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Via Tumblr, Growing up heroes

Se siete nati come me tra il 1960 ed il 1990 di sicuro vi sarà capitato di indossare almeno una volta nella vista le vesti di qualche super eroe del cinema, della televisione o di qualche famoso fumetto, magari in occasione di qualche festeggiamento per il carnevale. Con molta probabilità non avevate più di dodici o tredici anni, in genere il debutto tra gli emuli di Superman o Batman lo si compie nei primi anni di età, giusto il tempo di imparare a stare dritti sue due zampe, che mamma e papà hanno già pronto per voi un vestitino nuovo fiammante con cui trasformare il proprio pargolo nello zimbello del quartiere.

via growingupheroes.com

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Il blog che vi propongo oggi è dedicato a questo strano destino a cui è sottoposta la stragrande maggioranza della moderna popolazione infantile occidentale. Growing up heroes è un vero e proprio album fotografico a cui ognuno di voi potrà contribuire inviando una valida e veritiera testimonianza del vostro passato da super eroi. Piccola nota personale. Io con il carnevale e con il travestimento non ho mai avuto un buon rapporto, sono passati ormai decenni da quando non cedo più alla tentazione di interpretare, anche per una sola sera, il ruolo di qualche strano personaggio che non sia il mio. Dopo alcune ricerche storiografiche ho forse anche capito il motivo di questa mia intolleranza al travestimento in generale.

via growingupheroes.com

Sbirciando tra vecchi album di famiglia ho scoperto, qualche anno fa, le prove inconfutabili di un vero e proprio abuso fatto nei miei confronti da genitori e complici amici di famiglia. Avrò avuto non più di 4 anni, si stava evidentemente festeggiando il carnevale a casa mia, e tanto è bastato ai miei per approfittare della mia innocenza e mettermi addosso un costume tradizionale tipico del mio paese. Fin qui tutto bene, se non fosse che il costume in questione era quello indossato dalle braccianti del Sud Italia di inizio secolo nei giorni di festa, costoro sono conosciute anche come “Pacchiane”.

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Non posso certo dire che quel costume avesse a che fare con i miei ipotetici eroi dell’epoca, né posso affermare di aver avuto una certa predilezioni per gli abiti femminili. La verità è che non ho mai ben compreso il motivo alla base di quel gesto da parte dei miei genitori, ma tanto è bastato per tenermi alla larga da qualsivoglia genere di carnevale e/o travestimento.

Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

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