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Intervista a Gianfranco Cioffi nel suo bagno

Scoperto grazie ad un amico che abbiamo in comune, voglio presentarlo a voi: signore e signori mettetevi pure comodi. Lui si chiama Gianfranco Cioffi, classe ’86, napoletano doc e milanese di adozione (o forse ancora no), è un illustratore con diversi titoli alle spalle, dalla Scuola Italiana di Comix di Napoli al MI Master di Milano nel 2009. Ha accettato di farci vedere il suo bagno, disegnato a quattro mani con suo padre. Guardare per credere. Il suo stile è semplice, lineare, cromatico e mi piace il modo in cui si serve dei colori. Con Gianfranco si parla di illustrazione, storie e progetti in cantiere. E di arte, la sua.

 

Il bagno di casa Cioffi

 

Gianfranco racconta ai lettori di Ziguline perché fai l’illustratore.

 

La mia non è stata una scelta ma una naturale conseguenza, il mio primo acquerello è stato dipinto a 7 anni. Ho provato a fare a meno del disegno, ma non sono durato molto.

 

Sappiamo che vivi tra Napoli e Milano, cosa ti ispirano due città così diverse?

 

Napoli è una carica creativa molto forte, i colori della città e i luoghi sono stupendi e magici. Ho iniziato qui il mio cammino facendo lunghissime trasferte da Caserta, appena quindicenne per andare a frequentare un corso di disegno proprio a Napoli, gestito da Mario Punzo, bravissimo docente di belle arti e direttore della Comix. Ricordo ancora alcuni suoi insegnamenti. Milano è stata molto importante per la mia formazione, è qui che ho avuto i miei primi approcci con professionisti affermati come Gianni de Conno, Emiliano Ponzi, Brad Holland e Steven Guarnaccia. Milano mi ha fatto capire in che direzione puntare, dandomi un discreto bagaglio culturale.

 

 Gianfranco Cioffi

Quale è stato il primo e l’ultimo fumetto che hai letto?

 

Da piccolissimo hanno tentato di indottrinarmi con l’amatissimo topolino, ma io boicottavo il topo perché lo trovavo noioso nei disegni e nelle storie. Preferivo un più’ “horrorifico” Dylan Dog. Mi piace molto il suo personaggio, spaventato da quello che fa ma ne è irrimediabilmente attratto. L’ultima mia lettura è stata di Gipi, per la precisione “S”. Bisogna precisare la particolarità di Gipi, scrittore disegnatore dei suoi capolavori. Sono storie che toccano le corde più’ profonde dell’anima e con una regia molto ritmica e avvolgente.

 

Gianfranco Cioffi

C’è uno scrittore con cui ti piacerebbe realizzare una graphic novel?

 

Nick Hornby, Irwine Welsh, Charles Bukowsky, David Lynch, Luciano De Crescenzo, John Steinbeck, Pierpaolo Capovilla, Luis Sepulveda, Johnny Cash. Magari qualcuno di questi nomi non è esattamente uno scrittore ma sicuramente ha qualcosa da dire.

 

Cosa fai quando non disegni?

 

Sicuramente curo tutta la parte web che mi rappresenta, essendo un libero professionista e in una società come la nostra è fondamentale, ci sono molte cose che ti portano via energia più’ che il lavoro stesso. Anche perché per me la razionalizzazione di qualcosa che è parte di me è abbastanza impegnativa.

 

Gianfranco Cioffi

 

Progetti futuri?

 

Sono impegnato nella realizzazione di un personaggio per un corto in stop/motion, continuerò a collaborare con alcuni designer singolarmente, come Salvatore Franzese con cui ho realizzato un libro molto toccante che racconta in maniera particolare il rapporto che lega gli oggetti della sua collezione procreation, e non con il collettivo creato da me e Giorgio Areni. Continuo nella produzione di tavole per art zine, graphic novel, curo la produzione di grafiche per shirts per un marchio di fashion italiano FIVEOFIVE 505. E cerco di estendere i miei confini sempre cercando qualcosa che mi stimoli nel profondo. Se fossi una persona che impiega bene il suo tempo, inizierei seriamente a modellare delle sculture e a fare foto.

 

Per saperne di più:

www.gianfrancocioffi.it

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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