli, ecc..) e trova in questa manifestazione un’occasione per incontrare musicisti e provarsi in gare sonore, improvvisazioni stradali e jam session, sia per chi, stremato dal caldo e dalla ressa delle spiagge, preferisce evitare l’esodo estivo, deviando per le strade interne del nostro Appennino, che regala festa, buon cibo, musica e aria fresca e pulita.

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La festa mantiene ancora quell’ingenuità e alcune piccole disattenzioni organizzative che forse potrebbero essere evitate, ma che fanno di questi tre giorni dell’anno ancora un appuntamento poco mondano e, per questo, autentico e piacevole.
Le strade mostrano istantanee di regioni, nazioni e popoli: la musica si fa mezzo di conoscenza e diffusione di usi, tradizioni e consuetudini, espressioni delle culture di appartenenza. Anime diverse che si manifestano attraverso canti, suonate e balli tradizionali, che convergono a Scapoli, terra di costruttori e suonatori di zampogne, per rinnovare magia ed euforia del Festival internazionale della Zampogna, con annessa Mostra mercato del millenario strumento della civiltà pastorale, che proprio qui, nel cuore delle Mainarde molisane, conserva e prolifera di laboriose fucine.

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Durante ciascuna serata sul palco sono saliti gruppi rappresentativi di regioni italiane (Abruzzo, Liguria, Calabria, Campania, Trentino, Lazio, Puglia, Sardegna e Terre alte dell’Appennino) ed europee (quest’anno Irlanda ed Asturie-Spagna); inoltre si è dato spazio anche alla presentazione di nuovi lavori musicali: “Canteros” per il gruppo asturiano dei Felpeyu e “All’use antiche” per “I Cantori di Monte Sant’Angelo” con i Tarantula Garganica, pugliesi di Monte Sant’Angelo.
Da segnalare la presenza, per il concerto serale di domenica 27 luglio, del costruttore/innovatore della zampogna Franco Izzi, scapolese che ha costruito per la circostanza “la Zampogna solista Europa” e la partecipazione di Luigi Lai, musicista sardo, considerato il miglior suonatore vivente di launeddas, antichissimo strumento musicale policalamo ad ancia battente.

Ma il momento di sicuro più vero e caratteristico di questi tre giorni sono i concerti itineranti per piazzette e luoghi panoramici della bella Scapoli; vicoli, piazze ed ogni possibile angolo accolgono liberi artisti e strumenti di varia natura e di varia provenienza.

Valentina A.

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Questo è il suo articolo n°43

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