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Il Viandante e la Sua Ombra

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Venerdì, 25 Marzo 2011 Il Centro Labicano per l’Arte Contemporanea – CLAC apre le sue porte al pubblico e lo fa con una collettiva dal titolo Il Viandante e la sua Ombra, a cura di Alessio Brugnoli.

Alessandro Di Gregorio, Salvatore Melillo, Andrea Martinucci, Dorian Rex, Marco Rea, Claudia Venuto, Vincent Bios, Ignazio Fresu, Valentina Majer, Luca Lillo, Marco Besana, Irene Salvatori, Francesca Fini, Gloria Vanni, Fabrizio Jelmini, Chiara Fersini, gli artisti invitati a confrontarsi con l’unico dialogo scritto da Nietzsche.

Un’opera, quella del filosofo, che si pone nella lunga tradizione che considera il viaggio come metafora della conoscenza del Mondo e dell’Io; eppure la tradisce, perché a differenza delle figure classiche, definite dall’aver una meta, uno scopo, il suo viandante ha rinunciato ad ogni obiettivo.

E se il Viandante non ha scopo, allora perché confrontarsi con l’ombra, se non ha bisogno di profezie o di risposte? Semplicemente per parlar a se stesso, in quel senso originale e straniante che è il sentirsi improvvisamente fuori-da-sé, il guardarsi con altri occhi, liberandosi delle maschere e delle corazze costruite ogni giorno per difendersi dalla vita.

La mostra del CLAC tenta di riprodurre per immagini, specchi ed enigmi, le riflessioni presenti all’interno del testo nietzschiano, coinvolgendo nel progetto alcuni dei più interessanti artisti italiani, sia affermati, sia emergenti, in un ampio dialogo intergenerazionale che si esprime tramite una diversità di linguaggi espressivi.

Il gran capo

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Questo è il suo articolo n°3459

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